Benevento, 14-12-2018 18:07 |
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Al grido di "Janara Squat e Csa Depistaggio non si toccano" ha avuto luogo un corteo per contestare la decisione del Comitato Ordine e Sicurezza
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di Simone Razzano |
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Al grido di "Janara Squat e Csa Depistaggio non si toccano" ha avuto luogo, questo pomeriggio, in città, un corteo, concentratosi in piazza Colonna, animato da diverse persone intenzionate a testimoniare la propria contrarietà alla decisione, assunta dal Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, di sgomberare il Centro Sociale Depistaggio di via Mustilli e la Janara Squat di via Niccolò Franco.
I due spazi sociali sono diventati, nel corso del tempo, punti di riferimento in termini di iniziative culturali e associative, nonché luoghi autogestiti dove molti giovani, oggi e in passato, si danno appuntamento per testimoniare la libera espressione del proprio pensiero.
Il diritto all'autogestione in città sembra messo a repentaglio, complice anche il giro di vite imposto dal decreto Sicurezza e dalle politiche promosse, in particolare, dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
Proprio quest'ultimo è stato il principale bersaglio dei cori e degli sfottò di quanti hanno preso parte al corteo odierno.
"Siamo scesi in piazza oggi per difendere gli spazi sociali della città, in particolare il Depistaggio e la Janara Squat", ha dichiarato Camilla, esponente dell'assemblea permanente in difesa degli spazi sociali.
"Tali spazi, ormai da anni, costituiscono, tramite le loro attività, un presidio permanente di libertà e di critica anche alla nuova deriva autoritaria in atto nel nostro paese.
L'indirizzo politico che si sta manifestando a livello nazionale, contro le occupazioni e contro i migranti, ci ha spinto a scendere in piazza, dati anche gli effetti che tali decisioni hanno assunto sul nostro territorio.
La decisione del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza, presieduto dal sindaco Clemente Mastella, di chiudere questi spazi sociali troverebbe le sue ragioni nell’intenzione di restituirli alla città.
Ma, di fatto, questi luoghi sono stati già restituiti ai beneventani in questi anni: il Depistaggio, con un’esperienza ormai ventennale sul territorio, è stato ed è la fucina di tutti i progetti cittadini di controinformazione, controcultura e solidarietà.
Allo stesso modo, la Janara Squat, con le sue molteplici attività, come il forno autogestito o la sala prove auto costruita e autofinanziata".
"Tali attività - ha concluso la manifestante - hanno fatto diventare questi spazi un patrimonio sociale della nostra città e come tali devono continuare ad esistere".
Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.
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