Benevento, 18-07-2021 16:04 |
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Non e' vero che nel 2001 De Lorenzo e Del Basso De Caro non vollero convenire sul nome di Pasquale Grimaldi dell'Udeur a sindaco della citta'
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Nostro servizio |
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Non era affatto mia intenzione, mi si creda, intervenire nell'attuale, quotidiano scontro politico che, mai prima d'oggi, era sceso a livelli sì bassi, afferma Peppino De Lorenzo (foto).
Di programmi neanche a parlarne, solo contumelie da parte dei più in cui tutti rivendicano la propria verginità politica e gli incarichi, elargiti in gran copia al pari di una lotteria, appaiono merce sconosciuta e mai praticata.
Interrompendo, anche se solo per l'attuale occasione, il mio convinto ed incarnato silenzio, politico si intende, sono costretto ad una replica in quanto Cosimo Lepore, falsificando la realtà, gratuitamente, ha fatto il mio nome.
Il consigliere comunale, del Pd o di Mastella, al momento non è dato sapere, testualmente, scrive: "...Dice bene De Luca: siamo dinanzi alla solita jacovella. La città l'ha vissuta identica nel 2001: allora, alcune forze che si richiamavano al centrosinistra, al secondo turno alle comunali non sostennero il candidato dell'Udeur, Pasquale Grimaldi, determinando il governo delle destre per altri cinque anni. I candidati a sindaco dell'epoca che non vollero chiudere accordi di coalizione, erano Umberto Del Basso De Caro e Giuseppe De Lorenzo. Perché i destini della città non fossero ancora una volta decisi nei caminetti di piazza Guerrazzi..."
Il caminetto, all'epoca, ci fu, ma in casa Grimaldi alla via Pacevecchia e non in piazza Guerrazzi.
Per la precisione, era il 17 maggio 2001, alle 17.30.
Questi i presenti: Pasquale Grimaldi, Umberto Del Basso De Caro, Giuseppe De Lorenzo e Peppino De Marco.
L'accordo fu siglato con una stretta di mano.
Nel concedarci, si convenne che l'intesa sarebbe stata sottoscritta l'indomani, alle 10.00, alla presenza del segretario generale del Comune di Benevento.
Io ed Umberto, precisi all'appuntamento, rimanemmo per due ore in attesa in via Annunziata.
Grimaldi non si presentò, né dette notizia del suo cambio di programma.
Sembra che, nel corso della notte, fu distolto, sicuro della vittoria, da personaggi che evito di citare.
Quindi, è bene che Lepore, per il futuro, prima di parlare a sproposito, si informi, evitando di portare, ancora una volta, il mio nome nello squallore dell'odierna vita politica.
Ho già pagato non poco per la mia libertà di pensiero.
E Lepore, mentre io venivo massacrato, da buon cattolico praticante, come i più, si è solo preoccupato di tenere la bocca chiusa. Ben chiusa.
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