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Benevento, 30-03-2018 08:40 ____
Piero Mancini stavolta se la prende con Nicola Sguera a cui dice: Talvolta anche le persone rette, non essendo perfette, prendono qualche abbaglio
Il riferimento e' all'analisi del voto fatta da Roberto Costanzo ed alla risposta resagli dal consigliere pentastellato contenente anche una bacchettata ai rancorosi esponenti di una sinistra esangue in tutte le sue declinazioni
Redazione
  

Piero Mancini, attento osservatore della politica sannita, si inserisce nell'analisi del voto dello scorso 4 marzo fatta da Roberto Costanzo e nella risposta che gli ha dato Nicola Sguera.
Mancini stavolta se la prende proprio con Sguera a cui dice: Talvolta anche le persone rette, non essendo perfette, prendono qualche abbaglio.
"Signor consigliere - scrive Mancini - ho letto la sua risposta, pubblicata da Gazzetta di Benevento, all'analisi scritta "con la consueta finezza", da Roberto Costanzo, già esponente della Dc.
Un partito che di finezza, storicamente, ne ha espressa ben poca.
Basti guardare quanta, quotidianamente, ne esprime Mastella.
La presunta finezza dell'analisi di Costanzo è stata utilizzata retoricamente per contrapporla a quella "dei rancorosi esponenti di una sinistra esangue in tutte le sue declinazioni".
Dichiarazione superficiale e astratta.
Non propriamente politica. Che suona fessa in bocca a un fine intellettuale.
Essendo il rancore "un sentimento dato da un misto di rabbia e desiderio di rivalsa, protratto nel tempo, che si prova come conseguenza di un torto o frustrazione subita, sia essa reale o immaginaria".
Quando si esprimono critiche, anche molto dure o/e ironiche, a precise scelte politiche, è sempre opportuno rispondere nel merito e non lasciarsi andare a frasi inconcludenti che rimuovono l’oggetto del contendere.
Quando a Renzi si muovevano critiche politiche, rispondeva non nel merito e con gran fastidio.
In modo arrogante, evanescente e sfottente. Ricorda i gufi?
Sarebbe oltremodo grave ripetere l'errore di additare e screditare come semplicemente rancorosi coloro che legittimamente criticano, con spirito libero e non per personale tornaconto, scelte politiche di chi è stato chiamato a dare direttive che influiranno sulla vita di milioni di persone.
Sarebbe corretto, ed elegante, anche fare i nomi di coloro che si accusa di criticare per puro rancore.
Specialmente quando si è ospiti di un giornale, per permettere al lettore una pronta e immediata comprensione.
Non per sola finezza espositiva, quindi, ma per il dovuto rispetto verso chi legge.
Come è mio costume, facendo i nomi di coloro con cui mi sento in diritto e in dovere di criticare e polemizzare, assumendo le responsabilità del caso, evidenzio che, forse senza quella tanto gradita finezza, l'alleanza che si profila tra il M5S e Salvini, il fascio-leghista, per il nostro Paese sarebbe una grave iattura.
Considerazione prettamente politica non derivante da alcun rancore personale
verso alcuno.
Rancore che non ho mai avuto nemmeno nei confronti di Silvio Berlusconi, prima e Matteo Renzi, poi.
Afferma il semi-dio Beppe (Grillo), il cui culto della personalità non è dissimile a quello, stupido e degradante, che ha investito prima Silvio e poi Matteo: "Salvini è una persona seria. Mantiene la parola".
Quindi, evinco, lo è stato anche Hitler, visto che con grande serietà ha drammaticamente mantenuto tutte le parole scritte nel Mein kampf, pubblicato nel 1925.
Il leghista Salvini, lo ricordo, è stato per anni sodale con i fascisti del terzo millennio di Casapound.
Il suo primo comizio tenuto a Roma, piazza del Popolo, fu organizzato da costoro.
Che misero a disposizione anche il loro violento servizio d’ordine. Del resto, quella persona tanto seria, mantenendo la parola, non nasconde affatto la sua incultura razzista e xenofoba.
Ieri contro i meridionali, oggi contro i migranti. Sempre e comunque contro i deboli.
Anche la flat tax è politicamente ed economicamente inaccettabile proprio perché è al servizio dei ricchi e potenti.
E' una valutazione e considerazione prettamente politica, da fare proprio se vogliamo avere lo sguardo lungo che rivendica.
Necessario se si vuole finalmente risolvere la ormai più che centenaria famosa questione meridionale, di gramsciana memoria.
Dopo queste poche e semplici critiche organicamente politiche, non posso non rilevare il riflesso condizionato di tutti coloro che entrano nella sfera del potere, quello di trattare chi esprime critiche demonizzandolo con accuse che poco hanno da condividere con la politica.
Mastella è un maestro in questo campo.
Sarebbe veramente paradossale che si assumesse lo stesso "elegante" comportamento quando invece di essere opposizione si fa parte della folta e novella schiera di chi esercita il potere a livello nazionale.
Il rispetto è sempre la cosa migliore, specialmente nei tempi attuali caratterizzati dalla società liquida.
I voti non sono come i diamanti.
Anche Renzi, obnubilato dal potere, pensava che il 40% dei consensi ottenuto alle europee, fosse per sempre. Per questo da utilizzare ad libidum.
Infine, la "Rivoluzione", che ama definire gentile, (nell'accezione medievale del termine), non esclude la critica radicale al potere.
Espressa tramite l'ironia e la satira.
Una vera Rivoluzione, anzi, la contiene e ne è pervasa.
Una vera Rivoluzione supera il vecchio Potere e non scende con esso a compromessi di ogni sorta.
I giullari, nel medioevo, hanno avuto la particolare e preziosa funzione storica, e culturale, di svelamento dei segreti e delle nefandezze del Potere.
Dario Fo ha vinto il Nobel per la Letteratura per la sua coerente personalità artistica e culturale di moderno giullare.
Il Potere, (i suoi esponenti, i suoi cultori e seguaci), non ha mai gradito la critica e massimamente l'ironia e la satira.
Lei insegna e ha letto migliaia di libri. Io solo alcuni. Non devo, quindi, proprio per questo, certamente essere io a ricordarlo.
Senza rancore, la saluto con la stima che si deve alle persone rette anche quando, non essendo perfette, prendono qualche abbaglio".

comunicato n.111471



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