| Benevento, 11-10-2021 11:13 |
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Perifano sa che le parole, mai come in questo momento, sono importanti. Non abbia dunque timore di usarle proprio sulla Cultura
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Nostro servizio |
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Gentile direttore, ci scrive Jean Pierre el Kozeh (foto), editore, viviamo in un mondo che ha fatto della sintesi il suo paradigma.
Sicuramente, questo rende più immediata la comunicazione o quantomeno veloce la lettura, ma il rischio è il fraintendimento o, altrimenti, il non essere compresi affatto.
Questo è il pericolo non remoto che "Civico 22" e il candidato sindaco Luigi Diego Perifano corrono quando citano residualmene la Cultura riferendosi al centro storico come fatto in uno dei dieci passi che intendono compiere insieme.
Sarò di parte ma francamente sul tema mi aspettavo qualcosa di più anche alla luce del condivisibile manifesto presentato al Morgana il 14 settembre scorso e sottoscritto dal candidato sindaco nonché di quanto presente sul suo stesso sito.
Lì si intravedono ben altre ambizioni. Non capisco dunque perché si sia voluto disattenderle non dedicando in modo esclusivo uno dei punti del programma condiviso alla Cultura.
Eppure tutti gli attori in causa, sia Civico 22 che il candidato, le riconoscono valenza sociale nonché le potenzialità di leva per un possibile sviluppo economico della città.
L’avvocato Perifano, che apprezzo per chiarezza e misura (che non vuol dire remissività), ha ben da conto le parole e sa che esse, mai come in questo momento, sono importanti: non abbia dunque timore di usarle proprio sulla Cultura.
Non possiamo essere timidi su uno dei temi che è più mancato nelle ultime consiliature in termini di qualità, visione e pianificazione: del resto le conseguenze sono sotto gli occhi tutti.
E queste non sono solo i teatri chiusi da tempo immemore o i Sabariani dimenticati ma soprattutto l’impoverimento valoriale e lo sfilacciamento del sentimento di comunità della nostra città. E i nostri ragazzi allo sbando.
Sia dunque ambizioso anche su questo tema, avvocato: la città e la sua storia lo meritano.
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