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Benevento, 22-01-2022 09:29 ____
Sospiro di sollievo per Santa Clementina ora si pensi al Parco Agricolo, Fluviale, Archeologico dell'Antica Via Appia
Dopo la sentenza del Consiglio di Stato lo sostengono alcune associazioni ambientaliste
Redazione
  

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, sospiro di sollievo per Santa Clementina ora si pensi al Parco Agricolo, Fluviale, Archeologico dell'Antica Via Appia.
A sostenerlo, in una lunga ed articolato nota congiunta, alcune sodalizi ambientalisti: Lipu - Sezione di Benevento; Associazione Wwf Sannio; Cai Club Alpino Italiano - Sezione di Benevento; Forum Salviamo il Paesaggio - Comitato di Benevento; Fai Fondo Ambiente Italiano - Delegazione di Benevento; Comitato di Quartiere Santa Clementina; Slow Food - Benevento; Archeoclub d'Italia - Sezione di Benevento.
"Con la sentenza numero 02798/2021 pubblicata il 23 dicembre scorso, il Consiglio di Stato sezione IV - si legge - ha accolto il ricorso in appello del Comune di Benevento, che aveva impugnato la sentenza del Tar Campania, con la quale si annullava la dichiarazione di non sussistenza dell'interesse pubblico per il progetto su Santa Clementina.
Il Consiglio di Stato recependo in toto le richieste del Comune di Benevento ha ritenuto l'erroneità della pronuncia del Tar Campania che non aveva colto il discrimine tra discrezionalità tecnica e discrezionalità politica.
Ha, perciò, rigettato tutte le richieste della società di costruzioni, condannandola anche al pagamento di ogni spesa del processo.
Il risultato è stato ottenuto grazie all'impegno appassionato e di alto spessore professionale del nostro concittadino, Francesco Petrillo, di ruolo all'Università del Molise, amministrativista di chiara fama, con studio a Roma, incaricato dal Comune.
Infine è da registrare un bel risparmio per il Comune di Benevento non costretto a pagare il significativo indennizzo richiesto dalla Giustino Costruzioni di circa 350.000.000 euro.
Accantonate le minacce, prima dell'Housing Sociale, poi del depuratore, si apre adesso la possibilità di ragionare su un progetto che riguardi tutte le preziose risorse contenute in quell'area.

Risorse Archeologiche Con la ripresa degli scavi a via De Rienzo, l'anno scorso, si è avuta l'ulteriore riprova dell’enorme ricchezza di cui è dotata l'area, puntualmente fotografata e narrata dalla cronaca locale.
Già nel 2012 con la ripubblicazione del volume "Lungo la Via Appia e Traiana" (Delta 3 Edizioni) contenente le fotografie di Robert Gardner e Thomas Ashby, ora conservato alla British School di Roma, la Soprintendenza ai Beni Culturali aveva aggiunto un nuovo capitolo contenente i risultati delle prospezioni eseguite nei pressidella chiesa di Santa Clementina con le foto delle tombe e dei corredi funerari rinvenuti.
Inoltre, erano illustrati i risultati della ricerca eseguita, in collaborazione con l'Università di Salerno, sul tracciato della via Appia dalla C/da Serretelle a Ponte Rotto di Apice.
Negli anni successivi, questo ha spinto la stessa Università di Salerno ad iniziare una campagna di scavi dell'area di Nuceriola, nei pressi di Masseria Grasso-Piano Cappelle, scoprendo una vasta area artigianale destinata a funzione di servizio alla via Appia.
E' imminente la pubblicazione dei risultati di tutto il lavoro svolto fino ad oggi.
Ritornando a Santa Clementina, da sempre è ben visibile il nucleo cementizio, sormontato da un crocefisso: si tratta di un mausoleo funerario trasformato in simbolo di religiosità popolare, di cui parlano gli autori del libro già nel 1913.
Sullo stesso lato affiorano a livello di terra basamenti della stessa natura.
Sul lato opposto, sotto la scarpata della strada attuale, si conserva un lungo muro di contenimento di età romana che, in alcuni punti, presenta ancora il paramento in opera mista.
Nonostante la fitta vegetazione lungo questo versante, in almeno tre punti, sono stati individuati i basamenti di altrettanti edifici funerari.
Tale documentazione restituisce l’immagine di un tratto della via Appia che, immediatamente prima del suo ingresso in città, era delimitata su entrambi i lati da monumenti sepolcrali, così come ben conosciamo da altre realtà meglio conservate (Roma, Capua).
La Soprintendenza, diretta da Mario Pagano con responsabile per Benevento l'archeologo Simone Foresta, ha in mente un progetto di sondaggio al fine di approfondire la natura e caratteristiche di tali monumenti e la stessa strada presupposto indispensabile per la loro valorizzazione.
A completamento del quadro, bisogna ricordare che nelle immediate vicinanze dell'area di Santa Clementina vi sono il Ponte Leproso, l'Anfiteatro di Benevento, il criptoportico Santi Quaranta, il Parco verde archeologico di Cellarulo, il Ponte Fratto: tutti monumenti e luoghi bisognosi di sistemazione e da rendere fruibili per i cittadini. Il nuovo impulso per il riconoscimento Unesco dell'Antica Via Appia lascia ben sperare in una positiva soluzione.

Risorse Agricole

Secondo il Piano Urbanistico Comunale vigente, l'area di Santa Clementina, ma anche quelle di Pantano e Serretelle, sono inquadrate come aree ad "Agricoltura protetta": pertanto, bisognerà, insieme agli operatori,organizzare un Parco Agricolo con le sue attività.
In queste aree, preservare il germoplasma immenso della cultura agricola del Sannio è la nuova sfida!
Una battaglia supportata dai nuovi trend di consumo volti in particolare alla diversificazione ed alla qualità. Una banca delle essenze botaniche, agrarie e zootecniche è un primo passo.
In parallelo, è d’obbligo avviare lo studio di nuove filiere corte, come la vendita diretta, i Gruppi di Acquisto Solidale, mercatini locali che supportino le imperfezioni delle attuali, al fine di garantire un modello di introito agricolo da diffondere sul territorio.
La funzionalità primaria del Parco sarà, quindi, quella di costituire un retaggio di specie agricole, ad iniziare dalla vite, dall'olivo, dai cereali e dagli ortaggi, da conservare, curare e far esplodere e diffondere negli usi e costumi del tessuto sociale.Inoltre bisognerà prevedere il recupero di vecchie masserie e piccoli casali presenti in quest’area, patrimonio architettonico che versa in uno stato di totale abbandono.
Non si potrà fare a meno di seguire le indicazioni della riforma della Politica Agricola Comunitaria che prevede una relazione tra attività agricole e tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Tra le attività previste nel Parco si potrà pensare a momenti didattici destinati alle scolaresche ed ai cittadini.
Potranno essere organizzate visite, passeggiate alla scoperta delle attività agricole e dei beni paesaggistici e culturali.

Risorse ambientali, paesaggistiche e conservazione della biodiversità spontanea

Il corridoio ecologico rappresentato dal fiume Sabato, individuato nel Ptcp e nel Puc, svolge un'importante funzione ambientale per la fauna selvatica, in particolare uccelli tra i quali i vistosi cormorani, aironi, anatre, oca egizia , ma anche specie più schive come la gallinella d'acqua, il corriere piccolo, il piro piro piccolo, il rondone maggiore, il picchio rosso maggiore e numerosi passeriformi che trovano l'ambiente ideale non solo nell'area fluviale ma anche nella rigogliosa vegetazione ripariale costituita da pioppi e salici, spesso di notevoli dimensioni.
La funzione di un corridoio ecologico è soprattutto quella di realizzare la continuità tra due ambienti consentendo il transito non solo di mammiferi ed uccelli, ma anche della fauna minore (anfibi, rettili e insetti) ed infine anche polline e semi di specie vegetali.
Pertanto, l'attuale situazione va tutelata e migliorata: si cita il progetto di educazione ambientale "Adotta un fiume" avviato, in maniera corale, dal Wwf Sannio, dal Rotary Club Benevento e dalla Lipu Sezione di Benevento nella primavera del 2021 ed il coinvolgimento di diverse scuole con attività di monitoraggio delle condizioni, azioni di pulizia, ripopolamento faunistico nel tratto urbano del fiume Sabato.
Da menzionare anche la consolidata collaborazione della Lipu con il Fai nelle Giornate Fai di primavera e di autunno
Nei punti di restringimento coincidenti dal passaggio dei fiumi nella città c'è una criticità, quindi è giusto prevedere una buona presenza di alberi e aiuole sui marciapiedi per non creare interruzione e rafforzare il corridoio ecologico.
La biodiversità spontanea presente lungo i corsi d’acqua è molto ricca tanto che nel 2007 la Provincia di Benevento ha istituito l'oasi di protezione faunistica proposta dalla Lipu di Benevento: "Zone Umide Beneventane" che si estende su 886 ettari di territorio lungo circa 17 chilometri del fiume Calore.
L'oasi, ancora oggi affidata in gestione alla Lipu, assume di anno in anno una crescente importanza faunistica e ricreativa,non solo perché comprende una delle due più importanti zone umide della provincia di Benevento con l'ampio bosco igrofilo alla confluenza del Serretelle nel Calore, ma anche per la pista ciclo-pedonale alle porte della città.
Infine, l'osservazione scientifica ha sancito che la presenza di aree ricche di biodiversità spontanea oltre al valore paesaggistico ambientale ha anche la funzione di miglioramento qualitativo-quantitativo della produzione agricola".

comunicato n.146706



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