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Benevento, 04-01-2019 10:19 ____
E' entrato in Ospedale per rimuovere un ematoma, non e' piu' uscito
Ha contratto una grave infezione e dopo quattro mesi di calvario e di un inutile peregrinare da un nosocomio all'altro e' morto. Sei medici iscritti nel registro degli indagati
Redazione
  

E' entrato in Ospedale per rimuovere un ematoma, non è più uscito: ha contratto una grave infezione e dopo quattro mesi di calvario e di un inutile peregrinare da un nosocomio all'altro è morto.
"Sulla base dell'esposto presentato dai familiari, assistiti da Studio 3A - scrive Nicola De Rossi, responsabile dell'Ufficio Stampa - la magistratura ha aperto un procedimento penale: sono stati iscritti nel registro degli indagati sei medici e martedì 8 gennaio sarà affidato l'incarico per l’esame autoptico.
L'odissea di Giulio Monaco (foto), 68 anni, di Casalnuovo di Napoli, operaio di una manifattura tabacchi in pensione, è iniziato il 20 agosto scorso quando è stato ricoverato d'urgenza al Presidio Ospedaliero di Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, nel reparto di Neurochirurgia, per un intervento di rimozione di un ematoma subaracnoideo bilaterale.
L'operazione è sembrata riuscita, nei successivi tre giorni il paziente è risultato in buono stato fisico e vigile ma il 24 agosto gli infermieri lo hanno trovato a terra, ai piedi del letto, tutto tremante e senza forze.
Da allora, è stato un continuo e inesorabile peggioramento: il personale medico ha accertato la presenza di una grave infezione in atto, tanto da sottoporlo a un secondo intervento, il 27 agosto: ne subirà anche un terzo, qualche giorno dopo.
Le condizioni del 68enne, tuttavia, sono rimaste gravi e critiche: il 9 settembre è entrato in coma, da cui non uscirà più, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva e intubato.
I medici, che sin lì avevano rassicurato la moglie e i sei figli di Monaco, hanno prospettato allora il trasferimento del loro congiunto in altra struttura per un intervento cardiochirurgico urgente a cuore aperto in quanto, a loro dire, l'infezione si sarebbe diffusa, appunto, anche al cuore.
Non riuscendo a capacitarsi di cosa fosse successo, di fronte alle risposte del tutto insoddisfacenti dei sanitari, il 15 settembre scorso i familiari della vittima hanno presentato una prima denuncia querela alla Procura di Napoli, che ha aperto, dunque, un procedimento penale per lesioni colpose gravissime per il tramite del Pubblico Ministero, Michele Caroppoli: il magistrato richiede e acquisisce tutte le cartelle cliniche e la relativa documentazione inerente il ricovero all'Ospedale di Pozzuoli.
La famiglia di Monaco, per essere assistita e per ottenere verità e giustizia, attraverso la consulente personale Mila Tizzano, si è rivolta a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, compresi i presunti casi di mala sanità, a tutela dei diritti dei cittadini.
Nel frattempo il paziente ha girato gli ospedali di mezza regione.
Prima è stato trasferito al Policlinico Federico II di Napoli per l'intervento a cuore aperto che in realtà non sarà mai effettuato in quanto non necessario a detta dei medici del presidio partenopeo, che lo curano e lo sottopongono a tracheotomia.
Quindi, persistendo lo stato comatoso, Monaco è stato ricoverato all'istituto di riabilitazione Maugeri di Telese Terme, dove gli è stato diagnosticato un gonfiore all'addome dovuto alla presenza di feci che sarebbero state eliminate tramite clisteri e sondini.
L'operazione, tuttavia, avrebbe provocato un allarmante abbassamento di pressione in conseguenza del quale il paziente è stato nuovamente trasferito, questa volta presso l'Ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Dove però, purtroppo, il 17 dicembre è spirato.
E' stato, quindi, presentato un ulteriore esposto alla Procura di Napoli che, per questioni di competenza territoriale del luogo dov'è avvenuto il decesso, ha passato il fascicolo, divenuto ora per omicidio colposo, ai colleghi di Benevento.
Il pubblico ministero della Procura beneventana titolare del procedimento, Francesca Saccone, anche come atto dovuto per dare loro modo di nominare consulenti di parte, ha iscritto nel registro degli indagati sei medici che hanno avuto in cura la vittima all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, dei reparti di Neurochirurgia e Terapia Intensiva e Rianimazione.
Il sostituto procuratore ha altresì disposto sulla salma l'esame autoptico che sarà fondamentale per chiarire esattamente le cause del decesso e affiderà l'incarico a due propri consulenti tecnici, individuati in Lamberto Pianese e Gabriele Carrabs: il conferimento avrà luogo martedì prossimo, 8 gennaio, alle 14.00, al Palazzo di Giustizia di Benevento".

comunicato n.118874



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