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Benevento, 21-02-2019 13:26 ____
E' gia' trascorso un anno dalla scomparsa di Vittorio Bizzarro, figura molto nota in citta'
Ho avuto la gioia di conoscerlo tanto tempo fa, apprezzandone la squisitezza del tratto e la totale disponibilita' verso l'interlocutore
di Giuseppe De Lorenzo
  

E' già trascorso un anno dalla scomparsa di Vittorio Bizzarro (foto), figura molto nota in città, che io ho avuto la gioia di conoscere tanto tempo fa, apprezzandone la squisitezza del tratto e la totale disponibilità verso l'interlocutore. Sempre ed in ogni occasione.
In questo momento, ritornano alla mia mente le serate trascorse insieme e le spensierate giornate vissute, d'estate, in riva al mare.
Quelle indimenticabili domeniche, con i nostri figli piccoli, allora nella mia casa di Baia Domizia, ove lui non si asteneva, puntualmente ogni volta, nell'offrire il suo aiuto per preparare il pranzo.
Non dimenticherò mai quando, un giorno, d'improvviso, volle cimentarsi nella preparazione di un primo piatto, in verità semplice, ma, per me, sino ad allora, sconosciuto.
L'insalata di pasta, per la precisione.
Sino a quando, con gli amici presenti, non gustai quest'ultima, senza dirlo espressamente, dentro di me ero convinto che, quel giorno, saremmo rimasti tutti digiuni.
Invece, il piatto, che lui preparò con molta cura, ebbe successo e, da allora, in casa, quando, ed ora accade spesso, si prepara l'insalata di pasta, ogni volta, ripeto: "E' il piatto di Vittorio".
Non sono affatto parole di circostanza le mie, ma Vittorio Bizzarro è stata una persona da bene in un mondo in cui c'è un sovvertimento di tutti i valori.
Oggi, in tutta umiltà, nel ricordarlo, devo chiedergli di perdonarmi. Sì, di perdonarmi.
La mia esistenza che, ad un tratto, ho vissuto in quotidiana velocità, senza rendermene conto, mi ha portato a correre  dimenticando i piaceri della vita. Solo, oggi, ne ho preso contezza.
Vittorio, con l'animo bello che Iddio gli aveva dato, mi perdonerà dall'alto e sappia che, comunque, gli ho voluto bene, veramente bene.
Un carattere forte, il suo, che gli ha permesso di affrontare, con estrema pacatezza, le lunghe sofferenze del male che lo aveva colpito.
Mia moglie che, da medico, lo ha seguito sino alla fine, in quei giorni terribili, mi ripeteva: "Ho incontrato nella vita tanti pazienti, ma Vittorio è particolare. Sempre con il sorriso sulle labbra".
Talmente forte che espresse il desiderio di cenare con me, pur restando lui a letto, nel pieno delle sofferenze. Forse, da persona intelligente, intuiva che si trattava dell'ultima volta.
Quella richiesta mi apparve impossibile da poter soddisfare, nella tema di dare fastidio, in un momento tanto difficile.
Era, però, un suo desiderio e, in ultimo, accettai. Non arrivammo alla sera stabilita. Si spense due giorni prima.
Rimane una bella famiglia che lui ha fatto nascere e seguire con saggezza.
Quando la sua Annamaria, oggi, viene allo studio, in silenzio, la osservo.
Mi fa tanta tenerezza e la vedo come un uccello smarrito. L'affetto, l'amore, l'unione, così intensamente vissuti, vanno oltre la vita.
Non so, oggi, cosa direbbe Vittorio dinanzi ad una donna che ha saputo annullare se stessa in una convivenza umanamente sublime.
Addio, Vittorio, carissimo.
Non so, ma lo spero, di rivederti un giorno. E ti assicuro che, allora, non mi stupirò più nel vederti preparare l'insalata di pasta che, se sono convinto, ancora una volta, mi farai gustare.
I familiari lo ricordano con una Santa Messa che sarà celebrata, sabato 23 febbraio, alle 18.00, nella chiesa di San Gennaro.

comunicato n.120026



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