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Benevento, 14-10-2017 16:08 ____
Sono passati due anni dalla terribile alluvione che devasto' il Sannio e nulla e' stato fatto affinche' il tutto non abbia a ripetersi
Il commento all'anniversario da parte di Domenico De Masi
Redazione
  

A due anni dall'alluvione che sconvolse la città di Benevento ed il Sannio ci ha scritto Domenico De Masi.
"Ormai - si legge - sono passati due anni da quella tragica notte e continuo a pormi una domanda che, penso, sia condivisa da gran parte dei cittadini beneventani, soprattutto da quanti, quella notte, furono svegliati dall'acqua che entrò nelle case costringendoli a fuggire per trovare riparo ai piani superiori, sui tetti, dovendo aspettare la mattina tardi per essere tratti in salvo.
Alcuni furono meno fortunati, non avendo questa opportunità, passando la notte immersi nell'acqua e la melma, attaccati a qualche albero oppure ad un palo dell'Enel, pur di non fare la fine dei topi in trappola.
La domanda che ci poniamo, quindi, è: "Cosa è cambiato, cosa è stato fatto" a due anni di distanza?
Purtroppo, dobbiamo constatare, niente.
Infatti, tutte le criticità e le circostanze avverse che contribuirono che accadesse quella infausta notte, sono senza soluzione, anzi si sono aggravate ulteriormente.
Questi due anni, si può affermare, che siano trascorsi invano.
I cittadini, soprattutto quanti hanno subito e vissuto sulla propria pelle gli effetti di quell'evento, si aspettavano, almeno, la vicinanza degli amministratori, enti, istituzioni preposte a risolvere tali problematiche al fine che cose del genere non potessero più ripetersi.
Inoltre, speravano anche che le stesse fossero state al loro fianco per alleviare le conseguenze economiche che subirono, per cercare di uscire dall'emergenza, per riprendere la quotidianita nei limiti possibili.
Tutto questo, si aspetta ancora che avvenga perche, finora, niente o quasi è stato messo in pratica.
Mi riferisco agli aiuti promessi, durante il pellegrinaggio-passerella, dei rappresentanti del Governo, della politica, della Regione e degli amministratori (Provincia e Comune); che illusero i malcapitati, in un momento di dolore e sconforto e fragilità, con lusinghiere promesse, finora completamente disattese, per la stragrande maggioranza degli alluvionati.
Come sempre accade in situazioni del genere, solo in pochi, "i furbi", riescono ad approfittarne, per esempio favorendo lo spaccio e l'emissione di fatture dubbie, per falsi lavori, per poter accedere agli aiuti, che prima erano finanziamenti agevolati, poi diventati aiuti gestiti dalle banche oppure credito d'imposta.
Il risultato finale è che, da circa settecento richieste presentate al Comune, per danni subiti, si è passati a circa centosettanta che hanno successivamente presentato la domanda.
Altre forme di richiesta di danni subiti, riguardano le aziende agricole, presentate presso la Provincia ed alle Comunità Montane, competenti per territorio, che dovrebbero ottenere sovvenzioni dalla Regione.
Ad oggi non si conoscono a che punto siano.
Ulteriori aiuti, sono previsti con il Piano di Sviluppo Rurale (Psr) della Regione Campania, con la misura 5.2.1, programmata nell'ottica di agevolare le aziende colpite dell'evento alluvionale.
Sembra che le richieste che hanno superato la fase istruttoria siano in fase di ottenere i decreti per il finanziamento.
Con questo stato d'inerzia e di abbandono da parte delle istituzioni, siamo giunti al secondo anniversario, da quella notte spaventosa passata tra acqua, fango o per meglio dire nella melma; la paura, l'angoscia, non è mai passata, non ci ha abbandonati, anzi ogni volta che le condizioni meteorologiche cambiano, ci assale sempre più forte.
Gli abitanti sono tanto più scossi perché hanno ben presente che le cause che portarono a quell'evento sono ancora tutte presenti anzi si sono aggravate.
Le persone preposte, gli stessi enti, ormai hanno dimenticato quanto successe perché, in tutto questo tempo, non si è più neanche parlato di messa in sicurezza di queste aree, non indicando, non progettando, le opere atte allo scopo.
Il colpo di scena, è avvenuto a fine settembre con l'Amministrazione provinciale che ha preso l'iniziativa d'intervenire nell'effettuare la pulizia dei fiumi, iniziando dal fiume Sabato, all'altezza dello Stadio Santa Colomba e, successivamente, interessando anche il Calore all'altezza della cofluenza con il Sabato.
Questo è avvenuto solo perché ci si aspettava una reazione della popolazione interessata, per il secondo anniversario.
I lavori che stanno eseguendo riguardano la pulizia del letto del fiume ed il taglio di qualche albero esistente ed altro materiale trasportato dall'acqua come plastica, elettrodomestici e materiale vario che erano stati abbandonati nell'alveo, ma non a togliere dall'alveo stesso il gran quantitativo di sabbia, limo ed altri inerti depositato negli anni che ricopre, per vari metri in altezza, il letto dello stesso e che, in alcuni punti, è più alto del terreno coltivato lungo le sue sponde.
Basti pensare che il fiume non viene pulito dagli anni Settanta.
Voglio ricordare agli amministratori, ai vari livelli, che nella primavera 2016, in un convego a Torrecuso, fu lanciata l'idea di far ripulire i fiumi da alcune imprese disponibili, che avrebbero fatto il lavoro a costo zero.
Mi chiedo: Perché non si è concretizzato tutto questo?
Inoltre, sembra che a decidere le condizioni di come effettuare i lavori attuali, siano le associazioni ambientaliste, come la "Lipu", e non il buon senso e il rispetto delle leggi esistenti.
A tal, proposito riporto una frase detta da un residente di contrada Pantano (e riportata da "Gazzetta") in un dibattito sul problema il quale rispondendo al rappresentante della Lipu che gestiscono la zona umida e tutelano i volatili: "Gli uccelli, in caso di alluvione, se ne volano. Io e la mia famiglia, non possiamo farlo".
Questo dovrebbe far riflettere molto ed a molti.
Poi, contrada Pantano aspetta che si avverino anche le altre promesse fatte dai politici e dalle amministrazioni, come le vie di fuga in caso di calamità.
Spero che la stessa cosa non accada domani, domenica 15 ottobre, a Pantano dove interverranno il presidente della Provincia ed il sottosegretario Del Basso De Caro, per discutere con gli abitanti di questi problemi.
Lo scorso anno, presso lo stesso ristorante, si celebrò una Messa.
Con l'arcivescovo era presente il nuovo sindaco il quale, anche in quell'occasione, fece delle promesse per risolvere le problematiche.
Da quella data, invece, niente è più successo.
La speranza è che, questa volta, vengano con proposte concrete e soluzioni già possibilmente finanziabili e cantierabili".

comunicato n.106607



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