Benevento, 20-06-2018 19:44 |
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Mi sono sentito in sospensione spirituale e fiero di aver portato al "Gemelli" un po' di cuore sannita
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di Enza Nunziato |
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Grande emozione per l'inaugurazione della mostra permanente di Giovenale "L'Avventura dell'Esistere" al Policlinico Gemelli di Roma.
Un momento forte, intenso, vissuto attraverso i colori abbraccianti dell'artista sannita, che è riuscito dai luoghi del dolore a travalicare il senso finito della Vita, trasformandolo in forza che ingloba l'invisibile sempre in divenire dell'Amore divino.
Hanno partecipato all'evento per i saluti introduttivi e poi con interventi, moderati da Giovanni Scambia, direttore Dipartimento Donna e Bambini (Gemelli): il rettore dell'Università Cattolica, Franco Anelli; il direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli, Marco Elefanti; il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Sacro Cuore di Roma, Rocco Bellantone; direttore Unità Operativa Complessa (Uoc) Chirurgia Senologica Fondazione Gemelli, Riccardo Masetti; responsabile Uoc Ufficio Tecnico, Fondazione Gemelli; direttore Centro Studi Relab, Simona Totaforti; Critico D'Arte, Paolo Balmas; presidente Associazione Oppo e le sue stanza, Resi Madi.
Il fitto dialogo tra i partecipanti ha fatto emergere il percorso avviato dal Policlinico Gemelli che tende a far confluire il sapere medico scientifico in un contesto di bellezza creativa e naturale come il Giardino Terapeutico, inaugurato lo stesso giorno della mostra di Giovenale.
Due percorsi esperienziali di armonie naturali e cromatiche che possono aumentare il benessere fisico, mentale ed emozionale dei pazienti fino a favorire le potenzialità di recupero e dei trattamenti effettuati.
Le ottanta opere sono dislocate in sette piani del Policlinico e serviranno, come spiega Giovanni Scambia, ordinario della divisione Ginecologica della Cattolica di Roma, non solo alle donne per trovare nell'arte conforto e distrazione, ma anche a noi "operatori medici e no" per riflettere sul significato più alto della nostra attività di curatori del fisico e dell'animo.
Infine, curiosità e simpatia sono state coniugate in punta di pallone e di parole dal mitico calciatore Marco Tardelli e dalla giornalista Myrta Merlino.
Un "urlo" liberatorio lanciato al cielo ma scritto con la vittoria del campione.
Speranza per gli ammalati che si impegnano con l'aiuto dei medici a segnare il goal più bello della loro Vita.
"Mi sono sentito in sospensione spirituale - ha dichiarato Giovenale - stillante di gioia e fiero di aver portato al "Gemelli", un Ospedale all'avanguardia e prestigioso, un po' di cuore sannita.
Mi auguro che questi sprazzi di felicità dell’esistenza possano contribuire a segnare un percorso di ripartenza per tutti".
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