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Benevento, 22-02-2018 08:12 ____
Peppino De Lorenzo non demorde e denuncia la vicenda dell'Asl al presidente dell'Autorita' Nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone
Non e' stato dato seguito alla deliberazione dell'Anac che pure assegnava un termine per adempiervi. Tale comportamento lascia invero sbigottiti
Nostro servizio
  

Peppino De Lorenzo (foto), prendendo spunto da una delibera dell'Autorità Nazionale Anticorruzione che non ha avuto applicazione da parte dell'Asl Bn1, ha scritto al presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, inviando, nel contempo, l'esposto anche ai rappresentanti istituzionali indicati nella delibera stessa e, con precisione, al governatore della Regione Campania, Vincenzo de Luca, al procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro, al direttore generale tutela salute della Regione Campania, Antonio Postiglione ed al dirigente Rcpt della Regione Campania, Simonetta De Gennaro.
Ecco quanto si legge.
"Illustre presidente, la mia riflessione che sottopongo alla sua autorevole osservazione non ha, di certo, carattere politico, ma si fonda su di una oggettiva realtà.
Entro, per questo, da profano, con ogni cautela, in una materia delicatissima ed ultra specialistica quale quella legale e, da medico, non ho alcun titolo per esercitare la professione forense.
Nè, tantomeno, avrei la voglia di farlo in un Paese, come il nostro, in cui non solo il diritto è stato miseramente ridotto a strame, ma anche la logica, la più semplice.
Consideri, per questo, la mia richiesta solo e semplicemente quella di un cittadino che ha sempre lottato per il trionfo della giustizia pagandone, in ultimo, un prezzo altissimo.
La sua figura, presidente, nel momento in cui ogni giorno, si assiste ad una triste sequenza di notizie terribili, rappresenta ancora uno dei residui raggi di sole nel buio sempre più fitto che ci circonda.
E', infatti, inutile negarlo che ormai viviamo in un periodo di profonda stagnazione.
Prima di esporre il motivo che mi ha spinto a rivolgermi a lei, gradirei ricordarle che, di sicuro, pur se nella miriade di problemi che ella, quotidianamente, deve affrontare, il mio nome non le sarà del tutto sconosciuto.
Mi rivolsi a lei, otto anni fa, a conclusione della squallida azione organizzata per colpirmi, essendo la mia una voce fuori dal coro, poi, scoperta dalla mirabile azione della Procura della Repubblica di Napoli, con il suo sostituto, Francesco Curcio, e l'ausilio dei Carabinieri di Caserta. Le inviai, prima della pubblicazione, la bozza del mio libro in cui narrai il triste vissuto.
Lei, lo ricorderà, mi rispose più volte attraverso email pervase da profonda umanità. Il che mi offrì la prova, qualora ce ne fosse stato bisogno, che la grandezza di un uomo, anche e principalmente di quelli che occupano posti autorevoli, si misuri dall'umiltà posta nelle azioni quotidiane.
Ed ancora, nel libro "I medici della camorra" di Corrado De Rosa, Castelvecchi Editore, ove c'è un suo autorevole intervento, è riportato un disinteressato e spontaneo giudizio su di me ritenuto professionista al di fuori di determinati accordi.
Questa osservazione sulla mia modesta persona da parte di sì autorevoli personalità mi sta aiutando, ancora oggi, nell'impervio cammino che accompagna quanti, come me, si pongono, fors'anche cocciutamente, al di fuori del sistema imperante.
Bene.
Presso l'Asl della mia città, Benevento per la precisione, oggi più di ieri, regna un clima di autorità incarnata.
Sembra essere quasi tornati ai tempi creduti dimenticati e sepolti.
Personalmente, è bene precisarlo da subito, non ho alcun diretto interesse, avendo ormai lasciato l'impegno pubblico.
Mi rivolgo a lei dal momento che, per una vita intera, ho creduto in determinati valori. Nulla di più.
Fra i tanti episodi su cui sarebbe utile soffermare l'attenzione, su di uno in particolare intendo polarizzare il mio ed il suo interesse. 
A seguito di una vera e propria discriminazione, una delle tante, un funzionario dell'Asl Bn 1, non solo è stato rimosso dal suo incarico, ma, addirittura, posto, inoperoso, in un sottoscala.
Con delibera numero 609, del 7 giugno 2017, che reca la sua firma, presidente, dopo le dovute ed approfondite indagini condotte dall'Anacè stato disposto che "...il direttore generale dell'Asl Bn1, Franklin Picker, provvedesse al riesame del deliberato...", "...viene concesso all'Asl Bn 1 un termine di 30 giorni per gli adempimenti...", "...dare comunicazione a tutti gli interessati a partire dal governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca."
Dopo la delibera da lei sottoscritta, non è successo nulla, decisamente nulla.
Anzi, a voler essere sinceri, la situazione "discriminatoria" è vieppiù peggiorata.
A mio avviso, il gesto è talmente grave e mostra, senza ombra di dubbio, la prepotenza che alberga in alcuni nominati dalla politica, forti, purtroppo, nelle loro azioni, della copertura, appunto politica.
Per il direttore generale dell'Asl Bn1, Franklin Picker, anche lui nominato dalla politica, le decisioni assunte da un autorevole organo di controllo come l'Anac, mi permetta, non contano un fico secco.
Il governatore della Regione Campania, già dinanzi ad un comportamento del genere, dovrebbe rimuoverlo senza alcun indugio.
Ed, infatti, secondo il mio modesto angolo visuale, ci voglia non poca sicurezza di farla franca dinanzi alle disposizioni dell'Anac non rispettate.
Tale comportamento, presidente, lascia invero sbigottiti. Non è, sia ben chiaro, mia intenzione entrare nel merito di tale assurdo comportamento, ma mi limito a far notare come sia possibile che, a distanza di mesi, finanche gli organi regionali abbiano taciuto.
Sarà, forse, il mio ragionamento da sempliciotto. Sarà quel che sarà. Per me, comunque, rimane assurdo addirittura strafregarsene finanche del dispositivo dell'Anac.
E' questo un episodio rilevatore del disastro politico che stiamo attraversando in una fase caotica della nostra esistenza.
All'Asl di Benevento tutto è permesso, anche di non tenere conto delle decisioni assunte da vertici istituzionali di controllo di sì alto livello.
Ecco perchè la sanità sia oggi, genericamente parlando, considerata il principale canale del consenso elettorale per i partiti sia di destra che di sinistra, attraverso il controllo delle nomine, assunzioni, appalti e finanziamenti.
La trasformazione della sanità da strumento di tutela della salute a strumento politico elettorale è reso possibile anche perché coloro che sono i responsabili della gestione, in pratica i direttori generali, sono scelti, per larga parte, in ragione dell'appartenenza ed alla vicinanza a gruppi e sottogruppi di potere interni ai partiti. Così, loro diventano talvolta i veri segretari amministratori finanziatori dei partiti e delle loro articolazioni.
Non so, allora, presidente, quanto lei possa ancora fare dinanzi alla totale noncuranza della sua decisione.
Lo so che, di norma, l'azione dell'Anac finisca qui.
Spetta ora alla Procura della Repubblica di Benevento prendere le dovute decisioni con la sollecitudine che la impietosa vicenda richiede.
Ed a quanto mi è dato sapere, c'è già un magistrato attento che ha il fascicolo tra le sue mani, così come le indagini in atto sono condotte da un ispettore della polizia giudiziaria di lungo corso.
Per questo, si può essere almeno fiduciosi che vi sia una risposta al fine che episodi del genere, divenuti la norma, non abbiano più a ripetersi.
In tutto questo, l'arrivo a Benevento del nuovo procuratore della Repubblica, Aldo Policastro, sta permettendo che il nostro territorio esca, pian piano, con un'azione giudiziaria incisiva, dal porto delle nebbie.
Qui, presidente, tutta la vicenda.
Non so se lei, dinanzi a tale menefreghismo, disponga di ulteriori poteri al fine che la giustizia trionfi.
La ossequio".

comunicato n.110401



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