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Benevento, 25-06-2022 17:54 ____
Quarant'anni fa dalla Cooperativa "Artisti Riuniti Sanniti" nacque anche il primo servizio cittadino di hostess
Tutte giovanissime e bellissime attrici appena diplomate al Laboratorio Teatrale "Maloeis". Erano gli anni in cui in tutto il Paese questo servizio di eleganza cominciava a prendere piede ma qui da noi non ebbe molta fortuna...
Nostro servizio
  

ap - Sono dell'opinione, peraltro più volte espressa in varie occasioni, che senza riconoscere preliminarmente ciò che altri hanno fatto per il passato, nello stesso campo, non si va da nessuna parte.
C'è stato sempre qualcuno che prima di te ha lavorato, ha aperto la strada, ripulito il terreno, magari lo ha concimato per poi fartene raccogliere i frutti.
Le radici che affondano nella storia, vanno tutelate e non recise, riconosciute e non ignorate.
Fatta la premessa, a chi vuole intendere intenda, ogni tanto non guasta fare qualche battuta sulla Cooperativa "Artisti Riuniti Sanniti", un sodalizio aderente alla Confcooperative, una struttura nazionale che raccoglieva le cosiddette Cooperative "bianche" e che aveva al suo interno varie federazioni tra cui la Federcultura presieduta a livello nazionale, ai miei tempi, dal compianto Michele Jorio, morto giovanissimo in maniera inaspettata, Federcultura di cui ero presidente provinciale e componente della Giunta regionale e del Consiglio nazionale.
Erano gli anni in cui ai Consigli nazionali che si tenevano a Roma, nei pressi della chiesa di Santa Maria Maggiore, a piazza dell'Esquilino, partecipavano tanti bei nomi della cultura nazionale, ovviamente di matrice cattolica.
Da noi nacque anche il primo Consorzio tra le radio e le televisioni libere che denominammo "Il Corallo".
Siamo alla fine degli anni Settanta e agli inizi degli Ottanta e dunque era ancora forte e distinta la differenza tra democristiani e comunisti.
Io ero invidiato soprattutto da chi operava in Emilia e Romagna, ma anche nella capitale, perché, mi dicevano, sei certamente agevolato nei tuoi programmi culturali se hai un’Amministrazione comunale a guida democristiana.
Noi dobbiamo lavorare dieci volte tanto per avere una parte piccolissima ed insignificante di ciò che puoi ottenere tu.
Ed era vero. Come negarlo.
Si deve infatti alla vicinanza ideologica con l’Amministrazione di Antonio Pietrantonio se a Benevento nacque, prima di Città-Spettacolo che è del 1980, l'idea di un Laboratorio Teatrale che chiamammo "Maloeis" dall’antico nome della nostra città (anche la società editoriale proprietaria della nostra Gazzetta ha lo stesso nome), e che addirittura ebbe appostata in Bilancio, con un suo capitolo di spesa, la sua voce annuale di finanziamento, quasi cento milioni di lire dell’epoca, una somma importante, per la gestione del Laboratorio Teatrale, appunto, che iniziò ad operare agli inizi degli anni Ottanta grazie appunto alla collaborazione con il presidente Michele Jorio, che era anche il vertice del Teatro "La Scaletta" di Roma, e con il suo vice Romano Cruciani.
Sempre da Pietrantonio ottenemmo anche l’uso di una importante sede per la Coop. Ars, nel nuovo rione che stava nascendo dopo il terremoto a Santa Maria degli Angeli (oggi è la sede dell’Accademia di Santa Sofia).
A Pietrantonio chiesi anche di farmi innalzare un palco nel salone e di poter avere due bagni, uno per maschi ed un altro per donne.
Il sindaco sbuffò ma disse: Conosci il costruttore, è Donato Callisto, parlane con lui prima che vada avanti con i lavori. Ovviamente tutto è più semplice mentre l’opera, il palazzo, si sta realizzando. Dopo sarebbe stato tutto inutile.
E così ci interfacciammo con Callisto, uomo buono e di grande cuore, che non ci disse di no.
Ancora oggi lì c'è il palco e ci facemmo anche realizzare un vuoto, uno sportellino tra il salone e gli uffici per modo che da lì, all’occorrenza, potessero essere proiettate le immagini, da film o da diapositive, sul palco.
Non dimentichiamo che la Cooperativa "Artisti Riuniti Sanniti", familiarmente chiamata Coop Ars, era stata fondata dal sottoscritto assieme ad altri sognatori, nel 1977 e che aveva già prodotto, quando arrivò il Laboratorio Teatrale, una serie infinita e prestigiosissima di spettacoli teatrali (di cui un giorno parleremo) ed aveva realizzato, con Nazzareno Iannotti, Susy Fiengo, Rossella Pelosi, Alfonso Pironti, Piero Laino, Salvatore Iele, Carmela De Nigris e tantissimi altri i cui nomi ora sfuggono, anche il Premio di Poesia "Traiano" che portò a Benevento il meglio dei letterati del tempo.
Qualche nome a memoria: Domenico Rea, Giuseppe Pontiggia, Maria Luisa Spaziani, Melo Freni, Luciano Luisi, Raffaele La Capria, Luigi Compagnone, Luigi Necco, Riccardo Pazzaglia e tanti altri.
Per il Laboratorio Teatrale fu un avvio inaspettato e senza precedenti.
Le selezioni furono fatte al teatro del Collegio de la Salle dove ancora non erano state installate le comode poltrone Frau ma c’erano quelle di legno fortemente scricchiolanti.
Si iscrissero più di cento aspiranti e la Commissione, guidata già da quello che poi sarebbe divenuto il direttore artistico della scuola, Giovanbattista Diotajuti, grande maestro della dizione, lavorò senza soste, ascoltando tutti con attenzione e dedicando a ciascuno il tempo che occorreva, per tre giorni e passa.
Ricordo che si andava avanti, a pranzo, con panino e mortadella comprati alla salumeria che si trovava i fronte la Prefettura, una ottima salumeria. Questo per non interrompere l’audizione troppo a lungo.
Poi la sera si cenava tutti insieme.
Da quel numeroso gruppo di candidati ne furono scelti una quarantina, poi scesi nelle settimane successive ad una trentina.
Quel gruppo, molto unito, ebbe la forza di andare avanti per tutti i tre anni del corso.
Un corso molto impegnativo, non facile da seguire per chi aveva anche altro da fare come ad esempio seguire gli studi universitari, un corso che si teneva tutti i giorni tranne, mi pare, la domenica.
Alla segreteria della Cooperativa c’era l’ottima Marinella Pisani, la moglie di Gennaro Del Piano, ed io ero il presidente.
Mi dicono che fossi alquanto intransigente, rompiscatole insomma, al punto che tutte le sere, verso le 20.00, a fine corso, qualcuno mi indicava l’orario per dirmi che bisognava chiuderla lì.
Nacque così la frase presidè, so l'ott... che ha dato poi il nome a quella grande compagnia di professionisti, tutti usciti, i vertici dell'epoca ed attuali e su tutti Michelangelo Fetto ed Antonio Intorcia, dal Laboratorio Teatrale "Maloies", Compagnia che ha assunto il nome di "Solòt", appunto.
Le lezioni erano tenute da importanti attori del panorama nazionale.
Su tutti ricordiamo, sempre a memoria, Giacomo Colli, Tonino Pierfederici, Sarina Aletta oltre a Diotajuti e tanti altri. Gli insegnati locali, tutti di gran pregio, erano Gianni Vergineo, Elio Galasso e Veronika Krasnohorska.
Andammo avanti negli anni di successo in successo, mentre arrivavano sempre nuovi aspiranti all’inizio di ogni anno accademico.
Con noi c'erano anche i giovanissimi della famiglia Giordano: Loredana, Silvana e Renato, forse il più piccolo tra tutti i partecipanti al punto che Diotajuti si pose il problema se accoglierlo o meno nel gruppo.
Mi pare che fu Giacomo Colli, il grande regista a dire: Deve stare con noi. Renato è bravo e non dobbiamo lasciarcelo scappare.
Renato, in privato, era anche un po' balbuziente (problematica che oggi non si evidenzia più) ma tutto scompariva come d'incanto non appena saliva sul palcoscenico.
Mai capito cosa gli succedesse da trasformarlo in quel modo così evidente…
Oggi Renato è da anni il direttore artistico di Città-Spettacolo oltre che regista di importanti lavori a livello nazionale.
Al termine dei tre anni di studio, andiamo a chiudere velocemente, ci fu il saggio finale e la consegna dei diplomi.
Erano anche gli anni in cui cominciava a sorgere anche a Benevento, un nuovo ed importante servizio che era quello delle hostess che presidiavano soprattutto gli avvenimenti culturali.
Era anche il modo per cominciare a far guadagnare qualche soldino a questi giovani attori appena diplomati.
E così pensai che anche e soprattutto dalla Coop. Ars potesse nascere questo servizio ed allora a piazza Santa Sofia, accanto al box del Laboratorio Teatrale realizzato per la raccolta delle adesioni che poi si estesero anche ai piccolini con "Il Siparietto" che era già condotto dagli attori appena diplomati, ecco schierata la bellissima immagine delle nostre hostess.
Tutte con abito uguale, realizzati dalla nostra sarta che stava a pochi metri dalla sede della Cooperativa (niente di che, ovviamente, ma distinto ed elegante) e con scarpe rosse.
Erano bellissime le nostre giovani attrici, bellissime e giovanissime, intorno ai 20 anni.
La cosa cominciò con qualche impegno assolto.
Qualche soldino entrò nelle tasche delle ragazze ma fu poca cosa. Quasi niente.
Non tutte le ciambelle nascono col buco. Questa il buco non lo aveva e così l’idea fu abbandonata.
Molte di loro cominciarono quindi la carriera artistica e per alcune dura ancora.
Quel laboratorio teatrale, negli anni, ha prodotto ottimi attori ma anche grandi e raffinati spettatori di teatro.
Assieme ai nomi ricordati ci fu anche Nazzareno Orlando che si applicò essenzialmente alla regia.
Quell'esperienza forse gli servì anche quando, una decina di anni dopo, divenne assessore alla Cultura con le Giunta Viespoli e D’Alessandro e dovette occuparsi anche di Città-Spettacolo.
Ma c'erano anche Raffaella Mirra e Mimmo Soricelli, poi sposi, fondatori della Compagnia Teatrale "Eidos".
Quella iniziativa del Laboratorio teatrale "Maloeis" si può dire fosse condivisa, anche per la apartitica conduzione, evidentemente, al di là della nota appartenenza ideale del sottoscritto, da tutte le forze politiche dell’epoca.
Era condivisa perché i risultati che aveva raggiunto erano oggettivi ed indiscutibili.
La Dc non la osteggiò; i socialisti non la criticarono, i missini, con Viespoli, ne parlarono sempre con rispetto ed ammirazione. Ricordo che quando annunciai le dimissioni dalla carica di presidente per passare all’esperienza giornalistica, Viespoli se ne dispiacque pubblicamente.
Era stata istituita una Commissione consiliare che ci controllava, anche in ragione dell’importanza della spesa, e di cui Viespoli era parte.
Non ebbe alcuna remora a dirlo in quell'organismo di controllo che gli avrebbe fatto piacere che io restassi perché mi riteneva, evidentemente, una garanzia di imparzialità nella conduzione e nella gestione.
Quella esperienza è però anche forse l’unica che ha dato frutti duraturi.
I fratelli Giordano, i vertici della Compagnia Solot e dell’Eidos, sono tutti attori professionisti che campano loro e le loro famiglie, di quel mestiere e sono tutti attori diplomati al Laboratorio Teatrale "Maloeis", quello della Coop. Ars, quello di oltre 40 anni fa…
Poi ci torneremo a parlare di questa Cooperativa che ha fatto anche tantissimo altro.
Abbiamo solo fatto un breve accenno e per un segmento della sua attività…
Nella foto che proponiamo il gruppo di hostess degli inizi anni Ottanta.
Eccone i nomi: in piedi da sinistra: Monica Porzio, Isabella Castelluccio, Angela Di Maria, Loredana La Peccerella, Emilia Tartaglia Polcini, Loredana Giordano, Rita Nardone.
In basso da sinistra: Raffaella Mirra, Anna Castagnozzi, Silvia De Giovanni, Maria Domenica Savoia, Marina Fattore, Silvana Libertucci e Silvana Giordano (grazie ad Isabella per avermi ricordato buona parte di questi nomi e che oramai da mesi attendeva la pubblicazione di questa foto…).

comunicato n.150662



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