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Benevento, 26-06-2019 08:59 ____
La crescita dell'economia deve andare di pari passo con la crescita delle professioni
Manifestata la volonta' di porsi al centro del dibattito economico-politico da parte dei vari rappresentanti delle professioni tecniche riunitisi nell'Aula Magna della sede di via delle Puglie dell'Unisannio
Redazione
  

La crescita delle economia deve andare di pari passo con la crescita delle professioni.
E' questa una delle considerazioni più calzanti che evidenzia le preoccupazioni ma allo stesso tempo la volontà di porsi al centro del dibattito economico-politico da parte dei vari rappresentanti delle professioni tecniche riunitisi nell'Aula Magna della sede di via delle Puglie dell'’Unisannio.
Il tutto nell'ambito del seminario: "I Servizi di Ingegneria e Architettura dopo la conversione in legge del Decreto Legge Sblocca Cantieri", organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della provincia di Benevento con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, della Provincia di Benevento e dell'Università degli Studi del Sannio.
Un incontro che si è articolato su diversi momenti volti alla valutazione, all'analisi e al dibattito relativo al recupero della centralità e della qualità della progettazione, sulle modifiche del codice degli appalti, sulle criticità in essere nel rapporto tra libere professioni e pubblica amministrazione.
Ancora, la centralità del progetto, le competenze interdisciplinari ed il corrispettivo alla base della realizzazione di una buona opera.
Un seminario che ha messo a confronto le professioni che erogano servizi di ingegneria e architettura anche sulle nuove norme sui corrispettivi e sulla prevenzione dei ribassi anomali dei corrispettivi delle prestazioni professionali.
Ad aprire i lavori, il presidente dell'Ordine degli Ingegneri della provincia di Benevento, Giacomo Pucillo: "Appuntamenti come quelli odierni sono fondamentali sia per la formazione dei vari iscritti agli ordini e ai collegi delle professioni tecniche che per ribadire con fermezza l'importanza di lavorare in team, attraverso la Rete delle Professioni.
Solo mettendo a sistema enti locali e professionisti sarà possibile ridefinire la filiera per la realizzazione delle opere pubbliche, partendo proprio dalla Pubblica Amministrazione, sia come organo finanziatore che come ente locale che commissionerà l’opera, ma con al centro la progettazione dell’opera, fondamentale per una corretta esecuzione dei lavori".
In rappresentanza degli Enti Locali, il presidente della Provincia, Antonio Di Maria: "Confrontarci è essenziale.
Politica, Pubblica Amministrazione e liberi professionisti devono fare massa critica per risolvere le problematiche maggiori che, obbiettivamente, risiedono nella poca chiarezza normativa, in evoluzione continua e che spesso contraddice la precedente.
Inoltre, è difficile utilizzare la struttura tecnica e la forza lavoro che essa contiene, sempre più scarsa numericamente e aventi con l'età.
Concludo con una pubblica dichiarazione di dissenso sul decreto 129 della Regione Campania che affida a 3 grosse società tantissimi progetti che potevano invece essere gestiti diversamente.
E' un decreto da annullare".
Dopo l’intervento di Di Maria, è toccato ad Armando Zambrano, coordinatore nazionale Rete Professioni Tecniche, analizzare lo stato dell'arte in materia di progettazione: "Incontri come questo sono utili per i nostri iscritti affinché ricevano le giuste informazioni e una continua formazione.
Un argomento importante è quello relativo ai corrispettivi, all'equo compenso e allo sblocca cantieri, questo provvedimento venduto come modo per riavviare le opere pubbliche ma che sappiamo perfettamente contiene una serie di criticità che non consentiranno di intervenire e di ripartire.
Contestiamo il ritorno ad un appalto integrato libero, quindi ad un affidamento all'impresa della progettazione, mentre siamo favorevoli all'incentivo del 2% per la sola programmazione per la parte dei dipendenti della Pubblica Amministrazione.
Altro aspetto delicato è quello relativo ai commissari; in questo Paese si fanno prima le regole e poi si trova il modo per aggirarle e questo è un aspetto che presenta una serie di svantaggi visto che la pubblica amministrazione non si attrezza per le condizioni normali in cui sarebbe necessario, ovviamente, continuare ad avere delle regole in un tempo abbastanza definito in modo da poter esplicare i loro effetti.
Tutto ciò crea una situazione di confusione che si stava limitando con l’effetto dell’entrata in vigore del precedente codice e che adesso subisce l’ennesima battuta di arresto".
Nicola Zotti, ingegnere, componente del Gruppo di Lavoro Servizi d’Ingegneria e Architettura del Cni ha aggiunto: "Il Decreto parametri è applicato male, gli uffici tecnici lavorano fuori orario, c'è concorrenza sleale della pubblica amministrazione nei confronti dei liberi professionisti, mancano tempo e risorse per conferire incarichi esterni e si realizzano opere che spesso non hanno utilità.
L'attività principale della Pubblica Amministrazione, in particolare degli Enti locali, relativamente al settore delle Opere Pubbliche dovrebbe essere prevalentemente quella di programmazione e di alta sorveglianza, limitando l’attività di progettazione alla fase manutentiva che, notoriamente, è trascurata come quotidianamente rappresentato dai fatti di cronaca".
Infine dopo Antonella Tartaglia Polcini (nell'ultima foto in basso), professore ordinario di Diritto Civile del Corso di Laurea in Giurisprudenza dell'Università degli Studi del Sannio, sul tema dell'arbitraggio e dell'equo compenso, a chiudere i lavori è stato Giovanni Kisslinger, membro della Giunta Esecutiva e rappresentante regionale per la Campania, Oice, Associazione delle Organizzazioni di ingegneria di architettura e di consulenza tecnico-economica, sul ruolo delle società d'ingegneria: "Bellissimo titolo lo sblocca cantieri ma in questa fase ci si dimentica dei problemi principali e cioè la stratificazione e l'interpretazione delle norme, la corruzione, i gravi ritardi nei pagamenti.
Ancora, la sospensione del principio dell0affidamento dei lavori sul progetto esecutivo soprattutto adesso che le amministrazioni possono utilizzare il criterio del minore prezzo fino alla soglia Unione Europea.
Infine, non c'è ancora nessuna garanzia dell’equo compenso, dei tempi di aggiudicazione delle gare e sulla questione dei ribassi eccessivi".

 

comunicato n.123461



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