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Benevento, 03-02-2023 14:18 ____
Il mondo del basket sannita e' stato colpito dalla scomparsa di due personaggi che sarebbero stati di diritto membri della "Hall of fame" del Basket
Il ricordo di Giuseppe Di Pietro e di Antonio D'Anna nello scritto di Raffaele Ricci
Redazione
  

Il ricordo di Giuseppe Di Pietro e di Antonio D'Anna, recentemente scomparsi, nello scritto di Raffaele Ricci.
"Caro direttore - si legge - negli ultimi giorni di gennaio il mondo del basket sannita è stato colpito dalla scomparsa di due personaggi che sarebbero stati di diritto membri della "Hall of fame", se fosse esistita: Giuseppe Di Pietro ed Antonio D'Anna (nella foto un gruppo di attuali piccoli e grandi atleti della "Meomartini").
Ho conosciuto entrambi in gioventù essendo anch'io un appassionato che, dopo aver giocato, allenato, fatto il dirigente, ancora oggi, superato i settanta, la domenica mi siedo sulle tribune dei palazzetti a godermi una bella partita di questo meraviglioso sport.
"Peppe" Di Pietro, così amichevolmente chiamato nell'ambiente, è stato un protagonista di grande livello, fin dalla giovinezza.
Da giovanissimo, dopo aver partecipato come giocatore ad alcuni campionati provinciali, ha ricoperto nell’ambito della Federazione Italiana Pallacanestro, diverse cariche: arbitro, commissario gare, presidente del Comitato provinciale, consigliere regionale, componente della Consulta Regionale per la promozione sportiva e consigliere zonale.
Fu poi presidente della "Us Juventina", la società del rione Ferrovia che ha fatto praticare vari sport, nel ventennio 1964-1984, ai ragazzi di quei tempi specializzandosi poi nella pallacanestro.
Essendo stato il mio presidente negli anni '70 non posso che far mie le parole che il direttore di questa testata gli ha dedicato nella qualità di "mitico" docente di Tedesco del Liceo Scientifico "Rummo", parole che si attagliano benissimo anche per il suo impegno sportivo.
"Ha formato intere generazioni di giovani e li ha educati non solo alla conoscenza ma anche a saper apprezzare la vita e a viverla con dignità e decoro".
Ci ha aiutato affinché conoscessimo i valori veri della vita dando agli stessi l’importanza che meritavano.
A testimonianza di ciò, ci sono i tanti ragazzi di allora , oggi validi professionisti in tutti i campi lavorativi.
Agli inizi degli anni '90, il professore terminò il suo impegno diretto, dedicandosi ad altre attività di cui è stato sempre un protagonista della storia di questa città, dando alle stampe il suo lavoro, "La storia della pallacanestro sannita, attraverso luci ed ombre, gli atleti più popolari e quelli meno noti, arbitri e dirigenti": il libro "Il Basket nel Sannio 1933-1983", la "bibbia" del nostro sport.
Antonio D'Anna è stato per un ventennio la "torre" della pallacanestro locale, il "metro" di paragone per tutti i ragazzi che si avvicinavano alla disciplina.
"E' alto quasi come Antonio D’Anna", "E' più basso di Antonio D'Anna" dicevano gli allenatori di allora. Mai "E' più alto di Antonio D'Anna" fino agli inizi degli anni '80 quando il quindicenne Enrico Chiusolo (oltre due metri di altezza) iniziò a praticare la disciplina togliendo al buon Antonio il record del giocatore più alto di Benevento.
Pivot della Libertas Benevento che, agli inizi degli anni '60, fu promossa in Serie A e vi rimase fin quando i dirigenti della Democrazia Cristiana non iscrissero più la squadra.
Si trasferì alla Libertas Maddaloni, assieme agli amici Gennaro De Masi e Antonio Caruso dove qualche anno dopo fu raggiunto anche da un altro grande cestista sannita Mario Napolitano, anche lui purtroppo scomparso.
Rientrò, al termine della sua carriera, a Benevento dando un notevole contributo alla squadra cittadina, allora targata Gsa, che ottenne la promozione in Serie B nello spareggio di Rieti di cui ancora si ricordano i sedici pullman di tifosi e le tante macchine private che invasero la cittadina sabina per sostenere i propri beniamini.
Appese le scarpette al chiodo, rimase nell'ambiente prima come allenatore e poi come dirigente di società dando sempre il suo notevole contributo forte della  esperienza acquisita nei tanti anni trascorsi sui campi  e della sua innata educazione e serietà, un esempio per tutti i giovani atleti.
Fondatore, insieme all'amico Bruno Annecchiarico, della società Cestistica Benevento attualmente la prima squadra cittadina partecipante al campionato di Serie C Gold di cui era il presidente onorario.
Possiamo ben dire che da buon combattente "la morte l'ha colto sul campo".

comunicato n.154901



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