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Benevento, 11-12-2017 19:19 ____
Emendamento alla legge di Bilancio che apporta alcune importanti modifiche all'equo compenso, appena approvato nel Decreto fiscale
La deputata sannita di Forza Italia, Nunzia De Girolamo riferisce che nonostante l'importanza oggettiva di tale provvedimento la misura appare per certi versi timida e contraddittoria
Redazione
  

La deputata sannita di Forza Italia, Nunzia De Girolamo (foto) ha informato di aver presentato un emendamento alla legge di Bilancio che apporta alcune importanti modifiche all'equo compenso, appena approvato nel Decreto fiscale.
"Nonostante l'importanza oggettiva di tale provvedimento - spiega De Girolamo - la misura appare per certi versi timida e contraddittoria.
Se da un lato, infatti, si vuole unire il concetto di equo compenso a valori certi, dall'altro l'iter stesso d'individuazione dei parametri rischia di rendere la norma non più obbligatoria, ma solo eventuale.
La riforma dell'equo compenso appare inequivocabilmente svuotata nel momento stesso in cui la norma permette la modifica dei parametri a cui si deve far riferimento, nel caso in cui sia "stato oggetto di specifica trattativa".
Il problema è proprio questo: se il contraente forte impone diversi parametri, la parte debole, nel caso specifico il professionista, non è in grado di contrastare tale decisione.
In tale modo, sembra essere completamente depauperato il valore della norma stessa, che sarebbe dovuta nascere proprio per non consentire che il contraente debole si dovesse necessariamente adeguare alle richieste del contraente forte.
Per quanto riguarda l'individuazione delle specifiche clausole che porterebbero alla nullità del contratto, il mio emendamento ne prevede l'estensione.
In particolare, tra le altre cose, riguarda la necessità della forma scritta degli accordi; l'imposizione che il professionista debba anticipare le spese della controversia; il mancato pagamento della prestazione, in materia contrattuale, ove lo stesso non sia stato, alla fine, oggetto di sottoscrizione.
Tale comma è estremamente importante in quanto introdurrebbe un principio per il quale la prestazione del professionista non sia più una prestazione di mezzi, come sino ad oggi sempre considerata, bensì di risultati. Infine, la circostanza più macroscopica è quella relativa alla limitazione per denunciare la nullità del contratto a 24 mesi.
Ma la nullità non è soggetta a termine decadenziale e, quindi, è contraria ai principi del nostro ordinamento giuridico".

comunicato n.108345



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