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Benevento, 30-06-2022 12:51 ____
Oggi in Campania la maggiore raccolta di acqua pubblica si trova nel Sannio senza che il territorio ne tenga conto e ne tragga vantaggio
Dovremmo preoccuparci del fatto che l'Organismo irriguo regionale non si curi di misurare il livello dell'acqua nella diga di Campolattaro mentre lo fa in tutti gli altri bacini della regione. Perche'? Forse siamo stati risparmiati dalla siccita'? O forse credono che la Valle del Tammaro faccia ancora parte del Contado del Molise?
di Roberto Costanzo
  

Da un'ampia nota, diffusa alla stampa dall'Organismo regionale dell'irrigazione, apprendiamo che nel Sannio non vi sarebbero importanti corsi d'acqua, per cui in questo momento di siccità non avrebbe senso misurare i livelli idrometrici anche nei bacini del Calore, Tammaro, Ufita, Sabato, Titerno.
Per non parlare del Fortore che appartiene ad un'altra geografia, secondo alcuni ambienti della Regione Campania...
Intanto, il comunicato dell'Organismo irriguo regionale, Ambi, ci parla di "gravi segni di deficit idrico e di un altissimo livello di attenzione", ma non ci dice nulla sulle condizioni dell'acqua raccolta dalla diga di Campolattaro.
Eppure sapevamo che quel nostro invaso rappresentasse la più grande raccolta di acqua fluviale della regione.
Quindi i bacini idrici che preoccupano le competenti autorità regionali sarebbero soltanto quelli che non ricadono in provincia di Benevento, espressamente indicati nella suddetta nota stampa, cioè: Garigliano, Volturno, Sele, Sarno, Alento, invaso di Conza, traversa di Persano, diga di Piano della Rotta, bacino del Cilento.
Ma nessun fiume o bacino del Sannio.
Al comunicato del 27 giugno ne ha fatto seguito un altro, il successivo 29, in cui si parla di un intesa tra Associazione Nazionale Comuni d'Italia (Anci) e Consorzi di Bonifica (Anbi), sulla "città dell'acqua", un generico piano di piccoli e medi invasi nell'ambito di un protocollo d'intesa e programmi della Regione.
Soliti finanziamenti multimilionari; ma senza precisare, come già nel recente passato, da chi e dove sarà utilizzata l'acqua già raccolta nell'immenso invaso di Morcone-Campolattaro.
Acqua che verrebbe prelevata tramite il traforo Campolattaro-Ponte e destinata al basso Calore, al medio Volturno ed al piano casertano.
Poi comunque verranno a ripeterci che a valle della diga si faranno grandi opere, con il finanziamento di milioni di fondi nazionali ed europei. Ma solo per trasferire l'acqua del Tammaro verso la fascia costiera.
Forse sto esagerando, ma non del tutto se ripeto che oggi in Campania la maggiore raccolta di acqua pubblica si trova nel Sannio, senza che lo stesso Sannio ne tenga conto e ne tragga vantaggio, salvo la lodevole utilizzazione sportiva che riescono a farne alcuni appassionati di quello sport.
Noi sanniti dovremmo preoccuparci del fatto che un'importante istituzione campana non si curi di andare a misurare il livello dell'acqua nell'invaso di Morcone-Campolattaro mentre lo fa in tutti gli altri bacini della regione.
E perché? Forse siamo stati risparmiati dalla siccità?
Forse il Tammaro non ricade in un comprensorio di bonifica? O forse credono che la Valle del Tammaro faccia ancora parte del Contado del Molise?

comunicato n.150758



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