Benevento, 05-10-2022 16:44 |
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La minoranza consiliare a Molinara ha chiesto la riconvocazione della civica Assise
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Redazione |
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La minoranza consiliare a Molinara ha chiesto la riconvocazione della civica Assise.
Rocco Cirocco, capogruppo di minoranza, ha riferito di aver provveduto a suggerire, sottoforma di nota scritta, lo spostamento del Consiglio perché non sono state rispettate le regole di convocazione.
"Abbiamo chiesto, a nome della minoranza consiliare di Molinara - scrive - l'annullamento del Consiglio comunale convocato il prossimo 7 ottobre, differito al giorno 8, invitando a procedere ad una nuova convocazione.
Ai consiglieri, a tutti, non solo a quelli di minoranza, va consegnata la notifica di convocazione cinque giorni prima rispetto alla data della seduta.
Cosa ancor più necessaria è la precisazione del regolamento comunale che aggiunge "non vanno contati nei cinque giorni il giorno di notifica e di prima seduta di Consiglio".
Quindi, in sostanza, devono passare almeno sette giorni dalla convocazione della seduta.
La cosa ancor più grave è che c'è stata una prima convocazione lunedì 3 ottobre per l’assemblea da tenersi venerdì sette ottobre alle 12.00.
Tra le altre cose, il giorno è lavorativo e l'ora della convocazione è inconcepibile.
Da lunedì a venerdì ne passano quatto di giorni.
I termini minimi sono previsti per consentire lo studio dei documenti oggetto dell’ordine del giorno.
Per questo Alternativa Civica ha chiesto al presidente del Consiglio di annullare la convocazione e di procedere secondo le regole.
Chiedendo, in sostanza, di contate bene i giorni. Almeno quello.
E invece, il Comune di Molinara che fa?
Differisce il Consiglio a sabato 8 ottobre alle 10.00. Cioè, il presidente del Consiglio riconvoca l'assemblea cittadina notificando ai consiglieri martedì 4 ottobre l’avviso per l’assemblea da tenersi sabato 8, sbagliando di nuovo i conti.
Sono sempre quattro i giorni che passano dalla convocazione alla seduta.
Abbiamo chiesto al prefetto di Benevento d'intervenire. Denunciando, inoltre, un fatto grave: si continua a fingere che non esiste una minoranza".
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