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Benevento, 02-09-2018 13:11 ____
Rammarico e sconforto tra i fedeli per l'ultima Messa celebrata al Seminario Arcivescovile di viale degli Atlantici. Da oggi la struttura e' chiusa
La motivazione e' la carenza di futuri sacerdoti ma anche di carattere economico. Quando venne realizzato il nuovo complesso, a due passi da quello gia' di proprieta' della Chiesa venduto allo Stato, ci fu polemica tra i partiti ma la variante passo'
Nostro servizio
  

Siamo stati stamane ad assistere, doverosamente, al contrario di quanto talvolta si possa pensare della presenza dei giornalisti, ad un momento storico della vita della nostra città: Dopo circa 30 anni dalla sua inaugurazione, che avvenne alla presenza di papa Giovanni Paolo II il 2 luglio del 1990, ha chiuso i battenti il Seminario Arcivescovile di viale degli Atlantici e con esso è stata quella di oggi anche l'ultima Messa, quella delle 11.30, che è stata sempre celebrata e seguita da un nutrito gruppo di fedeli per tanti anni.
Oggi tutta questa gente, mediamente circa duecento persone, si è detta smarrita.
Ci hanno detto di essere molto contrariati da questa decisione assunta dall'arcivescovo Felice Accrocca, non si può chiudere una struttura come questa solo per calcolo e senza peraltro chiedere alla gente se fosse stata in grado di sostenerne la gestione.
Decisione, dicevamo, assunta per motivi di natura contabile, ma anche perché risulta essere sempre più difficile trovare un sacerdote a cui affidare questa missione visto che don Pietro Florio è stato oramai destinato ad altra parrocchia.
In realtà questo Seminario, epoca del sindacato Pietrantonio, nacque tra non poche polemiche.
Infatti, la Chiesa possedeva già un grande stabile praticamente a due passi, il vecchio Seminario Arcivescovile che essa cedette, a pagamento ovviamente, al Ministero della Difesa che ne fece la Caserma "Franco Pepicelli" in cui allocò la fortunata, per l'economia di Benevento, Scuola Allievi Carabinieri.
Si parlò, sottovoce per il maggiore partito di governo cittadino, la Democrazia Cristiana, di manovra speculativa, quando arrivò nell'Aula del Consiglio Comunale, il progetto per costruire nuovamente un Seminario, a due passi da quello appena venduto.
Ma alla fine la variante passò e la struttura venne realizzata ed inaugurata, come detto, sotto il periodo di regno dell'arcivescovo Carlo Minchiatti, un vescovo di cui spesso avvertiamo nostalgicamente la mancanza, che accolse il pontefice polacco nel giorno della solennità della Madonna delle Grazie.
Oggi tutto questo non esiste più.
La chiesa, dedicata a Sant'Andrea Apostolo, venne consacrata il 17 ottobre 1990 dall'arcivescovo monsignor Carlo Minchiatti, nell'ottavo anniversario dal suo ingresso nell'arcidiocesi beneventana.
La carenza marcata delle vocazioni ed i costi di mantenimento della struttura, molto alti, hanno indotto monsignor Accrocca, che da tempo sta tagliando "i rami secchi e non produttivi" della sua Arcidiocesi, a chiudere il Seminario e quindi la chiesa dedicata a Sant'Andrea.
Sotto i colpi di questa inesorabile mannaia, era caduta anche la prestigiosa scuola de la Salle, ma l'intervento dei genitori e la disponibilità degli insegnanti a vedersi ridotti gli stipendi, han fatto sì che l'esperienza educativa della scuola continuasse per il prossimo anno scolastico.
Questa è l'ultima volta che ci vediamo in questa chiesa per la tradizionale messa domenicale, ha detto don Pietro Florio all'inizio della celebrazione della Messa.
Lo abbiamo detto, ci siamo preparati a tanto ed è arrivato il momento.
Questo è un po' anche il segno dei tempi.
Il Seminario è stato chiuso come luogo di formazione dei sacerdoti perché oggettivamente c'è una carenza di vocazioni.
Era impossibile mantenere questa struttura formativa solo con cinque ragazzi frequentanti.
Loro andranno a studiare a Napoli, dai Gesuiti ed a cominciare da me torneremo alla nostre parrocchie.
Con la chiusura del Seminario non poteva che essere dismessa anche questa chiesa, ha proseguito il sacerdote che del Seminario ne è stato rettore.
Chiediamo allora al Signore di aiutarci ad inserirci nelle nostre comunità parrocchiali in modo da poter utilmente continuare il nostro cammino di fede.
Il Signore, statene certi, non ci abbandona.
Noi continuiamo da dove egli ci ha posto.
Certo, non c'è dubbio che nei nostri cuori oggi ci sia tristezza.
Ma cerchiamo di comprendere anche le difficoltà del vescovo che si trova ad affrontare situazioni veramente insostenibili.
Alla fine, come cristiani, dobbiamo accogliere ciò che il nostro pastore decide per il bene della comunità.
Questo significa essere cristiani anche laddove non si comprende bene la direzione indicataci dalle vie del Signore che sono quasi sempre misteriose, ma quello che stabilisce per noi è chiaro.
Qui monsignor Florio ha fatto l'esempio della guida tramite il tom-tom.
Lui, il sacerdote, una volta per andare a Napoli volontariamente non segui le indicazioni dello strumento informatico ma alla fine giunse lo stesso in quella città magari facendo la strada meno veloce e non la meno breve ma osservando luoghi evidentemente che non avrebbe incontrato transitando sull'autostrada.
La nostra fede deve essere di farci guidare da Dio che sa realizzare anche percorsi alternatrivi per noi tutti ed alla nostra portata.
Magari sarà un po' tutto più tortuoso, più difficile, ma ci condurrà certamente alla meta.
E' questa una piccola parentesi, ha concluso don Pietro, rispetto al fatto storico che stiamo vivendo ma che serve a farci comprendere che da buoni cristiani dobbiamo avere fede nelle indicazioni del Signore.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

comunicato n.115589



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