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Benevento, 16-08-2018 17:38 ____
Imparare ad ammirare un paesaggio, prestando i sensi a quella terra che sfugge e ci sfugge
E' l'essenza del Festival di Paesaggio che si svolgera' a Durazzano dal 30 agosto al 2 settembre prossimi
Redazione
  

Imparare ad ammirare un paesaggio, prestando i sensi a quella terra che sfugge e ci sfugge.
E' l'essenza del Festival di Paesaggio che si svolgerà a Durazzano dal 30 agosto al 2 settembre prossimi.
"Veder cambiare un panorama, anche tra i più comuni, semplicemente modificando la percezione ed il punto di osservazione.
In altre parole - si legge nella nota d'annuncio - imparare a far (ri)conoscere i luoghi riuscendo ad accrescere l'attenzione sui legami tra quanto si vede e le azioni di chi lo vive.
Ecco l'essenza del Festival.
Per quattro giorni, il piccolo Comune sannita rivolge il suo invito a riscoprire la bellezza che si cela dietro ogni Paesaggio attraverso la sintonizzazione dello sguardo sul canale del bello, un canale sempre più spesso disattivato da sguardi distratti agevolati dall'approssimazione e dal superfluo che lentamente consuma la terra e il suolo.
Allora, non è un caso che il tema intorno al quale si incentrerà il Festival di Durazzano sia “Landscape: Terra (in) fuga”.
Giocando con le parole, traducendo "Paesaggio" dall'inglese, si ottiene una triste realtà, vera in tutte le lingue: la terra si va esaurendo, gli equilibri ecologici e la produttività reale vanno in crisi ed il Paesaggio (gli spazi che viviamo e che vediamo) diventa un insieme sempre più opprimente e deprimente.
Il Festival di Paesaggio è un contenitore di eventi diversi, ma uguali tra loro, perché legati dall'obiettivo di raccontare il Paesaggio e farlo riconoscere come protagonista delle nostre vite.
Un programma, denso, scientifico, divertente, colto, diverso, unito da una sola intenzione: testimoniare che Paesaggio è tutto.
L'intero territorio di Durazzano si trasformerà nella capitale del Paesaggio e a dibattiti, confornti e osservazioni si alterneranno momenti di spettacolo ed incursioni gastronomiche".
"Per andare oltre una certa ideologia ambientalista e paesaggistica, pur molto in voga, è necessario dare sostanza al paesaggio riportandolo alla vivibilità", ha spiegato il direttore scientifico del Fdp 2018 Ugo Morelli, saggista e piscologo originario di Grottaminarda, direttore del master World Natural Heritage Management presso la Scuola per il governo del territorio e del paesaggio della Provincia Autonoma di Trento.
"Sono le condizioni della vita per tutte le specie viventi e per la nostra che di quelle specie fa parte sul pianeta Terra, a diventare il paesaggio della nostra vita attuale,
Per questo motivo, oggi il paesaggio, oltre che alla contemplazione e alla rappresentazione si associa sempre più al tema dell’energia e delle emissioni inquinanti, per salvaguardare la qualità della vita, e coinvolge la responsabilità individuale e collettiva".

comunicato n.115240



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