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Benevento, 18-04-2019 20:33 ____
No alla logica di chi dice di chiudere i porti o prima gli italiani. Dobbiamo essere altro ed imparare a lavarci i piedi gli uni agli altri
Parole forti di don Nicola De Blasio alla celebrazione della Messa in Coena Domini. Deciso e senza appello il richiamo all'obbedienza a Dio. Promettiamo di farlo e' vero ma poi lo dimentichiamo
Nostro servizio
  

La liturgia della settimana Santa è proseguita oggi con la Messa in Coena Domini che ha nella lavanda dei piedi il momento più emozionante e significativo.
L'arcivescovo Felice Accrocca questo rito lo ha voluto celebrare ancora una volta in Carcere e quindi non ha divulgato la notizia dell'evento.
Una grande folla di fedeli ha accolto, invece, il suo parroco, don Nicola De Blasio, che ha celebrato nella chiesa di San Modesto al Rione Libertà la Messa in Coena Domini e poi ha lavato i piedi ai dodici apostoli, interpretati da suoi parrocchiani.
Don Nicola De Blasio ha chiesto alla folla dei fedeli e dapprima ai più giovani il significato del lavaggio dei piedi e perché Gesù lo ha fatto.
In tanti ragazzi hanno risposto dicendo che si è trattato di un gesto per mondarsi dal peccato o per esternare umiltà, amore, servizio verso gli altri...
Non ci siamo ha detto il parroco e forse non conviene interrogare gli adulti...
Niente di tutto questo, ha detto don Nicola sciogliendo l'enigma, si tratta di obbedienza perché è l'obbedienza che porta l'uomo a rinunciare a se stesso ed a mettersi completamente nelle mani di Dio.
Se non obbediamo a Dio, non obbediamo alla legge e quindi commettiamo peccato.
Tutte le altre cose che sono state dette, amore, umiltà, servizio, sono belle parole ma restano sentimenti.
Noi non laviamo i piedi agli altri perché non obbediamo a Dio e l'obbedienza a nostro Signore, farla una volta tanto va bene, ma farla sempre è difficile, è vero.
Oggi Gesù, ha detto don Nicola colloquiando con il suo popolo dei fedeli e dunque scendendo in mezzo a loro lasciando l'altare, ci dice che il primo obiettivo da mettere nel cuore e nella testa è l'obbedienza a Dio.
Ed infatti, il primo peccato fu proprio di disobbedienza, quello che commisero Adamo ed Eva.
Perché, si è chiesto ed ha chiesto don Nicola, Dio che con uno schiocco delle dita può ottenere qualsiasi cosa, non interviene?
Perché permette le guerre, le malattie, la provertà, il male?
Lo permette perché ha creato l'uomo con la capacità di poter distruggere tutto questo e fermare dunque la povertà, le guerre e le malattie..
Ma l'uomo non gli obbedisce e preferisce fare di testa sua.
Certo promettiamo di obbedire, su questo non c'è dubbio.
Lo promettiamo nel confessionale, ha detto ancora don Nicola, ma come ne usciamo dovremmo già rientrarci nuovamente, nel confessionale...
Indossate il grembiule, dunque e non alzate la voce, né le mani.
E' la Chiesa del grembiule che Gesù vuole, proprio come ha fatto recentemente papa Francesco con alcuni capi di Stato.
E tutti a dire: Ma dove siamo arrivati, il papa che si inginocchia dinanzi ai potenti della terra.
Non è da criticare, ha detto il sacerdote, perché il papa altro non ha fatto se non lo stesso gesto di Gesù davanti ai discepoli.
All'odio si risponde con l'amore.
Don Nicola non ha quindi mancato di mandare messaggi alla politica: No alla logica di chi dice di chiudere i porti o prima gli italiani.
Noi invece dobbiamo essere altro. Impariamo dunque a lavarci i piedi gli uni agli altri.
Essere uomini è la vera identità.
Siamo uomini e come tali siamo chiamati a compiere la volontà di Dio.
Davanti a chi ci chiede di andare contro la legge, di non pagare le tasse, di prendere e dare la bustarella, dite un grande no perché con queste pratiche andiamo contro Dio.
Ultimata l'Omelia don Nicola ha indossato il grembiule, appunto, ed ha lavato i piedi ai dodici apostoli.
Nel corso della Santa Messa, il sacerdote ha ricevuto l'olio santo benedetto ieri dall'arcivescovo nella Messa Crismale, olio che gli è stato offerto per gli infermi, per i genitori che nell'anno riceveranno il dono di un figlio; per i giovani che nel corso dell'anno riceveranno il sacramento della Confermazione e dell'Ordine sacro.

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