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Benevento, 06-07-2022 10:00 ____
Io attendo. Le storie d'amore a lieto fine strappano sempre una lacrima, nel mio caso amara, anzi amarissima
Il dramma di una paziente che attende ancora di essere operata. Un intervento programmato ma rimandato senza alcuna ragionevole prospettiva di brevita'
Redazione
  

Il dramma di una paziente che attende ancora di essere operata.
Un intervento programmato ma rimandato senza alcuna ragionevole prospettiva di brevità.
A parlarne, in una nota inviataci, è Anna Ucci.
"Una storia d'amore - scrive - che aspetta solo il lieto fine.
Questo è il titolo da dare ad una vicenda che è diventata, a partire dal 2021 nel corso dei mesi, penosa, e che adesso, amaramente, ha assunto i connotati del ridicolo.
Faccio seguito, caro direttore, all'articolo che il suo quotidiano ha pubblicato il 22 giugno scorso, all'indomani delle mie dimissioni volontarie dall'Ospedale "Rummo" dell'Azienda Ospedaliera "San Pio" di Benevento.
Presso tale struttura, precisamente reparto Neurochirurgia, sarei dovuta rimanere in "ostaggio ricovero" per un periodo di almeno due settimane, al solo fine di "conservare" il posto letto: Una degenza preventiva per un intervento programmato, ma rimandato senza alcuna ragionevole prospettiva di brevità.
E' proprio a questo punto che la storia d'amore con la mia protesi si è arenata.
Nonostante ci fossimo "promesse" amore eterno, io e la mia Cage (protesi intervertebrale, per i non addetti ai lavori), e ci fossimo illuse, avendo superato con successo tutti gli esami preparatori all’intervento già nel secondo giorno di ospedalizzazione, il destino avverso ci tiene ancora lontane.
Il destino, nello specifico, veste i panni di una Direzione Sanitaria che riserva che una e dico una seduta di sala operatoria a settimana al reparto (peggio dei ristoranti, che devi prenotare due anni prima del matrimonio!).
Ora mi chiedo, caro direttore, e chiedo alla Direzione del "San Pio": essendo la Cage oggetto di una richiesta "ad personam", e avendo la struttura sostenuto dei costi, che credo siano rilevanti, come pensano di recuperarli in tempi congrui?
La ricicleranno per un altro paziente, come si fa con un paio di scarpe?
La rimanderanno al venditore, come si fa con i resi di Amazon?
O, in estrema soluzione, la venderanno su Vinted, contrassegnandola come "nuova con cartellino" per cercare di limitare i danni di questo ennesimo spreco di denaro pubblico?
Superfluo ribadire che quando si programma un intervento è perché trattasi di una situazione cronicizzata, rispetto alla quale tutti i trattamenti alternativi hanno fallito.
Attendo, perché le storie d’amore a lieto fine strappano sempre una lacrima, in questo caso amara, anzi amarissima".

comunicato n.150873



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