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Benevento, 29-06-2022 12:26 ____
Passa la "proroga" della concessione a Gesesa ma le parole forti pronunciate nell'Aula consiliare restano ed incidono nei rapporti tra le parti
Mastella attacca Moretti per il suo welfare privatistico e lo accusa di essere amico del prete pedofilo. Perifano reputa carta straccia i pareri del Collegio dei Revisori. De Stasio parla di comportamento doloso. De Pierro difende la delibera. In Aula anche padre Alex Zanotelli con esponenti del Comitato
Nostro servizio
  

Era stato da noi descritto come un uragano, poi come una tempesta tropicale, infine si è trasfomato, come avevamo già ipotizzato, in un temporale ma solo per le potenzialità intrinseche dell'argomento trattato altrimenti sarebbe stata una pioggerella rapportata ad seduta consiliare come le altre, tre ore di chiacchiere, talvolta anche un po' noiose.
Ci sono stati però degli spunti interessanti anche se, come era ovvio, non hanno smosso di una virgola la decisione che la maggioranza consiliare, senza distinguo, ha assunto e cioè quella di prorogare, pardon si deve dire proseguire, il rapporto con Gesesa facendole continuare a gestire il Servizio Idrico Integrato nelle more che l'Ente Idrico Campano (Eic) si decida, finalmente, ad avviare la procedura per la gara d'appalto.
Quando si è presi dalla foga oratoria, talvolta si precipita anche in cadute di stile e così è stato, ovviamente secondo la nostra opinione, quando Mastella, il sindaco, chiudendo il dibattito (per consuetudine e per prassi dopo il suo intervento il presidente del Consiglio comunale non dà più la parola a nessuno) ha speso il suo ultimo dire dell'intervento contro alcuni consiglieri di minoranza.
E questo ci sta, ci mancherebbe, fa parte del gioco.
Ad un certo punto, però, non a voce altissima ma quanto è bastato per fare arrivare la frase sino a Moretti, ha detto rivolto al suo assessore Mario Pasquariello: Parla proprio lui (rivolto a Moretti) che è amico di un prete pedofilo.
Il riferimento, ovviamente, è stato a don Nicola De Blasio che alle ultime elezioni amministrative non si è schierato proprio dalla parte del candidato Mastella, che evidentemente non dimentica...
Qui è scoppiata la bagarre perché Moretti ha risposto a questa provocazione chiedendo di parlare a titolo personale, cosa questa che non gli è stata consentita dal presidente Renato Parente.
Poi la fiamma, così come si è accesa, si è necessariamente spenta ma non è stato un bel passaggio.
Poteva essere evitato anche perché è stato proprio Mastella, come diremo avanti, che ha invocato solo qualche minuto prima, a proposito del coinvolgimento penale del suo assessore Mario Pasquariello in una parte della vicenda Gesesa, che bisogna rispettare la Carta Costituzionale che riserva all'indagato ed all'imputato il diritto di essere considerato innocente fino al terzo grado di giudizio ovvero fino a quando la sentenza non sia passata in giudicato.
Questo concetto, evidentemente, per don Nicola non vale. Egli è già un prete pedofilo.
Tornando all'inizio della cronaca diciamo che il Consiglio ha avuto inizio alle ore 9.35 ed è terminato alle ore 12.25.
Alla prima chiama, ad apertura di seduta, hanno risposto sì in 28 su 33. Cinque gli assenti che poi sono diminuiti nel corso della seduta. Essi sono stati: Gerardo Giorgione, Angelo Miceli, Luigia Piccaluga, Marialetizia Varricchio, Giovanni Zanone.
All'ordine del giorno un solo punto: "Proroga del Servizio Idrico Integrato alla società Gesesa. Determinazioni".
Ad aprire i lavori è stato il vice sindaco Francesco De Pierro che ha svolto una relazione sull'argomento aprendo il suo intervento sgombrando il campo dalle improvvisazioni: E' stato, ha detto, frutto di un lavoro meditato.
Si tratta di un atto che sancisce l’espletamento di un indispensabile servizio pubblico.
Quindi De Pierro ha riepilogato l’iter procedurale sin qui svolto.
Al Comune spetta garantire, dunque, la continuità della concessione atteso il carattere irripetibile di eccezionalità e di straordinarietà.
Il prosieguo è reso nelle more della scelta del gestore del servizio pubblico che deve essere fatta dall'Eic.
La normativa statale regionale ha riorganizzato il servizio in ambito sovracomunale, riorganizzazione alla quale l’ente locale deve partecipare forzosamente delegando, dunque, la gestione. Non ha alcun potere, al riguardo, di iniziativa unilaterale.
Ovviamente la prosecuzione cesserà, ha ancora detto De Pierro, anche prima dei dodici mesi se l’Eic dovesse individuare prima il nuovo gestore.
De Pierro è quindi entrato nell'aspetto politico della vicenda sottolineando come la polemica da parte dell'opposizione sia stata strumentale e resa, peraltro, in un momento così delicato.
L'inadempienza dell’ente terzo, l'Eic, mette il Comune in condizione di proseguire necessariamente il rapporto.
A noi resta la potestà del servizio, ma non la capacità di assegnazione della gestione dello stesso. De Pierro ha, infine, sottolineato che, anche se non dovuto, agli atti c'è anche il parere favorevole del segretario comunale (che è stato fornito solo nella giornata di ieri ndr).
A questo punto si è aperta la discussione ed il primo a prendere la parola è stato Vincenzo Sguera che ha ricordato come la scadenza della convenzione fosse fissata, dopo 30 anni ininterrotti, dal 1992, al prossimo 30 giugno, cioè a domani.
Il punto da evidenziare, ha proseguito Sguera, è che si vuole prorogare la convenzione ma che è quella, rivista, del luglio 2018.
Su questo deliberato, però, in relazione alla delibera madre, la Procura della Repubblica ritiene che vi siano illegittimità e che intenzionalmente si sarebbe dato un vantaggio alla Gesesa affidandole anche la depurazione.
E dunque, nonostante le memorie difensive presentate e gli interrogatori (sono coinvolti penalmente l'assessore Mario Pasquariello ed il consigliere comunale dell'epoca, Giovanni Quarantiello), noi oggi andiamo a prorogare di fatto una delibera che la Procura ritiene illegittima.
Sono convinto della buona fede di tutta l’Amministrazione che votò quella delibera, però così stanno le cose.
Io non voglio creare altri pasticci in Consiglio, usando al riguardo le parole dello stesso De Pierro che nel 2018, all'opposizione della Giunta Mastella, quando si trattò di sottolineare i dati dell'atto che si andava ad approvare, in Consiglio disse che se fosse stato fatto, si sarebbero poi trovati nei pasticci. E così è stato.
Se avessimo seguito i suoi suggerimenti, forse oggi questo problema non lo avremmo avuto.
Poi Sguera ha detto che non bisogna divideresi su questi argomenti e tuttavia non c’è mai stato un confronto su tutto ciò ed anche sulla vicenda penale della depurazione e sul sequestro dei 78milioni di euro alla Gesesa.
Poi la proposta: Richiamiamo la convenzione del 1992 e quella del 2002 per quanto attiene ai tre depuratori funzionanti.
Togliamo di mezzo definitivamente questa convenzione del 2018.
Personalmente mi rifiuto di votare questa delibera anche perché mai questa Amministrazione ha contestato alla Gesesa una cattiva gestione come invece appare dall'inchiesta della magistratura.
La depurazione deve essere garantita ma non a queste condizioni e se fallimento c'è stato, è anche mio.
A questo punto si è inserito il sindaco Mastella per confutare quanto asserito da Sguera che evidentemente mirava anche a far riflettere, prima del voto, qualche consigliere di maggioranza, e quindi il sindaco ha detto che non è così come afferma altrimenti dovremmo essere inquisiti tutti quelli che votammo la delibera ma non è così.
Sguera ha cercato di replicare prendendosi la parola e dicendo: Non è come dice lei e posso dimostrarglielo con le carte giudiziarie in mano (Sguera è un ottimo penalista ndr) ma non mi sembrava questa la sede opportuna e per questo non l'ho fatto.
Ad intervenire è stata quindi Giovanna Megna: Oggi siamo qua, ha detto, semplicemente perché serve una copertura politica a quella che è una responsabilità squisitamente amministrativa.
Ed infatti, perché il Consiglio deve deliberare su una mera prosecuzione?
Siamo passati dal termine proroga a prosecuzione, una azione, questa, che non rientra nelle competenze del Consiglio comunale.
Ricorrono l'eccezionalità e l'urgenza?
Allora si esegua ma lo facciamo perché il tempo è scaduto.
Che il 30 giugno fosse la data ultima di validità della concessione a Gesesa, gli amici del Comitato Acqua Bene Comune (presenti in Aula con le loro magliette di denuncia della proroga e con loro anche l'anziano padre Alex Zanotelli che non ha voluto far mancare il suo sostegno morale al Comitato) la lampada di attenzione la stanno facendo lampeggiare da anni.
Io penso che non possa essere invocata nessuna eccezionalità, a maggior ragione da parte di chi colpevolmente l’ha determinata.
E’ poi, è ragionevole pensare che i 12 mesi di proroga diventino 24?
Domani scade la convenzione ma perché ad esempio non si è pensato di affidare il servizio all’Asia, un'Azienda completamente di proprietà del Comune e con capitale pubblico?
Megna ha quindi parlato della corrispondenza avuta con l'Eic, una corrispondenza dal tono inusualmente strettamente confidenziale del tipo: Caro amico ti scrivo, con la quale, visto che io Eic non ho fatto nulla, il Comune può espletare l'affidamento.
Ma che lettera è mai questa, si è chiesto Megna?
Poi ha denunciato una lesione del principio di partecipazione visto che al Comitato Abc non è stato consentito essere ascoltato dalla competente Commissione consiliare in quanto, è stato detto a giustificazione, la competenza sulla materia è dell’Eic.
Bene, ha concluso Megna, se la competenza non è nostra, ci dite perché stamane siamo qui?
Quando volete però la competenza non è tenuta in considerazione.
Con una grande faccia tosta, ci avete trattenuti a parlare su un progetto delle Ferrovie dello Stato con streghe e scope di saggina, lì nemmeno eravamo competenti...
La parola è quindi passata a Rosetta De Stasio ed un po' di fuoco ha cominciato ad ardere.
Ho presentato subito dopo la delibera di Giunta, ha detto il consigliere di "Prima Benevento", una interpellanza per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione sulla proroga a Gesesa.
Come da prassi l’interpellanza non ha avuto risposta, neanche scritta, nel termine dei 30 giorni.
Ed allora, ha detto De Stasio, sgombriamo il campo dagli equivoci.
La Gesesa è inadempiente e l’Eic è adempiente?
Siamo al gioco delle tre carte e quando questo si fa con evidente dolo, non ci si può richiamare poi all’emergenza e gettare l'inutile anatema: Rimaniamo senz’acqua.
Gesesa è inadempiente rispetto agli obblighi assunti con la convenzione, questo è del tutto evidente e non solo per la perdita del 70% dei contributi da attingere dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per la condotte ma perderanno anche il successivo 30%.
Vi è stato inquinamento dei fiumi, ambientale e così via, dice la Procura.
Cosa avrebbe dovuto fare il Comune? Questi inadempimenti avrebbero dovuto portare alla risoluzione del rapporto convenzionale, cosa a cui il Comune non ha pensato nemmeno lontanamente.
Ora cos’è che si accinge a votare? Concessione, proroga, rinvio?
Non mi tranquillizzo, in verità, con l’ultimo parere dei revisori che considero carta straccia per averne fatti più di uno e di diverso tenore e contenuto.
Anche la delibera del 2018, ora ritenuta illegittima, era confortata dal parere del Collegio e del segretario comunale dell’epoca.
E così anche stavolta non mi tranquillizza nulla.
L’atto non doveva arrivare in Consiglio perché non ne ha la competenza. E’ solo una copertura. Non abbiamo notizie di messa in mora. Penso si sia voluto di proposito arrivare in modo da far arrivare il messaggio anche ai dipendenti che si dice potessero essere licenziati, tutto falso, o agli utenti e cittadini: Vi tolgono l’acqua.
Questa è malafede e cattiva amministrazione.
A questo punto è intervenuto Mastella dicendo a De Stasio di pensare al suo partito (il riferimento evidentemente era alla Destra di Viespoli e D'Alessandro) che hanno gestito per quindici anni dopo Pietrantonio. E poi ci sono stati dieci anni di gestione del Pd per piccola parte con Pepe che era un mio sindaco.
De Stasio di rimando: Io sono consigliere comunale da pochi mesi. Prima non c'ero. Si vergogni lei invece che passa da una parte all’altra come fosse niente (e qui c'è stato il rumoreggiamento dai banchi della maggioranza e l'urlo di Enzo Lauro che ha detto a De Stasio: Ma come ti permetti di parlare così al sindaco).
Qui c’è dolo, ha proseguito imperterrita De Stasio perché si costringono i consiglieri a votare la delibera che è illegittima e che concretizza l’abuso di potere.
Di proposito si giunge all'ultimo minuto per dire: Non possiamo fare altro.
Passerà l'atto con il voto dei consiglieri di maggioranza a cui auguro di non avere problemi per il futuro in ragione di ciò.
Mi auguro, infine, che non si arrivi più agli ultimi giorni per assumere ogni decisione.
Angelo Moretti ha detto che come Civico 22 ci siamo spesi per dare evidenza pubblica alla gestione dell’acqua.
Il sindaco ha detto a Sguera che qui siamo in politica non in tribunale, è vero ma qui quella che manca è proprio la politica, il confronto.
Prima c'è stato il dissesto gestito in solitario, poi siamo al fatto che non si può parlare di acqua. Siamo qui stamattina senza che ci sia stato un dibattito.
Siamo al capitalismo predatorio che ha come gesti tipici la sponsorizzazione della squadra di calcio il regalo delle borracce è tipico di chi deve invadere il territorio.
Siamo contrari perché il Consiglio sta decidendo senza aver ascoltato la città. La politica non si può fare nelle more…
Giovanni De Lorenzo: Mi riferisco al metodo con cui le delibere vengono discusse e poi portate in Consiglio.
Negli atti anche una serie di errori mai contestati perché non ce ne è stata data la possibilità. Ci sono stati quattro anni per affrontare il problema.
Non è stato fatto nulla fino al 19 maggio con la delibera di giunta che peraltro risulta essere stata proposta dall’ufficio alloggi!
Non si sa perché. Nella delibera, e nei pareri vengono riportati fatti in fotocopia stesse parole anche se riportate da enti diversi. Dovete ringraziare il parere contrario del collegio.
Floriana Fioretti, il capogruppo del Pd, ha detto che il partito ha già fatto richiesta il 9 luglio di richiesta urgente di seduta pubblica sul tema dell'acqua.
Perché l'Amministrazione comunale non ha mai provveduto a mettere in mora l’Eic che avrebbe dovuto fare la gara e non lo ha fatta?
Antonio Capuano ha detto che abbiamo sentito di tutto e di più.
Si è parlato a sproposito su questo tema come se fossimo stati autonomi nelle scelte. Su questo ci sono le differenze tra chi fa demagogia e chi si interessa delle cose della gente. L’acqua è pubblica per definizione ma la gestione è altra cosa.
Ci assumiamo la responsabilità piena delle cose che facciamo perché questo è un servizio che non può essere interrotto.
Il pubblico quando interviene nei servizi di solito lo fa malamente.
Luigi Scarinzi ha detto che si tratta di una valenza molto più ampia rispetto alla sua ricaduta effettiva.
Stiamo in pratica dando mandato al dirigente di prorogare il servizio nelle more che l’Eic espleti la gara. Non vedo lo scandalo.
Se non ci fosse il prosieguo ci sarebbe stato da dopodomani un disordine amministrativo perché è di tutta evidenza che il servizio non sarebbe stato interrotto il 1° luglio.
Rosario Guerra ha riferito che non è bizzarria degli organi competenti nasce questo Consiglio. Siamo stati noi della maggioranza a chiedere chiarimenti.
Non ci siamo mai illusi che tutta la strada fosse in discesa e sapevamo che avremmo dovuto prendere anche decisioni difficili e lo facciamo. Votiamo con grande serenità questo atto.
Non dobbiamo abbatterci rispetto alle argomentazioni evidenziate dalla minoranza. Non siamo chiamati solo ai balli latino-americani o al taglio dei nastri. Siamo chiamati a turare una falla dell’Ente Idrico Campano e dobbiamo garantire il prosieguo del servizio.
A questo punto è intervenuto Luigi Diego Perifano che ha esordito dicendo di non voler assumere  nessuna volontà di fare i censori dei vostri comportamenti.
Esprimo rispetto per le decisioni che assumerete e per le responsabilità che vi andrete ad assumere.
Non eravamo pregiudizialmente contrari alla proroga a Gesesa.
Anche in campagna elettorale la mia posizione sull’argomento era diversa anche da quella di Moretti e non ho aderito all’invito del Comitato Acqua Bene Comune che voleva affrontare la tematica.
Siamo solidali però con chi grida al tradimento della volontà referendaria ma senza il recepimento di una norma nazionale che ci agevoli sul piano applicativo, saremo sempre in difficoltà su questo argomento.
Noi non avremmo detto no ma avremmo condizionato la proroga a due aspetti: La verifica seria delle condizione di gestione del servizio ed una procedura legale di questa proroga con la richiesta di gestione oculata dei depuratori, acqua buona per tutta la città ed una politica tariffaria per la gestione.
Se ci fosse stata la volontà di affrontare questi argomenti con ragionamenti seri, i tempi c’erano tutti.
Il Consiglio non può voltare la testa dall’altra parte, mentre delle questioni delicatissime esplodono, ha proseguito Perifano.
Mi chiedo: Sono stati rafforzati i controlli dopo tutto quello che è successo a Gesesa sulla sua criticabile gestione?
La seconda questione è sulla qualità dell’acqua per alcune zone della città. Questione civica con "Altrabenevento" in testa.
Di questo avremmo voluto parlare.
Poi c’è la questione della politica tariffaria. Vi annuncio che recentemente ci sono stati 83mila euro di sanzione alla Gesesa. Arera, l'Autorità nazionale di riferimento, l'ha disposta e riguarda gli amministratori di prima e quelli di adesso.
Le violazioni contestate ledendo il diritto degli utenti sui corrispettivi tariffari.
E’ possibile alterare le tariffe? Cancelliamo la parola imbrogliare, ha detto Perifano, ma in tutto questo c’è anche il Comune quale socio e non mi pare sia una cosa fatta bene, un coinvolgimento di cui essere contenti.
Poi la procedura avrebbe dovuto essere diversa anche per la concessione.
Provvedimento inficiabile.
E dico subito che la copertura delle pronunce dell’Eic non servono quando vi dice che lo potete fare.
Le carte dicono esattamente il contrario e cioè che il Comune può prorogare ma poteva anche fare la gara.
E’ un atto che potete assumere in piena discrezionalità.
Non esiste lo schermo protezionale dell’Eic per fare una proroga.
E’ tutto inventato. La proroga si fa perché lo volete voi e lo decidete voi.
Due gli elementi occorrenti per la proroga: Contratto ancora in corso e ci siamo, e gara già bandita e non ci siamo. Su questo sono tutti d’accordo, dottrina, giurisprudenza e prassi.
Aggiungo poi che ora e per il futuro non siamo e non saremo più sereni quando c’è un parere dei revisori dei conti.
Affidiamo ai misteri di Fatima il perché di un Consiglio che dovrebbe deliberare la proroga.
Non serve il Consiglio perché è una proroga tecnica che è in capo al dirigente, così come ha fatto Telese Terme, come ha detto Scarinzi.
La Giunta fa un atto indirizzo e poi lo rivolge al Consiglio, che è incompetente, al posto di indirizzarlo al dirigente.
Una decisione del Consiglio potrebbe configurarsi anche come un vero e proprio abuso nei confronti del dirigente.
Nella richiesta di rinvio a giudizio è scritto che la convenzione che oggi vi apprestate a prorogare contiene modifiche sostanziali, non preventivamente approvate con delibere del Consiglio comunale rispetto alla convenzione del 2018.
A questo punto c'è stata la replica di De Pierro il quale ha detto di aver apprezzato la necessità di verificare l’azione di Gesesa e quindi delle credenziali di affidabilità nella gestione del servizio.
Non la seguo però sulla procedura legale di proroga e sulla incompetenza del Consiglio, ha detto De Pierro a Perifano.
La proroga il Comune non la potrà mai fare e perciò si è parlato di prosecuzione e non di proroga. Con il nostro atto diamo indicazioni al dirigente Iadicicco che dovrà poi agire.
Ci siamo portati sotto scadenza perché confidavamo nella indizione della gara da parte dell’Eic cosa questa che non è avvenuta.
Perifano replicando ha detto che non intende insegnare nulla a nessuno perché talvolta mancano le condizioni basiche per l'apprendimento.
Nella delibera di Giunta però, rilevo, che non si parla di prosecuzione della concessione ma di proroga ed in quella Giunta c'era anche De Pierro.
Non sono entrato nel merito della legittimità dell’affidamento della delibera del 2018.
Ho solo detto che la Procura ha contestato che la convenzione sottoscritta con la Gesesa avesse introdotto modifiche alla delibera del Consiglio comunale che l'aveva adottata e che il Consiglio di ciò non ne sapeva nulla.
A questo punto c'è stato l'intervento del sindaco Mastella il quale ha detto che la sua coerenza lo porta ad aver votato coerentemente, a differenza di Vizi Sguera.
Quando ci sono spaventapasseri sul piano giudiziario, non si va da nessuna parte.
Si tratta di divergenze a carattere giuridico che sono qui state costruite ad arte ed a questo punto ringrazio di non aver fatto Giurisprudenza ma di aver scelto Filosofia.
Sul dato evolutivo dell’acqua come bene pubblico è la stessa Unione Europea che parla di gestione industriale e che non demonizza la gestione pubblico-privato.
Peraltro la gestione da parte privata, appare sempre essere più avanti rispetto a quella pubblica. Io però in tutto questo sono arrivato dopo, dopo Pietrantonio, dopo Viespoli, dopo D'Alessandro e dopo Pepe.
Vediamo però se sarà possibile una qualificazione di natura pubblica attraverso una partecipazione azionaria di maggioranza.
Sulla bontà dell’acqua si guarda anche alla diga di Campolattaro.
Nell’Ambito Ottimale dello scorso anno si spinse per l’acqua pubblica ma poi è tutto naufragato. Noi ci troviamo nel distretto di cui facciamom parte con l’Alto calore che ha 200 milioni di euro di debiti.
Ne riparleremo quando avvremo l'Ambito sannita e sarà a breve perché così mi è stato promesso da Bonavitacola.
Io resto però delle mie convinzioni, ha proseguito Mastella e non è vero che l'esperienza pubblica di Abc a Napoli sia da seguire perché è deficitaria ed il Comune di rimette solo soldi.
Non è vero, hanno gridato dal Comitato.
Leggete i giornali ha ribattuto Mastella.
Non è vero è falso quello che dice, hanno ancora detto gli attivisti del Comitato Acqua Bene Comune che ha visto per la prima volta il rientro nell'Aula consiliare anche di Nicola Sguera, già consigliere comunale del Movimento 5 Stelle cui subentrò, alle dimissioni, Anna Maria Mollica, ancorché con la maglietta del Comitato.
Mastella riprendendo la parola ha detto che gli Eic non sono in grado, a livello nazionale, di gestire la fase degli affidamenti delle concessioni e probabilmente il governo, che ne ha preso contezza, li commissarierà.
Poi Mastella si è inalberato sulla vicenda della citazione più volte dell'azione della Procura sulla vicenda Gesesa.
Basta con la Procura ogni volta.
C'è il rispetto di garanzia espresso dalla Carta Costituzionele che nessuno è colpevole fino a quando una sentenza non sia passata in giudicato.
Per questo esprimo tutta la mia solidarietà a Mario Pasquariello che ha firmato con me (e qui è scattato l'applauso dai banchi della maggioranza).
Poi Mastella ha fatto una citazione forte e forse mai sentita in quest'Aula  e cioè come Craxi (sul finanziamento illecito ai partiti) e Mussolini (sull'uccisione di Matteotti) in Parlamento, per diverse ragioni e motivazioni, si è assunto cioè la piena responsabilità di ciò che si stava ponendo in essere.
Mi piglio io tutta la responsabilità ed escludo tutto voi consiglieri (cosa ovviamente impossibile ndr). Quello che sto facendo, l’ho faccio per la mia gente.
Ho parlato anche con la Corte dei Conti, ha anche detto il sindaco suscitando altri interrogativi nei consiglieri di opposizione, che ha detto che si può fare.
Poi la stoccata: E' solo cattiveria per propaganda politica.
L’acqua è pubblica mentre il welfare va al privato e questo non si può fare, ha detto rivolto a Moretti.
Poi, ci ha riferito lo stesso Moretti, ha espresso quel brutto apprezzamento su don Nicola De Blasio che ha fatto scattare le ire di Moretti ma qui è intervenuto il presidente Parente che ha chiuso il confronto mettendo ai voti la deliberazione.
L'atto è passato con 21 voti favorevoli e 9 contrari: De Longis, De Lorenzo, De Stasio, Fioretti, Megna, Moretti, Perifano, Sguera e Varricchio.
Gli assenti alla votazione sono risultati: Giorgione, Miceli e Piccaluga.

 

 

 

 

 

 

  

 

comunicato n.150732



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