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Benevento, 12-06-2019 15:40 ____
Il presidente dell'Associazione "Benevento Libera", Luigi Bocchino attacca sulla mancanza d'acqua al popoloso Rione Capodimonte
Al posto di illuminare i monumenti Gesesa ed il Comune programmino un serbatoio d'accumulo onde evitare che ad ogni riparazione si rimanga subito senza l'erogazione idrica
Nostro servizio
  

Il presidente dell'Associazione "Benevento Libera", Luigi Bocchino, interviene con forza sulla vicenda della interruzione della fornitura idrica ad un quartiere popoloso qual è quello di Capodimonte.
Bocchino, ovviamente, non contesta il fatto che si debba provvedere, quando occorre, alla riparazione della condotta (nella foto di "Gazzetta" una perdita, in città, sulla grande condotta regionale del Torano-Biferno) e che per farlo bisogna interrompere il flusso dell'acqua, ma la circostanza che il Rione Capodimonte, se fosse fornito di un serbatoio di accumulo, risentirebbe meno o addirittura nulla della mancata erogazione idrica per soste non troppo lunghe quale può essere considerata quella di una giornata.
"Gesesa, di concerto con l'Acea - ci ha dichiarato Bocchino - continua ad illuminare la città: Ultima in ordine di tempo la chiesa di Sant'Ilario fuori le mura che è di proprietà della Provincia di Benevento.
Il sindaco di Benevento, accompagnato dalla consorte, ha ringraziato i vertici della Gesesa e dell'Acea per quest'ultima illuminazione: Unica nota stonata della serata le macchine parcheggiate in bella mostra dinanzi all'Arco di Traiano senza che nessun vigile, o ausiliare del traffico, le multasse così come di solito accade per i mortali cittadini.
E' strano che il sindaco che ha più volte criticato la sosta selvaggia dinanzi all'Arco, non sia intervenuto: Non potendo essere vero che fossero lì in sosta proprio macchine istituzionali, compresa la sua.
La Gesesa mentre magnificava detta opera contestualmente avvisava i cittadini di contrada Capodimonte, un quartiere di circa cinquemila abitanti, che a causa dell’interruzione idrica dal giorno 12 giugno, per lavori urgenti e indifferibili di riparazioni da parte della Regione Campania alla condotta del Biferno, aveva attivato due punti con autobotti.
Come detto più volte, il quartiere Capodimonte, già devastato per il passato dalla discarica di Ponte Valentino ed oggi dalla tragedia del Ponte San Nicola che, stando ai bene informati, rischia la chiusura definitiva, non ha da sempre un serbatoio di accumulo di acqua con la conseguenza che, ogni qualvolta viene ad aversi un guasto sulla conduttura, immediatamente il quartiere rimane a secco non avendo detto serbatoio, e nessun altra risorsa idrica disponibile, che darebbe il tempo ai cittadini di meglio organizzarsi.
Tra l'altro, il serbatoio d'acqua di contrada Cancelleria, oltre ad essere di dimensioni ridotte serve addirittura altre contrade a sud della città come San Cumano e Piano Cappelle: mentre non si ha più traccia dei pozzi di contrada Ponte Valentino inutilizzati da tempo.
Gesesa, che pensa ad illuminare i monumenti cittadini, perchè non progetta e realizza un serbatoio di accumulo di acqua, oppure una'alternativa di alimentazione, per Capodimonte che è densamente urbanizzato: il sindaco, investito di tanti suffragi nel quartiere e che in campagna elettorale si diceva sconcertato del fatto che molte zone della città erano sprovviste di alimentazioni idrica da parte dell'acquedotto comunale, cosa aspetta a chiedere conto alla Gesesa, al di là delle luci, quali investimenti e quali progetti intende mettere in campo per evitare che sempre più spesso Capodimonte rimanga da subito con i rubinetti chiusi?
Visto e considerato che le tariffe, negli ultimi tempi, sono aumentate e non diminuite: Mentre continua il balletto oramai senza fine sulla qualità dell'acqua cittadina!
A meno che non si ritenga che gli abitanti di Capodimonte siano di quarta serie rispetto a quelli del centro città e di altre periferie".

comunicato n.123094



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