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Benevento, 15-10-2021 21:25 ____
Gli altri hanno dovuto far ricorso ai segretari nazionali dei partiti. Io no, non ho avuto bisogno della presenza di leader perche' il leader sono io
Clemente Mastella sferza i suoi avversari Perifano e Moretti e contesta l'atteggiamento di Letta. Poi giura attenzione massima ai contradaioli perche' hanno creduto anche senza toccare il costato del vostro sindaco...
Nostro servizio
  

I simpatizzanti e gli elettori di Clemente Mastella hanno risposto pienamente all'invito del leader ed hanno occupato tutti i posti disponibili al Teatro "Massimo", creando altresì un calore umano che ha emozionato il sindaco che li ha intrattenuti per circa un'oretta supportato anche dalla messa in onda di un video che ha presentato e ricordato le cose belle che, secondo i redattori, hanno caratterizzato questi cinque anni e più di consiliatura.
La frase celebre e rappresentativa di questa serata che ha chiuso questa lunghissima campagna elettorale è stata quella che Mastella ha pronunciato commentando la venuta a Benevento del segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta.
Da loro, da Perifano, sono arrivati i leader, i ministri, i vicesegretari ed segretari nazionali di partito.
Da me non ce ne è stato bisogno perché il leader sono io.
Beh, insomma, una frase forte ma che conferma ciò che per mesi Mastella ha sempre detto e cioè, rivendicando il suo lungo passato di politico nazionale, che egli è un leader nazionale ed è parte della storia di questo Paese.
Ed infatti, la frase d'esordio del suo intervento, preceduto dalla presentazione di Gino Abbate, è stata attribuita ad Aldo Moro quando venne a Benevento e nello stesso Teatro pronunciò l'ultimo suo discorso prima di essere rapito e poi ucciso dalle brigate rosse: "Mi fate molto onore con la vostra presenza", disse Moro e così Mastella.
Nei fotogrammi che avete visto, ha proseguito il sindaco, io c'ero in tutti i momenti di vita di questa città, anche nei momenti difficili e drammatici della pandemia.
Loro, no.
Letta era a Siena a recuperare voti proprio dove c'è quella banca che ci costringe a pagare a tutti noi una tassa per ripianare il suo passivo.
Io ero tra i bimbi, alla mensa che oggi hanno tentato anche di mettere in difficoltà per il tramite dell'azienda che la gestisce.
Letta è stato solo un politico inelegante, ha detto dimostrando forte contrarietà.
Ha dimenticato che io sono stato ministro quando lui era solo un sottosegretario questo per dire che quando si è assieme si crea un pegno di amicizia che si porta avanti nel tempo. Lui invece ha pensato, venendo qui, solo ad assumere atteggiamenti della politica e questo mi è dispiaciuto molto.
Ma stia attento, ha detto Mastella rivolto a Letta, perché realizzerò un'area politica di Centro e vedrete.
Ricordo che senza questo segmento il Pd dal 2006 non ha mai vinto le elezioni politiche.
E Letta che fa? Arriva e dà benedizioni.
Qui ci sono io che sono un leader avendo fondato la Margherita quando Letta ancora non c'era.
Poi sono saltato in aria, è vero, ma solo per via di una congiura della magistratura. Qualche fan del club di De Magistris (il giudice, poi sindaco di Napoli, che lo inquisì ndr) è presente anche nella magistratura beneventana.
Quando abbiamo dovuto lottare contro il covid, ha proseguito il sindaco, qui non c'era Letta ma neanche Perifàno (con l'accento sulla "a", così lo hanno appellato a La7 dove nemmeno lo conoscono, ha sempre detto Mastella ndr).
In quelle giornate di apprensione abbiamo dato i saturimetri anche ai sacerdoti che oggi non mi votano, ma non fa nulla, ha detto nuovamente Mastella e molti hanno pensato si riferisse a don Nicola De Blasio, direttore della Caritas e parroco a San Modesto.
Già oggi noi siamo una maggioranza in Consiglio comunale, ha proseguito l'oratore, una maggioranza che non è più composta da quelli che passavano di qua e di là e di cui mi sono liberato.
La coalizione che si è composta è formata da tutti contro di me, ma in realtà sono contro di voi e la città, ha detto Mastella rivolto alla gente presente nel teatro lucrando anche un lungo applauso.
Io non ho interessi da coltivare in questa mia esperienza di sindaco della città, altri sì.
Nella "quaresima" rappresentata dalla pandemia, noi siamo stati a soffrire insieme agli altri.
C'era invece chi (il riferimento ci è parso poterlo attribuire a Moretti ma anche a Perifano ndr), ha guadagnato con le consulenze e chi con gli incarichi ricevuti.
Noi abbiamo retto anche grazie al mio decisionismo.
Prima di questo pepe di sindaco, sindaco Pepe (questo calembour sul nome del suo predecessore è stato nuovamente sottolineato da risate ed applausi ndr) ha detto Mastella, non era stato fatto nulla neanche per le scuole che ho chiuso per tutelare le maestre ed i bimbi, scuole che saranno tutte riaperte.
Chi fa l'avvocato, ha detto rivolto evidentemente a Perifano, può dire bugie per i propri assistiti, ma non ci si deve abituare a dirle sempre.
Il depuiratore certamente si farà ma ricordo che questo personaggetto (stavolta è rivolto a Pepe ndr) aveva anche perso il finanziamento per costruirlo.
Ora sono tutti contro di me: Mai vista una cosa simile, è stato mandato in soffitta anche il dato ideologico.
Qui si parla di far ritornare un massone. A questo dico no, non è la mia città questa.
Poi dopo aver ringraziato nuovamente la gente delle contrade per la grande messe di voti che gli hanno riservato, pur non avendo tutti toccato con mano l'attivismo dell'Amministrazione comunale nei loro confronti ma compiendo un atto di fede, giuro, ha detto Mastella, davanti a voi tutti, che il primato amministrativo sarà con voi che siete stati messi da parte come ha fatto Pepe (stavolta il nome lo ha fatto ndr). Avete creduto anche senza toccare il costato del vostro sindaco... (parafrasando l'apostolo Tommaso che per credere alla morte ed alla resurrezione di Cristo dovette mettere la mano nella ferita del costato ndr).
Poi, un po' parafrasando papa Giovanni XXIII che nel discorso alla Luna disse ai genitori di portare a casa dai loro bimbi il bacio del papa, Mastella ha detto, rivolgendosi ai piccoli (con loro è prevista anche una pizza, forse stasera ndr), spiegate ai vostri genitori che Mastella quando occorreva c'è stato, Letta no (nella foto di apertura Mastella è con i nipotini).
Poi rivolto agli anziani ha detto: Noi anziani rispondiamo agli scostumati che ci vogliono mettere da parte, agli arrogantucci ed ai presuntuosi che noi ci siamo.
Ai giovani abbiamo assicurato omolte serate di svago con il Bct, il Premio Strega, Città-Spettacolo.
Benevento è diventata capitale delle aree interne della Campania.
Poi tornando ad incrociare la lama con i suoi competitor ha detto che è stato sempre nominato, stavolta sei stato eletto a consigliere comunale (forse ui il riferimento è a Moretti); poi arriva l'avvocatino che vuole darmi ordini ma nobn sa che io sono nella storia mentre lui al massimo è sullòe cronache provinciali.
Poi Mastella è tornato su un tema a lui "caro": La Chiesa, ha detto, sui valori che la connessione tra il cattolicesimo e la massoneria è peccato. In quella Loggia io non so a chi struinmge le mani o i piedi e se cose della città possono eventualmente essere decise là.
Abbandonando per un po' il cfonrto personale, Mastella è tornato a lodare la metodologia gestionale assunta per Asia e per la ex Amts oggi Trottabus.
Tutto questo che abbiamo fatto perché non ci dovrebbe essere riconosciuto?
C'è solo un fuoco contro di me ma nessuno ha detto cosa voglia fare per questa città..
Perifàno, ad esempio, lo sa che la digitalizzazione è stata già fatta al Comune? Non lo sa.
Qui la battaglia sembra essere tra Mario e Silla ed io sono Mario.
Letta vuole mettere l'Imu sulle case e la tassa di successione ed io allora penso alla gente di via Saragat. La mia gente dirà però no a Letta. Cui dobbiamo difendere sa soli perché siamo del Sud.
Io quando occorrerà penserò a voi, alla mia città, Letta penserà a Siena.
Poi ha dato la sua spiegazione sull'assenza del simbolo del Movimento 5 Stelle: La verità è che non erano ingrado di fare nemmeno la lista ed ora stanno con i miei avversari solo per tentare di far capire che sono grandi ma in realtà sono tutti tanti pigmei che si sono essi insieme solo per fare paura, così come fanno gli animali piccoli e piccolissimi. Ma così facendo mi avete fatto diventare un elefante...
Poi ha contestato a Letta la frase detta ieri sera e cioè che a Benevento il primo partito è il Pd.
Lo scorso anno, ha detto Mastella, abbiamo votato ed i primi siamo stati noi e non loro.
Poi una stoccata forte ha rivolto a quella che lui ha chiamato la "zarina" del Pd (Antonella Pepe ndr) la cui famiglia ha ottenuto l'appalto delle Case dell'Acqua dove il guadagno è altissimo.
Si accompagna a questa ammucchiata anche questo giovanotto (Moretti ndr) che utilizza strumentalmente i ragazzi.
E qui Mastella ha fatto una battuta: Meglio che mi metta gli occhiali e legga... meglio evitare errori.
E copsì ha ribadito che questo Moretti della birra, non fa affatto la carità ma cerca di fare solo i suoi interessi. E' a capo delle cooperative ma queste sono delle imprese a tutti gli effetti.
Ed infatti, mentre noi eravamo a distribuire gratuitamente le mascherine, lui le confezionava e le vendeva, certamente legittimamente. Ha fatto utili passando da un bilancio di 1.100.000 euro ad 8milioni di euro senza dire ai commercianti che le coop. hanno una fiscalità di vantaggio rispetto agli altri. Nonostante i guadagni questo egli non ha dato una mascherina gratis.
Questo, ha concluso Mastella, non è il mio modo di essere cattolico.
Tanto di cappello all'imprenditore, ma non riguardo la morale anche perché l'85% dei suoi dipendenti sono dei oprecari.
Poi, per chiudere, ha citato Michel Jordan, ex cestista.
Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena e altre 17 volte a meno dieci secondi dalla fine ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi 300 partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il loro tiro decisivo e l'ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto. Andiamo a vincere, ha detto Mastella sugli applausi della sua gente.
Alla manifestazione ha preso parte anche Francesco D'Onofrio (nella seconda foto in basso), salernitano di nascita ma beneventano di formazione, già ministro dell'Istruzione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.144377



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