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Benevento, 21-07-2021 19:50 ____
Raccolta di firme per dar vita ai referendum sulla Giustizia. Severo il giudizio del segretario nazionale del Partito Radicale, Maurizio Turco
L'Associazione Nazionale Magistrati e' come una Organizzazione Non Governativa, che non ha nessun potere e' un sodalizio fra appassionati di bocce che non puo' e non deve dettare legge. Criticato anche il silenzio di Mattarella sulla vicenda Palamara
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A Palazzo Paolo V è stata presentata la giornata di raccolta delle firme per il Referendum sulla Giustizia Giusta anche nel Sannio.
Si tratta, questa, della iniziativa dei Radicali.
I sei quesiti riguardano proposti dal partito che fu di Marco Pannella: Riforma del Csm; Responsabilità diretta dei magistrati; Equa valutazione dei magistrati; Separazione delle carriere dei magistrati; Limiti agli abusi della custodia cautelare; Abolizione del Decreto Severino.
I lavori sono stati introdotti e moderati da Salvatore Esposito, giornalista ed iscritto al Partito Radicale.
Presenti all'incontro anche due esponenti della Lega: Giulia Ocone, che cura nel partito i rapporti con la segreteria regionale e Silvio Falato, responsabile provinciale degli Enti Locali.
E' fondamentale, ha detto Ocone, che peraltro conosce bene lì'impegno che sta ponendo il suo leader nazionale, Matteo Salvini, in questa raccolta di firme che in poco meno di 20 giorni sono giunte già a 300mila (per la validità della richiesta del Referendum ne occorrono 500mila ndr), incentivare tale raccolta per ottenere la validità della richiesta di questi referendum sul sistema giustizia.
Sono molti i banchetti che sono stati organizzati anche nel Sanniio, ha detto Ocone, per far sì che si possa condurre questa battaglia per una giustizia giusta che è necessaria per sostenere l'imparzialità e l'indipendenza dei magistrati.
La vicenda terribile raccontata da Luca Palamara ha scoperchiato un sistema, quello della giustizia, che è marcio, ha concluso la esponente leghista.
A prendere la parola a questo punto è stato Luigi Razzano, presidente di Demonline, il quale ha detto che una riforma della giustizia era stata già a gran voce richiesta dal popolo con il referendum del 1987 sulla responsabilità del magistrato ma quel voto, così vasto e plebiscitario, venne disatteso poi dal Parlamento.
Ora ci fa piacere, come ha detto Emma Bonino, che anche la Lega sia sulle nostre posizioni e che abbandona quelle giustizialiste, ha proseguito Razzano, il quale ha ricordato anche la denuncia sui fatti di Santa Maria Capua Vetere, su ciò che è successo e su quello che non si è detto.
Simona Barbone, presidente, recentemente eletta, della Camera Penale di Benevento ed Ariano Irpino, ha detto che tale organizzazione è una delle 131 che aderisce all'Unione Nazionale delle Camere Penali a cui fanno riferimento circa 8mila avvocati penalisti, professionisti che tutti i giorni sono alle prese con queste problematiche sulla giustizia.
Noi non siamo promotori di questi referendum, ha detto Barbone, ma quello abrogativo è di grande importanza soprattutto per quanto attiene al giusto processo.
Auspichiamo una grande partecipaziopne di popolo.
Relativamente poi alla separazione delle funzioni per impedire che i magistrati inquirenti possano transitare tra quelli giudicanti e viceversa, abbiamo raccolto già 70mila firme.
Un altro quesito che ci interessa di questi referendum è quello che riguarda l'abuso della custodia cautelare in carcere di cui si fa grande abuso. Si tenga conto che per ingiusta detenzione lo Stato è stato chiamato a pagare, sin qui, risarcimenti per circa 37 milioni di euro.
A questo punto, è intervenuto Maurizio Turco, segretario del Partito Radicale che ha anche egli sottolineato come sia la separazione delle carriere dei magistrati che la responsabilità degli stessi, non sono state sin qui modificate con legge del Parlamento.
Il magistrato è null'altro che un pubblico dipendente soggetto alla legge. Un medico se nell'operare sbaglia può essere chiamato in giudizio, perché il magistrato no?
La prova che anche loro sbagliano è, peraltro, nelle migliaia di persone che vengono quotidianamente assolte perché il fatto non sussiste, con formula piena cioèm, che dice che quel processo non doveva mai cominciare.
Questo non è un Paese democratico, non osserva le sue leggi e questo lo dice la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Diciamo anche, ha proseguito Turco, che se non ci fosse stata la Lega non si sarebbero mai raccolte tante firme.
E dunque non sottovaluterei, come fanno taluni, l'impegno di Salvini.
Dobbiamo esaltare il suo presente pur senza dimenticare il suo passato.
Salvini è anche la garanzia che se il referendum dovesse passare, egli difenderà in Parlamento il voto popolare.
E' sbagliato politicizzare questa campagna referendaria anche se dopo di essa ci saranno nuovi assestamenti.
Non è vero, poi, che con essa si tende ad abbattere il Governo ed infatti, chi si aspettava che Salvini medesimo abbattesse il Governo, oggi affossa finanche la Riforma sulla Giustizia voluta dal ministro Cartabia e questi sono certamente i componenti del Movimento 5 Stelle e quelli del Partito Democratico.
Questa campagna referendaria forse non si presenterà più con questa possibilità di riuscita, ha proseguito Turco.
Non è facile aprire la scatoletta di tonno, ha detto ancora il segretario nazionale del Paritto Radicale riferendosi ai 5 Stelle, e tuttavia appena lo hanno fatto poi gli è piaciuta molto quella stessa scatoletta.
La verità è che questo Parlamento deve essere assolutamente rifondato, un Parlamento che continua a votare sia con la Camera che con il Senato, la costituzionalità di leggi poi dichiarate illegittime, leggi promulgate addirittura con il parere di costituzionalità espresso anche dal presidente della Repubblica, deve andare a casa.
Matterella su tutto questo tace.
Sullo scandalo sollevato da Luca Palamara non ha detto una parola.
L'Associazione Nazionale Magistrati, ha concluso Turco, è una Ong, una Organizzazione Non Governativa, che non ha nessun potere, è come un'Associazione fra appassionati di bocce e dunque non può e non deve dettare legge.

 

 

 

 

comunicato n.142424



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