Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 3425 volte

Benevento, 03-10-2022 21:29 ____
Assemblea dei democratici con gli inviti all'unita' che non sono mancati ma la sfida e' stata lanciata e confermata
Molte le presenze in sala, piu' di quelle registrate nell'Assemblea "ufficiale" della campagna elettorale. Tra il pubblico alcuni sindaci e gli storici Carmine Nardone e Giovanni Zarro. Tutti presenti i candidati, compreso l'eletto
Nostro servizio
  

Gli inviti all'unità non sono mancati ma i fatti dicono altro.
Dicono cioè che la "sfida" lanciata dai giovani politici Antonella Pepe ed Erasmo Mortaruolo, annunciata all'indomani dei risultati elettorali, lo scorso 27 settembre, che hanno segnato la sonora ed inequivocabile sconfitta del Pd e della Sinistra, vada avanti ed ingrossi le sue fila al punto che il neo eletto parlamentare Stefano Graziano ha detto che non c'era tanta gente all'ultima assemblea, in campagna elettorale, nello stesso luogo.
Si tenga conto che questa riunione, come ha tenuto a precisare il segretario provinciale Giovanni Cacciano, non è stata indetta dalla Federazione, ma da alcuni candidati.
E così tutti presenti al Tavolo della presidenza i candidati: Antonella Pepe, Erasmo Mortaruolo, Carlo Iannace, Angela Ianaro ed, appunto, Stefano Graziano, l'unico eletto.
Presenti anche una buona parte dei sindaci ancora rimasti fedeli al simbolo del Pd, tra questi quello di Reino, di Montefalcone Valfortore e di Apice. Con loro anche i "padri storici" di questo partito come Giovanni Zarro e Carmine Nardone.
Presenti tra gli altri anche Vittorio Fucci e Giulia Abbate.
Insomma una riunione con la sala piena e non solo numericamente parlando.
Quello che succederà da qui a qualche settimana ed a qualche mese, non si sa.
Certamente però il guanto della sfida è stato lanciato.
Si vedrà fin dove si spingerà e chi lo raccoglierà.
Ad aprire i lavori è stato Erasmo Mortaruolo che ha voluto ringraziare tutti coloro che ci hanno messo la faccia nonostante il risultato annunciato. Con dignità abbiamo rappresentato il Pd in questa competizione elettorale.
Ora non perdiamoci di vista e lavoriamo insieme per ricostruire la nostra comunità.
Oggi la missione è quella di offrire una piattaforma su cui impostare la nostra azione.
Nel prossimo futuro si creerà una dinamica tra il Centrodestra ed il Centrosinistra e dunque ci tocca studiare di più per offrire e proporre reali soluzioni ai problemi.
Anche alla Regione, ha ribadito Mortaruolo, non dobbiamo più essere subalterni ma deve essere riconosciuta la rappresentanza del territorio.
I tempi che ci aspettano non saranno facili e noi dobbiamo essere le sentinelle delle nostre terre e rivendicare gli spazi che ci appartengono.
Mortaruolo qui ha in pratica ribadito quanto già affermato nel precedente incontro del dopo elezioni, e cioè che in Regione la presenza di "Noi di Centro" di Mastella deve essere rivista. I segnali però di queste ore, andrebbero in tutt'altra direzione visto che De Luca avrebbe sì in animo di fare un rimpasto ma per soddisfare le necessità di Mastella, che scambierebbe il posto di assessore assegnato a Casucci con quello della moglie Sandra Lonardo, sconfitta alle elezioni, per non parlare poi anche dell'ipotizzato ingresso anche di Di Maio di cui De Luca ha cantato peste e corna fino ad ieri.
Riprendendo quanto detto da Mortaruolo diciamo che egli ha incitato il popolo del Pd a non smettere di lavorare perché la campagna elettorale è solo una parte del percorso.
Insieme dobbiamo ricostruire la nostra comunità che va esaltata e non mortificata.
Angela Ianaro ha sottolineato come sia stata veramente brutta questa campagna elettorale anche perché da poco ero tornata alle mie radici ideologiche.
Il calo dei consensi indica di una indispensabile analisi autocritica.
Siamo ancora il partito del 20% del Paese e non dobbiamo rinnegare ciò che c'è di buono nel Paese ed in noi.
Siamo inoltre un partito con una soglia di stabilità importante. No, dunque, all'autoflagellazione e neanche a cambiamenti superficiali.
Antonella Pepe ha sottolineato come la battaglia sia stata decisa, ma mai condotta in solitudine e nonostante tutti i limiti di cui si è detto, abbiamo dimostrato di essere comunità e di riaccendere la voglia di partecipazione.
Sono onorata, ha proseguito Pepe, di vedere qui stasera tanta gente, ed anche chi non vedevamo oramai da tempo.
Tanto anche l'entusiasmo che state manifestando.
Abbiamo perso queste elezioni in maniera inequivocabile ma abbiamo soprattutto perso un popolo.
Siamo alla ricerca di un segretario nazionale mentre dobbiamo ritrovare un popolo, ha proseguito Pepe.
Spesso siamo solo una sommatoria di solitudini ed incapaci ad attrarre consenso.
Dobbiamo svestirci dei panni di chi si atteggia come chi ne sa sempre più degli altri.
Insomma, ha proseguito Pepe, c'è bisogno di maggiore umiltà.
Le idee devono camminare con le persone, qualunque esse siano.
Noi non dobbiamo alzare i muri ma gettare ponti, questo è ciò che deve fare il Pd.
Per essere orgogliosi di noi, bisogna rispettare la nostra comunità.
Insoma dobbiamo tornare ad essere una forza popolare.
Stiamo andando verso un Congresso aperto per sapere che cosa fare nei prossimi anni.
Difendere un fortino è dunque ridicolo. Solo dopo vedremo la fase della scelta del segretario nazionale.
Prendiamone atto. Abbiamo perso. Punto ed a capo. Ora si riparte.
Ora comincia il percorso più entusiasmante, ha concluso Pepe, che è quello della ricostruzione.
Ad intervenire è stato quindi Carmine Nardone, che ha voluto ringraziare tutti i candidati al di là dell'esito elettorale.
La crisi del mondo deve riguardare anche ciò che pensiamo noi, ha proseguito l'ex presidente della Provincia, a proposito della fame nel mondo e dei mutamenti climatici.
Il mondo ha bisogno sempre più di una Sinistra ma che sia in grado di porre dei correttivi a tutto ciò.
Utilizzate la vostra posizione di opposizione per fare delle proposte costringendo gli altri a dire sì o no.
Nardone ha quindi voluto ricordare che nel 2018 in questa sala chiese di poter parlare ma gli fu impedito.
Io sarei stato contento della vostra elezione e non di quella di Camusso che sta a Milano.
Quindi si è scagliato con forza contro la scelta di candidare Cottarelli che fu la persona che assieme alla terribile legge Delrio, distrusse la Provincia.
Tra noi qualcuno è andato via. Ed è bene così.
Lo scout poi (il riferimento è a Renzi ndr) è venuto, ha distrutto la Sinistra ed è andato via.
L'intervento di Nardone si è concluso con un invito ad utilizzare l'esperienza dei "nonni" quale egli è. Non vogliamo posti, ma solo aiutarvi.
Giovanni Zarro, presidente provinciale del partito, ha sottolineato anch'egli l'impegno generoso dei candidati rispetto a risultati che peraltro erano scritti.
Abbiamo avuto un decremento ma anche perché non c'è stato l'impegno dei guerrieri pronti ad una vittoria ed a dare la spallata per conquistarla. Erano sfiduciati.
Il nostro partito, ha proseguito Zarro, lo ha tradito il Sud dove ha perso clamorosamente. Ripartiamo però con un buon capitale di voti.
Nel Centrosinistra si è lavorato per perdere, questa è la verità.
Ma abbiamo ancora benzina nei serbatoi.
Dobbiamo però smettere i panni dei borghesi e riprendere a fare la politica porta a porta ed a riaccendere il dibattito politico.
Questa è la leva per vincere.
A questo punto ha preso la parola Carlo Iannace, giunto a lavori cominciati, il quale ha riferito che è mancato anche il contatto organizzativo.
Il risultato in qualche modo c'è stato ma siamo stati in campo in un periodo non favorevole.
Ora fondamentale è ricucire i rapporti altrimenti non si va da nessuna parte. Da soli non riusciremo.
A chiudere i lavori è stato Graziano il quale ha sottolineato che si è lavorato come una squadra mentre ora bisogna tornare ad essere comunità.
Siamo su di un crinale difficile della storia del mondo.
Nel nostro Collegio tutto è stato più difficile che altrove perché c'è stata la particolarità del Movimento 5 Stelle, del Centrodestra, di Azione, di un pezzo del Pd che ha lavorato contro di noi, ma anche di un Mastella candidato.
Lavorerò da parlamentare affinché questo non accada più.
Negli ultimi 30 anni il Centrodestra ha sempre avuto un consenso elettorale nel Paese tra il 40 ed il 45% e non è mai cambiato perché è stato costruito un blocco sociale.
Noi ora ci dobbiamo interrogare se occorre cambiare Letta, cosa che non credo perché in realtà dimentichiamo come stavamo messi solo a gennaio scorso quando il partito era praticamente distrutto.
Dobbiamo invece mettere il punto ed andare daccapo.
Abbiamo pagato quello che dovevamo.
Dobbiamo lavorare per costituire anche noi un blocco sociale che sia di Centrosinistra, come fece Prodi.
Se facciamo questo avremo un futuro.
Puntare tutto solo sul Congresso significa inviare il Pd ad una consunsione.
Qui altro che porta a porta, come ha detto Zarro. Non è stato fatto nemmeno stanza a stanza.
In qualche comune siamo scesi al 7/8%, Cosa è accaduto lì?
A San Bartolomeo in Galdo non possiamo parlare come se fossimo a Caserta centro, ha detto Graziano, perché lì non ci capirebbero.
Io andrò ovunque e non salterò nessun appuntamento perché lì c'è chi non ci può stare.
Il partito così lo distruggiamo.
Riorganizziamolo invece ripartendo dalla base e dai Circoli.
Il parlamentare ha concluso dicendo che anche la legge elettorale va rivista.
Lui la vorrebbe proporzionale con sbarramento all'8% e poi bisogna cambiare i Collegi elettorali.
Poi il monito: No ai mercanti nel tempio. Chi vuole ci stia con grande convinzione altrimenti meglio non esserci.
Stasera è tornata tanta gente, gente che non c'era alla passata riunione e questo è un buon segnale, ha concluso Graziano che ha anche sottolineato: Sono andato in paesi dove non c'era più nessun nostro punto di riferimento e così oltre alla campagna elettorale mi sono messo a fare anche l'organizzatore di partito...

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.152554



Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 400985134 / Informativa Privacy