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Benevento, 29-09-2022 14:31 ____
La candidata di "Noi Di Centro", benche' supersconfitta, considera il voto lusinghiero. Eppure si e' posizionata male quasi ovunque
Sconvolgente o meno questo risultato negativo non puo' essere addebitato tutto al sindaco di Benevento. La colpa va anche data a quell'ampia squadra di suoi colonnelli sparsi per la provincia. Dove sono finite le vagonate di voti promessi e previsti?
di Roberto Costanzo
  

Forse non poteva finire peggio, comunque non è tutta colpa di Clemente Mastella se questa sua ultima invenzione elettorale si è conclusa così.
E' stata davvero "una brutta avventura... una Caporetto", come ha scritto "Gazzetta di Benevento", con il conforto di numeri inconfutabili.
La candidata di "Noi Di Centro", benché risultata supersconfitta, considera il voto "oltremodo lusinghiero, soprattutto a Benevento città".
Eppure si è posizionata quasi ovunque tra il terzo e il quarto posto.
Tuttavia, previsto o non previsto, sconvolgente o meno, questo risultato negativo non può essere oggettivamente addebitato tutto al sindaco di Benevento.
La colpa va anche attribuita a quell'ampia squadra di suoi colonnelli sparsi per la provincia, i quali avrebbero dovuto consigliargli di usare cautela e riflessione prima di scendere in campo con un proprio singolo esercito, sganciato da ogni collocazione strategica nazionale, ma comunque con l'unico obiettivo di acquisire un seggio a Palazzo Montecitorio.
Invece i suoi colonnelli lo hanno indotto a chiudersi in un limitato spazio territoriale e nell'ambito politico familiare, per una battaglia di stampo provincialistico.
La clamorosa manifestazione di venerdì 23 settembre a piazza Roma (foto) voleva essere evidentemente non solo la conclusione di una colorita campagna elettorale, ma anche l'inizio di una nuova era politica; non solo a Benevento.
A questo punto, va detto che i fragori di venerdì sera a piazza Roma e i mugugni di domenica notte allo spoglio delle urne non appartengono a due diversi mondi e non vanno analizzati e visti in due diversi modi.
Bisognerebbe chiedersi perché è successo quello che è successo. Dove sono finite le vagonate di voti promessi e previsti?
Dobbiamo supporre che hanno sbagliato a votare quelle varie migliaia di elettori sanniti che si sono comportati in maniera diversa rispetto a un anno fa?
Hanno sbagliato i colonnelli mastelliani per non aver saputo condurre la battaglia? O ha sbagliato, invece, chi ha inventato questa strategia autarchica, autoctona e autoreferenziale?
Certamente non possono essere accusati di tradimento gli elettori, i quali forse hanno istintivamente capito che il peggiore danno per il Sannio sarebbe stato quello di spingerlo in un ulteriore confinamento: nell'area di una politica di filiera corta, a Km Zero, come peraltro espressamente proclamato dal suo leader maximo.
Una cosa è la partecipazione al governo degli enti locali, ben altra cosa è la presenza nelle istituzioni parlamentari nazionali; così pure è bene non improvvisarsi fondatori di partiti territoriali quando invece si ha bisogno di uscire da uno stretto ambito provinciale.
Di improvvisati fondatori di nuovi partitini se ne vedono ad ogni elezione: questa volta, come Mastella, vi hanno tentato, con propri singoli progetti, anche l’ex grillino Gianluigi Paragone e l'ex-sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Tutti e tre hanno fatto lo stesso scivolone.
C'è da supporre che questo sterile confinamento politico-territoriale, Mastella, più che sceglierlo, lo abbia subito a causa delle difficoltà trovate nei rapporti politici nazionali e delle incontenibili aspirazioni avanzate nel suo entourage. Però, per superare quelle difficoltà e per correggere quelle aspirazioni, non ha trovato una adeguata consulenza nella sua squadra.
Una volta i leader si appoggiavano ai loro collaboratori anche per un conforto critico: forse oggi manca questo a Mastella.
Sono i colonnelli che non sanno consigliare il capo o è il capo che non gradisce i loro consigli?
Chi, come me, ha seguito non acriticamente, ma neanche senza buona disponibilità, l'iter politico mastelliano degli anni recenti, ha notato le obiettive perplessità espresse nella sua intervista della scorsa settimana, così come ha rilevato un certo spirito di rivalsa nelle sue dichiarazioni del dopo voto. Si ha ragione di credere che il dopo Mastella non è alle porte. Ma potrebbe non essere lontano. Dipende anche da lui.
Io resto convinto che la sconfitta elettorale di domenica scorsa non sia tutta colpa sua; ma lui deve capire perché i suoi colonnelli non l'hanno aiutato a non sbagliare.

comunicato n.152470



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