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Benevento, 01-10-2022 14:36 ____
Siamo un partito tra i piu' litigiosi e bravi a farci la guerra al nostro interno ma adesso basta. Ora dobbiamo essere di proposta e non di polemica
Sala gremita per la prima uscita pubblica del senatore di "Fratelli d'Italia", Domenico Matera che ringrazia tutti, ma soprattutto la sua Bucciano, tutto e' cominciato li'... In questa campagna elettorale ha pagato il rapporto umano che sono riuscito ad intessere con tantissimi amici che sono andati al di la' del voto politico
Nostro servizio
  

Sala gremita quella della Rocca dei Rettori per la prima uscita pubblica del neo senatore di "Fratelli d'Italia", Domenico Matera.
Era stata indetta, la riunione, come una conferenza Stampa, ma come al solito i colleghi giornalisti sono rimasti in piedi a prendere appunti ed a fare il loro lavoro, nonostante ci fossero stata rassicurazioni al riguardo.
Noi ce la siamo cavata perché abbiamo l'abitudine di anticipare sempre almeno di un quarto d'ora l'inizio degli eventi.
Non poteva peraltro essere diverso perché quando si vince, le sale si riempiono.
Il bello è continuare a tenerle affollate nei mesi e negli anni successivi quando la "festa" sarà finita e ci si scontrerà con la realtà delle cose che non sono facili da gestire, soprattutto quelle straordinarie degli ultimi tempi.
Comunque sia oggi è stato essenzialmente un giorno di festa e così va inteso e con tanti volti anche che hanno già imboccato la strada del ritorno o dell'avvicinamento.
Poi si vedrà.
In sala i volti anche della vecchia Destra di Benevento, cui Matera non ci pare sia appartenuto in quanto la sua adesione a "Fratelli d'Italia" è relativamente recente, e gli assenti di oggi sono stati citati e ringraziati dal senatore per l'attività svolta in campagna elettorale.
Tra i presenti in prima fila Salvatore Colatruglio e Franco Cuomo, ringraziati, tra gli altri, assieme a Fernando Petrucciano.
Mancavano però altri volti storici come quelli di Pasquale Viespoli o Sandro D'Alessandro, ma il futuro è sempre imprevedibile.
Nel bene e nel male.
Ad aprire i lavori è stato Pietrantonio Mauriello, vice coordinatore provinciale del partito assieme ad Alessio Scocca, il quale ha sollecitato tutti ad impegnarsi affinché ora ci sia un radicamento del partito sul territorio. Quella che si assume "Fratelli d'Italia" con la elezione di Matera, è una grande responsabilità ed il voto va massimizzato per accogliere le istanze della gente.
Poi Mauriello ha sottolineato che il nostro leader nel Sannio era e resta Mimmo Matera.
L'ambito di riferimento è certamente il Centrodestra e credo che anche le altre componenti della coalizione siano pronte a creare sinergie che, siamo certi, saranno esplicate nel rispetto delle persone, una questione questa su cui non transigeremo.
Alessio Scocca ha sottolineato come questa elezione non fosse affatto scontata sia per la diminuzione del numero dei parlamentari che c'è stata ed anche per una legge elettorale difficile da accettare.
Ai vertici regionali e nazionali abbiamo chiesto di darci la possibilità di concorrere e di portare un rappresentante della Destra sannita in Parlamento.
Siamo stai accontentati ma poi nulla è stato lasciato al caso e nulla, parimenti, si riceve senza fatica.
Le problematiche le abbiamo affrontate insieme come si fa in una grande famiglia, ha concluso Scocca. In essa si litiga, si discute, ma poi si fa sintesi e si rema tutti nello stesso verso (e qui Scocca si è tirato l'applauso della sala).
Ora, la voce del Sannio, arriva in Senato.
A prendere la parola è stato quindi Mimmo Matera, il senatore, che, dopo aver rotto il ghiaccio con una battuta: E ora viene il bello..., ha tenuto subito a sottolineare alcuni concetti e su tutti quello della unicità del partito che è comprensivo di tutto il territorio sannita, capoluogo compreso.
Poi ha sottolineato, con piglio, il fatto che "Fratelli d'Italia" sia forse l'unico partito in tutta la provincia che abbia sofferto di forti divisioni interne.
Ora ci sono tante richieste di adesione ed allora, ora, adesso o mai più, dicevamo nei giorni scorsi e quell'adesso oggi è arrivato.
Nel corso di questa campagna elettorale sono stato per due giorni nel Fortore, ha proseguito il senatore, ed ho potuto constatare che essa è una terra abbandonata a se stessa nonostante abbia delle potenzialità incredibili soprattutto in agricoltura e nella zootecnica in partiolare.
Quell'area diventerà il mio cruccio e sarà il mio pallino costante.
E' una terra formata da amministratori e cittadini con una dignità ed una laboriosità molto pronunciata e che non meritano di essere ogni 5 anni oggetto solo di attenzione da campagna elettorale.
Non dovrà essere più il tema della presa in giro che avviene durante le elezioni.
Poi Matera ha ricordato, tra gli altri, tra i tanti nomi che ha fatto, quello di Salvatore Colatruglio e di Fernando Petrucciani, gli storici della Destra sannita, che lo hanno sostenuto e che non si sono risparmiati nel corso di questa campagna elettorale. Cercherò di non deluderli.
Poi ha chiesto a Colatruglio in particolare, di essergli vicino e di guidarlo nei vicoli stretti della politica che egli non conosce bene.
Questo partito, ha ribadito nuovamente e con forza, non può più essere in eterno conflitto al suo interno.
Oggi, grazie a Giorgia Meloni, esso è un partito di Governo ed a maggior ragione debbono essere rifuggite le polemiche di cui si va alla ricerca non tanto con l'avversario, ma contro un interlocutore che si cerca al nostro interno.
Debbo anche dire che non ho gradito taluni appuntamenti fissati in campagna elettorale senza averli concordati con me che sono ancora il coordinatiore provinciale del partito.
Cercherò nel breve di creare una struttura che sia di equilibrio e che mi consenta di farmi da parte.
Abbiamo vissuto una lunga lotta interna che ci ha tenuti inchiodati al 3% fino a qualche settimana fa.
Da oggi però dovremo essere un partito di proposta e non di polemica.
Quindi Matera ha snocciolato i numeri della vittoria affermando che "Fratelli d'Italia", al Senato, è il primo partito in 73 Comuni sui 78 che compongono il Sannio.
Debbo dire che non mi aspettavo l'exploit del Movimento 5 Stelle ma debbo a questo punto complimentarmi con Giuseppe Conte che ha evidentemente lavorato bene.
Io non li disprezzo e non disprezzo nessuno. L'importante però è che vinciamo noi, ha detto simpaticamente con ironia.
Non ci culliamo sugli allori però e non dimentichiamo che questo grande successo è attribuibile in larga parte a Giorgia Meloni.
Io ho fatto uso di tutta la mia trasversalità umana e della mia professionalità visto che sono circa 27 anni che svolgo la professione di segretario comunale e di sindaci, dunque, ne ho conosciuti e ne conosco, anche di altro credo politico.
Essi al Senato hanno votato me, perché ad essere candidato era Mimmo Matera ed i 5mila voti di differenza tra il Senato e la Camera dei Deputati, lo dimostrano e non sono cosa da poco.
Abbiamo contribuito in maniera decisa anche alla elezione di Francesco Maria Rubano con il 52% dei nostri voti alla Camera.
Meloni, potremmo dire, che oltre ad eleggere un senatore dalla nostre parti, forse ha eletto anche un deputato.
Io in questa campagna elettorale ho proposto, ed ha pagato, il rapporto umano con la mia persona, oltre che il voto politico.
Questi numeri, ha proseguito il senatore, solo per dire che adesso comincia il bello ed il nostro lavoro.
Ora testa china e piede a terra ed a lavorare per costruire il partito in città ed in provincia.
L'orizzonte è nuovo e siamo pronti ad accettare quanti vorranno aderire al nostro movimento.
Chi c'era prima, è stato il messaggio forte lanciato da Matera, rimarrà perché ha costruito e tenuto in vita il partito, ma questo non significa che deve brigare per tenere fuori dalla porta chi arriva dopo.
Il senatore ha quindi annunciato che aprirà una sua segreteria politica in città che coinciderà ovviamente anche con la sede del partito.
Cerchiamo un qualcosa che sia dignitoso e consono ad un partito del 26%.
Quindi citando la ncessità di un migliore collegamento del capoluogo e della Valle Caudina con Caserta e Napoli, ha detto che la Benevento-Caserta resta una necessità, quella che fu sostenuta e messa sul Tavolo dal senatore Mino Izzo.
Bene, essa dovrà tornare d'attualità anche se il percorso sarà lungo.
E qui Matera ha ricordato di un anziano che gli ha detto che tutto quello che fate è bene per i nostri figli ma è benissimo per i nostri nipoti, questo per indicare i tempi lunghi di un'azione amministrativa per la realizzazione di una opera pubblica importante.
Non dimentichiamoci poi della Sanità che non deve essere gestita da chi la considera come un fatto aziendale. L'utile in questo campo non viene dal saldo finanziario ma dalle soddisfazioni dei cittadini rispetto alle prestazioni rese.
Questi sono temi importanti che peraltro non intendo regalare alla Sinistra, ha ancora detto Matera.
Essi fanno parte del nostro cuore e della nostra sensibilità.
Gli ultimi non li lasceremo indietro.
Ed a proposito del Reddito di Cittadinanza, Matera ha confermato che nessuno vuole eliminarlo completamente ma incidere sulle ruberie e sugli sprechi, questo sì.
L'istituto, l'iniziativa in sé è positiva ma va corretta.
Io, è andato a concludere il senatore, non sono quello che si prende i voti e poi non lo si vede più.
Se questo dovesse capitare a me, vuol dire che la mia testa non funziona più. Se invece farò delle mancanze per via del lavoro che mi prenderà, chiamatemi, telefonatemi, sostenetemi.
Fate in modo che quello stipendio da senatore, che mi dicono sia anche alto, me lo meriti.
Quindi per concludere, un saluto Matera lo ha riservato alla sua famiglia, alla moglie, ai figli ed ai fratelli, che peraltro gli hanno pagato la campagna elettorale.
Ed infine grazie alla mia Bucciano, un paese di 2.100 abitanti che oggi ha al suo interno un senatore della Repubblica.
Tutto è partito da lì.
Da piccolo ricordo che certamente non volevo fare il senatore, ma il sindaco del mio paese, quello sì. L'ho sempre sognato.

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.152512



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