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Benevento, 16-06-2018 08:07 ____
Mi viene da sorridere quando mi accorgo che qualcuno si rende conto che qualcosa non vada dimenticando i brindisi per la buona e funzionale sanita'
Tutti parlano ma le attese per praticare le indagini di laboratorio si sono allungate ancora di piu', i medici continuano a scappare dall'Ospedale, il Pronto Soccorso rimane una bolgia dantesca. De Luca dia un segnale: Rimuova i vertici
di Giuseppe De Lorenzo
  

In questi mesi, con cadenza quotidiana, la sanità del nostro territorio è stata, come mai in precedenza, sottoposta ad un attento esame.
Il polverone ha, d'improvviso, varcato anche i limiti della provincia ed il giudizio, in ultimo, non è stato, di certo, dei più lusinghieri.
Per sincerità, tutte le prese di posizione, qualora esaminate a fondo, sono apparse strane, usi, come siamo, a vivere in una comunità incline, sempre ed in ogni occasione, al silenzio.
Alcuno può negare che anche in altri territori del Paese non è che tutto sia rose e fiori, ma, qui, da noi, si è giunti, partendo, è ovvio, da lontano, a livelli assistenziali inqualificabili.
Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, cui, personalmente, non posso affatto negarlo, attribuisco colpe gravissime, appare, comunque, bisogna ammetterlo per onestà intellettuale, l'ultimo anello di una lunga catena infarcita da decennali offese alla quotidiana sofferenza umana.
Allo stato in cui siamo giunti, però, una valutazione è doveroso ed opportuno fare.
L'esperienza mi ha insegnato che, in casi simili a quello che stiamo vivendo per la sanità, raramente, alle parole, al diluvio di prese di posizione che ogni giorno ascoltiamo, seguiranno azioni concrete.
Ciò si verifica per molteplici ragioni, l'una diversa dall'altra, ed in primis, la complessità di taluni fenomeni che, passato il momento, porta a fare venire meno la volontà politica di affrontarli con concretezza.
La sanità, però, è una cosa seria, veramente seria, e deve essere considerata, senza verun dubbio, seria anche la sofferenza che, ai tempi odierni, non è affatto poca.
Tutti i comunicati giornalieri, sono ben disponibile ad una smentita, ad oggi, non hanno portato ad alcun risultato concreto.
Sembra che siano solo intrisi della volontà di apparire e tanto basta. Interrogazioni, interpellanze, dichiarazioni, denunce, valutazioni da parte dei sindacati, i cui responsabili procedono ognuno per la sua strada senza una visione unitaria, sono tutti comunicati finiti nel nulla.
Ecco perchè è opportuno, in ogni caso, di evitare l'esasperazione che, come si sta vedendo, non offre vie di uscita.
Quindi, solo rimanendo lucidi e facendo, ciascuno la sua parte, un sereno esame di coscienza, in ultimo, forse, si può ottenere qualche risultato.
All'oblio siamo usi.
Ecco perché bisogna evitarlo. Mi sia concessa, almeno per rispetto della mia età, la sfiducia, anche perché, dopo essere stato una vita intera sulle barricate, ormai, credo in ben poco.
Oggi mi viene da sorridere quando leggo alcune note moralizzatrici di quanti dimenticano in che modo abbiano, all'epoca, gestito la sanità, sempre, in ogni tempo, prezioso bacino di consensi elettorali.
Oggi mi viene da sorridere quando mi accorgo che qualcuno si rende conto che qualcosa non vada dimenticando, fors'anche con ingenua semplicità, i brindisi di troppo, solo di qualche mese fa, per la buona e funzionale sanità.
Oggi mi viene da sorridere ascoltando alcuni colleghi che assumono comportamenti consoni alle circostanze.
C'è chi chiede collaborazione a suo sostegno dopo i lunghi ed assordanti silenzi degli anni addietro quando, nella solitudine più assoluta, avrei gradito qualche voce amica.
C'è chi, poi, pur nel disastro attuale, cerca di porsi a difesa degli attuali amministratori, con la speranza di avere un giorno un posto al sole.
C'è anche chi preferisce tacere per non disturbare il manovratore.
In sostanza, un panorama molto variegato.
Mi viene da sorridere osservando questo spettacolo indecente e pentendomi non poco di aver creduto, scioccamente, in determinati ideali per una sanità migliore.
Ancora oggi, sto pagando un prezzo altissimo e, se non fosse per l'età, sarebbe giusto risalire sulle barricate in quanto mi accorgo che se, da solo, ho vinto le guerre, oggi, giorno dopo giorno, perdo tante battaglie. 
Intanto, ritornando a bomba, tutti parlano, ma, in ultimo, le attese per praticare le indagini di laboratorio si sono allungate ancora di più, i medici continuano a scappare dall'Ospedale, il Pronto Soccorso rimane una bolgia dantesca, per sottoporsi ad un intervento bisogna accendere i ceri al santo protettore onde poter recuperare un anestesista, e così via.
Alle parole, ad oggi, sono mancate azioni concrete.
Il primo atto che il governatore De Luca dovrebbe compiere, senza ulteriori indugi, sarebbe quello di rimuovere Pizzuti e Iervolino dal "Rummo" e Picker dall'Asl.
Sarebbe questo un buon viatico per ripartire. Concretamente. 
Altrimenti, ricordando Mina, continueremo ad avere solo "Parole, parole, parole, parole, soltanto parole tra noi".

comunicato n.113773



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