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Benevento, 31-05-2023 19:31 ____
Molti parlano dei giovani, pochi parlano ai giovani, e quasi nessuno pero' li ascolta, ha detto l'arcivescovo Accrocca al IV Forum delle Aree Interne
Loro non hanno bisogno degli investimenti a pioggia che si fanno per accontentare l'uno e l'altro con scopi di ritorno elettorale ma di progetti seri e di intelligenza politica. E questa, ahime' e' merce oggi piuttosto rara... Nico De Vincentiis lancia per loro lo slogan "Ripartire senza partire"
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Ultimo della tre giorni di confronto dialettico su proposte e progetti alla IV edizione del Forum delle Aree Interne voluto e pensato dall'arcivescovo Felice Accrocca che lo ha concretizzato con l'apporto di suoi preziosi collaboratori.
Su tutti Nico De Vincentiis che di questa edizione è stato il coordinatore.
Il vescovo verso i giovani, è noto, ha da sempre avuto una particolare attenzione ed infatti proprio ad essi è stato intitolato il Forum di quest'anno che ha svolto i suoi lavori sul tema: "Giovani: Coraggio, dialogo, reciprocità".
Diciamo anche che l'arcivescovo non ha disdegnato di farsi una partitella a calcio balilla, quello che una volta, a nostro tempi, alla "Pascoli" di viale degli Atlantici, si giocava, nel baretto accanto all'ingresso, prima di entrare a scuola ed occorreva la 20 lire di lega di rame per far uscire le palle ed avviare il gioco.
Mons. Accrocca ha trovato dinanzi a sè però una capacissima avversaria ha perso di brutto, lui ed il suo compagno di squadra... (nella foto di apertura e nelle prime due foto in basso).
Entrati in sala, cosa sia successo di nuovo e di bello in questi tre giorni al Centro "La Pace" lo abbiamo chiesto a Nico De Vincentiis.
Il Forum è al quarto anno di svolgimento.
E' partito dall'impennata dei vescovi che hanno riacceso i riflettori sulle aree interne anche se poi il tema, secondo me, è stato ripreso dalle istituzioni più a livello formale che nel concreto, visto che non è stato fatto nulla, sia da parte delle istituzioni che della classe imprenditoriale ed accademica.
Il fatto nuovo di quest'anno, ha continuato De Vincentiis, è la presa di coscienza di come avessimo scavallato già un paio di generazioni, compresi i giovani tra i 25 ed i 30 anni per cui la speranza è che abbiamo individuato per il tema della restanza nei territori, è di una ripartenza all'interno dei territori medesimi e quindi lo slogan è: Ripartire senza partire.
E' l'ultima possibilità che io credo sia questa e cioè quella di motivare i ragazzi delle scuole medie superiori a progettare insieme, cosa che non si riesce a fare nemmeno con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Ho fatto una prima indagine su questo, ha detto De Vincentiis ed ho notato che non ci sarebbe stato nessun progetto varato in questi mesi che ha visto il preventivo ascolto dei giovani. Praticamente si prepara una soluzione per loro, senza averli ascoltati.
Tra l'altro credo addirittura che non siano nemmeno soluzioni preparate per i giovani perché tutte quelle che sto vedendo sono non per quelle generazioni.
Quante scuole hanno aderito al Forum abbiamo chiesto a De Vincentiis e quante presenze ci sono state qui al Forum?
Hanno aderito circa 200 ragazzi, ci ha risposto il coordinatore e le scuole impegnate sono state 8 dividendosi in maniera molto equilibrata tra Licei, Istituti Tecnici e Professionali.
L'altra scelta strategica che abbiamo fatto è quella di aver selezionato ragazzi delle terze e quarte classi e non delle quinte, perché i ragazzi alla fine hanno già delineato le tracce per una agenda giovani 2024-26.
Per cui dovranno lavorare per due anni assieme a degli esperti, anche importanti, che li sosterranno nella progettazione anche tecnica oltre che motivazionale.
Mi sembra un bel lavoro avviato.
I giovani nei 6 cantieri in cui si è diviso il lavoro del Forum (poi ci dirà che in realtà sono diventati 7 ndr), sono stati sostenuti da due esperti dei temi che sono andati dal recupero dei beni culturali alla valorizzazione delle potenzialità delle risorse territoriali alle innovazioni tecnologiche.
Il Centro "La Pace" abbiamo ancora detto a De Vincentiis, un centro curato con amore, attenzione e dedizione da don Teodoro Rapuano, si presta ovviamente ad ospitare questi incontri.
Potrebbe essere addirittura destinatario di un aggiornamento costante e continuo per tante altre iniziative...
Questo Centro, ci ha risposto De Vincentiis, ha visto in questi tre giorni i giovani fare colazione al mattino, pranzare insieme e la sera poi hanno fruito delle potenzialità del complesso.
Abbiamo avuto l'intervento scientifico quello di quest'anno con il coinvolgimento dello Svimez in modo da stringere anche alle corde i ricercatori che dovrebbero lavorare soprattutto su questo.
Il consigliere economico in particolare, Delio Miotti, ha lanciato l'allarme vero che è quello demografico.
Ad Avellino e Benevento il deficit demografico è stimato che durerà fino al 2070.
Forse per quella data, poi, si potrebbe raggiungere quella quota di parità tra nati e morti.
Un altro dato interessantissimo è che anche gli immigrati che sono arrivati con una aspettativa di proiezione statistica che gli accreditavano con una media di fertilità di 3 o 4 figli, adesso, una volta insediatisi nel nostro Paese, la media è scesa ad 1,2...
De Vincentiis ci ha anche detto che i cantieri tematici, come dicevamo, sono diventati sette con l'apposizione quest'anno di una prima pietra.
Un cantiere di carattere artistico e di testimonianza che vuole diventare il muro della pace.
Il primo spray sul muraglione in cemento lungo la strada che porta al Centro (nell'ultima foto in basso), è stato steso da Biodipi, originario di Dugenta, uno dei massimi esponenti della Street Art, l'Arte di Strada, a livello nazionale.
Creerà questo muro della pace assieme a studenti e immigrati che fanno parte del suo lavoratorio di lavoro.
Infine De Vincentiis ha auspicato di non doversi distogliere questi ragazzi dalla programmazione annuale che fanno a scuola con i cosiddetti Pon, Pcto che sono abbastanza stereotipati.
Sembrano più un codice burocratico ed amministrativo, oltre che finanziario.
Ed allore, uno dei progetti dell'anno prossimo deve essere convergente con altrettanti progetti che faranno gli altri Istituti scolastici.
Per cui verrà fuori una programmazione in cui il territorio sarà condiviso in ogni progetto di Istituto e poi veriificato da questa task force formata da una serie di esperti che ci guideranno.
Faranno parte del Comitato scientifico esponenti dello Svimez, di Riabitare l'Italia e di Strategia Nazionale per le Aree Interne, Snai.
All'arcivescovo Accrocca abbiamo invece chiesto di questa bella novità alla IV edizione del Forum e cioè il protagonismo affidato ai giovani.
Sono pienamente soddisfatto, ci ha risposto il vescovo, sia della scelta e di questo non avevo dubbi perché abbiamo bisogno di allargare lo sguardo e vedere lontano ed investire per il futuro, ma anche della parteciopaione che c'è stata dei giovani.
Non è stato solo un fatto quantitativo ma anche qualitativo di partecipazione ed il candore dei giovani medesimi mi ha colpito molto.
Molti parlano dei giovani, pochi parlano ai giovani, e quasi nessuno però li ascolta.
E quindi credo che bisogna mettersi in ascolto.
Loro, i giovani, sanno anche sorprendere.
Io sono rimasto colpito anche da alcune analisi e da idee che sono state esposte.
Insomma, vanno presi sul serio almeno quando loro si impegnano a fare proposte, analisi e riflettere con loro.
Questi tre giorni per me sono stati veramente arricchenti oltre che entusiasmanti in quanto ne esco rasserenato, ci ha ancora detto monsignor Accrocca.
I giovani si sono fatti aiutare ed hanno accettato il dialogo, si è inserito brevemente De Vincentiis...
Sì ha risposto il vescovo. Per il futuro questa pista va comunque costantemente tenuta presente e non va messa da parte.
Fra dieci anni saranno poi loro a dover operare ed a prendere le decisioni per la conduzione del territorio.
Noi dobbiamo metterli in condizione di restare, liberi di anche di partire ma dobbiamo lavorare per creare le condizioni perché anche quelli che partono poi possono tornare e cogliere le opportunità che ci sono.
Un po' di rammarico, infine, sulle aspettative degli anni precedenti, abbiamo infione chiesto al vescovo?
I politici che sono venuti qui a far visita al Forum, i ministri, li abbiamo persi per strada...
Non so dire, ci ha risposto l'arcivescovo, ma certamente hanno contribuito in qualche modo a fare notizia ed a richiamare l'attenzione sul problema e sul tema che è divenuto oramai nazionale.
Se fosse stato anche solo questa la loro funzione, già qualcosa lo avrebbero fatto.
Credo però che amministratori e politici debbano prendere la questione sul serio.
Non abbiamo bisogno di pezze di qua e di là, di investimenti a pioggia per accontentare l'uno e l'altro con scopi di ritorno elettorale.
Abbiamo bisogno di progetti seri e di intelligenza politica.
E questa, ahimé è merce oggi piuttosto rara.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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