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Benevento, 11-01-2019 19:21 ____
Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune scrive una lettera aperta alle scuole del capoluogo
Gesesa rappresenta uno degli strumenti attraverso i quali si sta disattendendo la volonta' espressa dal popolo italiano nel referendum del 2011. Sarebbe opportuno aprire un dibattito al riguardo
Redazione
  

Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune, presieduto da Giannicola Seneca (foto), ha scritto una lettera aperta alle scuole del capoluogo con cui ha inviato ad aprire un dibattito su Gesesa che, secondo il sodalizio, rappresenterebbe uno degli strumenti attraverso i quali si sta disattendendo la volontà espressa dal popolo italiano nel referendum del 2011.
"Sul finire dello scorso novembre - si legge - i media locali hanno dedicato spazio alla conclusione del progetto "H2School", realizzato da Gesesa in collaborazione con il Comitato Provinciale Unicef e con il patrocinio del Comune di Benevento.
Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune, si è interrogato, con una certa inquietudine, sul senso da attribuire ad un tale progetto che, se da un lato si presenta come un'attività di sensibilizzazione alle tematiche ambientali, avendo come obiettivo prioritario "la trasmissione di nuovi stili di vita sul piano ambientale", dall'altro diventa, proprio per questo, un ossimoro in se stesso.
E' come un maestro che vuol insegnare l'equità trattando iniquamente i propri alunni.
Sembra, infatti, agli scriventi che la presenza della Gesesa in un progetto destinato alle scuole, su un tema così essenziale come l'uso delle risorse idriche, disattenda a priori quella verità tanto cara a don Milani il quale, oltre a propugnare la necessità dell'impegno civile e politico nella scuola, così scriveva: "Ragazzi, vi prometto davanti a Dio che questa scuola la faccio soltanto per darvi l’istruzione e che vi dirò sempre la verità di ogni cosa, sia che faccia comodo alla mia ditta, sia che faccia disonore".
Ora, Gesesa rappresenta uno degli strumenti attraverso i quali si sta disattendendo la volontà espressa dal popolo italiano nel referendum del 2011, in merito all'abrogazione delle leggi inerenti alla privatizzazione dell'acqua e della sua distribuzione; volontà popolare che si è espressa invece a favore della gestione del bene interamente affidata al settore pubblico.
Voci autorevoli, non ultima quella di Papa Francesco, ricordano spesso come l'acqua sia fonte di vita e, come tale, bene e diritto inalienabile e non mercificabile.
Quale verità la Scuola racconta ai nostri ragazzi se, nel parlar loro di un bene/diritto inalienabile, lo fa avendo come soggetto dell'insegnamento un ente privato che gestisce, mercificandolo, tale bene?
Dov'è la sacra onestà intellettuale della nostra Scuola?
Nel corso della cerimonia di premiazione relativa al progetto H2Wow, il presidente di Gesesa Luigi Abbate ha definito gli insegnanti "i nuovo eroi del nostro tempo", definizione che senz'altro ha senso in un periodo storico di emergenza educativa... ma che, ancora una volta, a noi, riporta alla mente la lezione del priore di Barbiana: "la scuola deve da un lato formare il senso della legalità [...], dall'altro la volontà di leggi migliori cioè il senso politico".
Che tipo di eroi pensano di poter essere dirigenti scolastici e docenti ai quali non rincresce e non ripugna di accettare quali collaboratori della loro opera educativa soggetti che incarnano la negazione di quella "sovranità (che) appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione?" Forse che il Referendum disatteso del 2011 non è una forma prevista dalla Costituzione?
Il Comitato sannita Abc, proprio a causa dell'alta considerazione dell'Istituzione scolastica, intende  proporre queste riflessioni all'attenzione dei dirigenti scolastici e dei docenti, condividerle e, perché no, aprire un dibattito costruttivo sul tema; dibattito che potrebbe garantire ai nostri ragazzi un maggior rispetto di quella verità prima citata, verità dovuta da chi, per non fallire, dovrebbe saper suscitare in loro il desiderio di compiere scelte consapevoli e motivate: "Siamo sovrani, non è più il tempo delle elemosine, ma delle scelte".

comunicato n.119028



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