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Benevento, 23-02-2018 11:10 ____
A Ponte si riparla di rifiuti, di biodigestore e piu' precisamente, dell'impianto di compostaggio a biocelle da ubicare nella zona industriale
A confermare tale certezza, e' il provvedimento che il commissario straordinario ha adottato lo scorso 7 febbraio
di Giacomo De Angelis
  

Se prima era una temuta eventualità, ora è, di fatto, una certezza!
A Ponte si parlerà, anzi si riparlerà di rifiuti, di biodigestore, ma, più precisamente, dell'impianto di compostaggio a biocelle da ubicare nella zona industriale.
A confermare tale certezza, è il provvedimento che il commissario straordinario, preposto alla gestione amministrativa del paese dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per dimissioni di consiglieri di maggioranza e minoranza, ha adottato il 7 febbraio scorso e pubblicato all'Albo Pretorio mercoledì 21.
Un provvedimento con cui si è voluto e dovuto replicare al ricorso prodotto dalla Fil (Fabbrica Imballaggi in Legno), notificato al Comune di Ponte il 20 ottobre.
Dopo quattro mesi, dunque, il commissario ha adottato specifica e motivata deliberazione, la numero 13 del 7 febbraio, nella quale si riferisce che la Fil, sita nella zona industriale di Ponte ed avente sede legale sempre a Ponte in via Roma, ha adito il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania contro, fra gli altri, il Comune di Ponte, nella persona del legale rappresentante pro tempore per l'annullamento, previa sospensione, del provvedimento di diniego dell'Autorizzazione Unica Ambientale numero 3 dell'11 agosto 2017, protocollo numero 5702.
In altre parole, la Fil si oppone ad una serie di decisioni amministrative adottate dai competenti settori degli uffici comunali che le hanno impedito di realizzare, nella zona industriale di contrada-zona Aspro, l'impianto di compostaggio a biocelle.
Chi sperava che la società, soprattutto considerando la mobilitazione contraria della quasi (o, senza quasi) totalità delle altre attività imprenditoriali e societarie insediate e operanti nella zona industriale nonché della cittadinanza pontese, avesse alla fine deciso di non... insistere è rimasto deluso.
Ad aumentare tale comprensibile sconforto, anche la circostanza che l'amministratore unico della Fil è anche un pontese e, come tale, forse avrebbe potuto avere un diverso metodo almeno per spiegare, anche pubblicamente, l'inesistenza di temuti pregiudizi all'ambiente e ai residenti.
Purtroppo, come l'esperienza insegna, gli interessi sono interessi e ragioni e calcoli societari spingono il suo amministratore unico a rivolgersi alla legge, al Tribunale Regionale Amministrativo della Campania, per contrastare l'opposizione del Comune e per attuare un'iniziativa imprenditoriale oltretutto finanziata con fondi pubblici (!?).
Intanto, la notizia, almeno si presume, interromperà e caratterizzerà la campagna elettorale ormai già in avanzato itinere; rinfocolerà, ovviamente, qualche mal sopita polemica di politica locale e darà probabilmente il là a qualche pertinente oppure strumentale riflessione e commento.
Staremo a vedere.
Intanto, a tutelare legalmente la Fil è l’avvocato Enrico Angelone, con domicilio eletto a Napoli, piazza Municipio.
A tutelare, invece, l'interesse della comunità pontese ed i generali principi dell'ordinamento sarà il legale Nicola Lavorgna del Foro di Napoli.
Non resta, ora, che attendere gli sviluppi della vicenda.

 

comunicato n.110441



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