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Benevento, 22-10-2021 18:45 ____
Non e' agevole il nostro cammino ma se si riesce ad aprire una breccia il muro alla fine va a terra, ha detto Umberto Del Basso De Caro
Al settimo giorno, cosi' come accade per la sposa, nessuno si occupera' piu' della vittoria di Mastella perche' incomberanno le problematiche ed e' allora che dobbiamo anteporre alla forza dei numeri avversi le nostre argomentazioni
Nostro servizio
  

Fosse stata una conferenza stampa avremmo chiesto ad Umberto Del Basso De Caro il perché di questa sua vistosa assenza dall'agone politico-elettorale degli ultimi mesi.
Assente anche quando il suo "campione", Luigi Diego Perifano, è stato malamente attaccato anche su questioni strettamente personali.
Siamo convinti che ci avrebbe permesso di porgli la domanda nonostante non fosse previsto.
Ma non ce ne è stato bisogno perché avendoci letto nel pensiero (non è presunzione, tutti i giornalisti presenti avrebbero posto la stessa domanda tanto essa era banale e scontata ndr) ci ha anticipati e l'inizio del suo discorso lo ha dedicato proprio a questa prorompente ed evidente assenza.
Per molti mesi, ha esordito Del Basso De Caro, sono stato in silenzio ancorché sollecitato da amici che mi chiedevano le ragioni di questo mio silenzio.
E' stata una mia precisa volontà quella di astenermi dal partecipare a questa lunga vicenda che ha accompagnato o preceduto la nascita dell'alleanza e poi la composizione delle liste.
Alla campagna elettorale ho però partecipato, ma seduto in ultima fila per evitare strumentalizzazioni.
E qui il parlamentare del Pd, di cui è nota la possente memoria che esercita soprattutto citando numeri e circostanze, ha ricordato di quando 25 anni fa, con Perifano parimenti candidato alla carica di sindaco, fu fatta circolare una foto che riportava in primo piano Perifano, il candidato e dietro di lui un'ombra nera che rappresentava un personaggio con le orecchie a sventola. Ero io. E quindi stavolta ho evitato questa sovraesposizione per non danneggiare eventualmente il candidato e penso di aver fatto una buona cosa.
Ora però è il tempo di parlare, ha proseguito Del Basso De Caro, che è andato avanti per oltre un'ora senza fermarsi un attimo, anche perché le buone occasioni del tacere le abbiamo colte.
E' perfettamente inutile però parlare di analisi del voto, è stata già fatta in qualche modo.
A me interessa parlare del futuro e di quello che attende la pattuglia dei nostri eletti ed il nostro partito e ciò che dovranno porre in essere per tenere insieme quel 48% di cittadini che ci hanno dato il loro voto.
Benevento, l'intera città, ha vissuto una battaglia difficilissima, anche con percentuali di votanti abbastanza elevate se poste a confronto con altre realtà della regione o della nazione.
Questa capacità di convincere e di persuadere la gente ad andare a votare, dà anche il senso della misura della battaglia medesima.
Una sfida difficilissima quella che abbiamo affrontato e così anche organizzare un secondo turno fatto essenzialmente di opinioni forti che non hanno completamente coinvolto un popolo che ha dimostrato invece un timido approccio al cambiamento.
Benevento così è, non c'era da attendersi una rivioluzione ed infatti non c'è stata.
Chi vince ha sempre ragione, ha proseguito Del Basso De Caro, ma si tenga conto che noi sì abbiamo lottato contro tutti i posti di comando, provinciali ma anche regionali e per alcuni di essi c'è stata la gestione del consenso con metodo militaresco.
Alcuni dipendenti di Amministrazioni pubbliche il cui volto è stato visto sulle foto di "Gazzetta", ha detto Del Basso De Caro, sono stati subito chiamati al "dovere": Ma come, tu eri lì da Perifano...
Di questi episodi ce ne hanno raccontati tantissimi.
Poi c'è stato certamente un problema che è tutto interno al nostro partito e che non riguarda la segreteria regionale dove è scritto il cartello: Io non c'entro, perché così è.
E' il livello dell'autonomia dal nazionale che il regionale deve rivendicare, oppure no.
Nei nostri confronti gli organismi nazionali hanno dimostrato totale disponibilità.
Qui da noi sono giunti due membri del Governo, Amendola ed Orlando, il capogruppo Serracchiani e quindi il vice segretario nazionale Provenzano e fino al segretario Enrico Letta che è quello che ha stravinto le elezioni amministrative a livello nazionale e che non è venuto qui a Benevento solo per un gesto di solidarietà ma per testimoniare una presenza politica e di riaffermazione che il Pd non è caudatario di nessuno.
Per quanto riguarda il Comune di Benevento, se un torto può essere addebitato ai presupposti, è quello di aver fatto una opposizione non incisiva.
Le colombe parlano della necessità di un clima dialogante; i falchi di un'azione ferrea.
Schiocchezze detta da entrambi, ha detto Umberto Del Basso De Caro.
Non basta opporsi, bisogna anche proporre e dare degli indirizzi di governo anche perché i nodi verranno al pettine e non tardi.
Al settimo giorno, così come accade per la sposa, nessuno si occuperà più della vittoria di Mastella perché incomberanno le problematiche.
Poi Del Basso De Caro a proposito dell'impegno nazionale di Mastella e della nascita probabile di una nuova componente politica ha detto che è praticamente fuori luoghi proporsi oggi perché bisognerà vedere quale legge elettorale il Parlamento, dopo la elezione del presidente della Repubblica, approverà. Se sarà proporzionale potrebbe avere una ragione di esistere una nuova componente ma se si va verso il maggioritario, che è aggregante, Mastella non va da nessuna parte.
Relativamente alla città di Benevento, invece, ha proseguito l'ex sottosegretario, bisogna puntare su un progetto politico che indichi una funzione per questo capoluogo che non può essere soddisfatta dagli arancini lungo il corso o dagli assaggi di aglianico.
E' troppo poco. Occorre una prospettiva più alta ed è su queste cose che una opposizione forte e programmatica deve giocare le sue carte.
I nostri eletti sanno leggere l'italiano, non so gli altri.
Del Basso De Caro non ha trascurato di avvertire dell'attenzione di cui deve essere fatto oggetto il dissesto finanziario del Comune. Il nodo difficile da sciogliere è l'elaborato vergato dalla commissione di funzionari del Ministero relativamente ad una società, il Comune, che in pratica è stata dichiarata fallita e di cui le somme di denaro sono state gestite dal Comune impropriamente.
Poi Del Basso De Caro ha parlato del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) dove Benevento non c'è mai entrata.
Ci sono invece spazi per le ferrovie con la stazione di Benevento da rifare per 50milioni di euro e poi i collegamenti viari e ferroviari.
Collegare tutte queste infrastrutture e con esse altre realtà del Paese non è solo una soddisfazione del viaggiatiore sannita che raggiunge le località in minor tempo, ma è rendere disponibile un territorio e renderlo attrattivo.
E' tornata, quindi, di attualità la piattaforma logistica, magari per la catena del freddo che dalle nostre parti è assente. Questa la realizzano gli imprendiotori e non il Governo ma bisogna creare le condizioni per essere appetibili.
Poi il parlamentare del Pd ha elencato problematiche irrisolte quali la pulizia dei fiumi a costo zero, il problema del verde che è il nostro biglietto da visita.
Qjuindi ha accennato ad Angelo Moretti (non presente stasera mentre c'era Gabriele Corona), un alleato la cui azione non va persa anche per il futuro così come va rafforzata anche quella con il Movimento 5 Stelle.
E qui Del Basso De Caro ha ricordato il solenne impegno assunto dai 4 parlamentari e dai due consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle il 17 luglio scorso, l'impegno cioè di affiancare Perifano con una propria lista cosa che è poi svanita.
Sarebbe cambiato qualcosa con la loro presenza? Non lo so, ha detto Del Basso De Caro ma visto che parliamo di una differenza di poco merno di 800 voti tra Mastella e Perifano, tutto è possibile.
Comunque sia ora è fatta ma attenzione: Il potere senza le idee collassa rapidamente e questo lo abbiamo verificato anche noi sulla nostra pelle.
Le nuove strade e la velocità di collegamento con altre realtà aprono il territorio. Questi sono i fatti a cui dobbiamo guardare con interesse se vogliamo che Benevento sia una città capoluogo.
Se la politica si incentra su una sola persona al comando, non si va mai lontani.
Noi per tutto questo e su tutto questo cercheremo il confronto, se ci sarà dato.
Questo è il nostro compito ed anche quello di riavvicinare i cittadini alle istituzioni.
Poi tornando alla nascita dell'alleanza politica con Perifano a capo, ha detto che il Pd non ha mai preteso di mettere bandierine ed abbiamo sempre detto sì quando ciò conduceva alla garanzia della unità del gruppo.
La popolazione vive l'attesa del riscatto e questo è il patto con i cittadini.
Non occorre essere delle contrade o della parte alta della città per essere osannati o denigrati. Non siamo alla Pace Vecchia stipulata (anno 1530 ndr) tra il quartiere latino della città e quello longobardo ma dobbiamo essere uniti.
In verità, è andato a concludere Del Basso De Caro, noi del Pd abbiamo vinto essendo risultati i primi in città così come lo siamo stati alle elezioni regionali.
Siamo stati i primi correndo in salita e con il vento contro.
Poi l'ex sottosegretario ha voluto ringraziare di cuore Luigi Diego Perifano per l'impegno profuso (e qui è scattato un lungo applauso dalla sala che ha fatto commuovere il parlamentare).
Qualcuno ha parlato di limiti relativamente all'approccio di Perifano con le persone.
Non è così egli è più semplicemente una persona seria ed è stato anche molto attento sulla composizione delle liste e qualcosa ha detto anche a me o me lo ha mandato a dire.
Il risultato raggiunto è stato entusiasmante e lo sarà ancora di più se riusciremo a stare insieme e tentare di vincere, pur sapendo che siamo 12 a 20, anteponendo la solidità delle nostre argomentazioni alla forza dei numeri.
Non è agevole il nostro cammino ma se si riesce ad aprire una breccia, il muro alla fine va a terra. I processi della politica sono lenti e noi li dobbiamo assecondare anche perché essa, la politica, è un'amante gelosa e che ti prende e ti vuole tutto per sé.
Poi Del Basso De Caro ha detto: Se devo affondare il colpo lo affondo, ma mica lo dichiaro e dunque niente polemica ma vorrei essere presente, quello sì, quando sarà inaugurata la nuova condotta idrica, quando saranno ceduti ai proprietari gli alloggi di via Saragat, quando ci sarà la struttura sanitaria al Rione Libertà.
Niente polemica ma attenti e non distrarsi.
Sin qui Del Basso De Caro. Una annotazione: Anche in questo caso, come in quelli precedenti evidenziati in casa Mastella, la gente cui è stato consentito di partecipare era molta, con pandemia vigente, ed in luogo chiuso.

 

 

 

 

 

comunicato n.144531



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