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Benevento, 20-07-2017 20:01 ____
Al Consiglio del Distretto Idrico Calore Irpino e' presente, con un suo documento, anche Francesca Maio del Movimento Cinque Stelle
Sull'acqua proprio in queste settimane si sta giocando una partita di importanza capitale, ma pochi sembrano averlo compreso
Redazione
  

Nella giornata di ieri ad Avellino si è riunito il Consiglio del distretto idrico Calore irpino.
"Si tratta - si legge nella inviata alla Stampa dal Movimento 5 Stelle di San Giorgio del Sannio - di uno degli organismi che formano la complessa governance del ciclo integrato delle acque secondo il nuovo quadro delineato dalla legge regionale 15/2015.
Un riassetto che ci lascia perplessi perchè crea un nuovo, mastodontico carrozzone che scavalca i cittadini.
Ma tant'è ed oggi dobbiamo fare i conti con questa situazione.
Pertanto, abbiamo partecipato alla riunione pur non avendo il Movimento Cinque Stelle rappresentanti in tale consesso.
Quando si vuole fare politica davvero, non si ha bisogno d'incarichi e poltrone per farla ma servono "solo" impegno e onestà.
Erano presenti attivisti delle due province ed il portavoce alla Camera, Carlo Sibilia, si è tenuto in stretto contatto per l'intero svolgimento dei lavori.
Lo stesso impegno ed onestà che abbiamo chiesto di dimostrare ai rappresentanti dei Comuni delle province di Benevento ed Avellino che compongono il Consiglio di distretto.
Nel corso della seduta, Francesca Maio, portavoce del M5S al Comune di San Giorgio del Sannio, ha letto in Aula e consegnato alla presidenza un documento contenente cinque punti fondamentali per il risanamento della gestione: revisione formalizzata degli Accordi interregionali inerenti la cessione di risorse idropotabili affinché sia garantito in maniera continuativa il soddisfacimento del fabbisogno di tutti i territori interessati; pubblicazione della mappatura aggiornata delle reti adduttrici e distributrici del sistema acquedottistico Alto Calore, con indicazione puntuale delle perdite e degli enti su cui ricade l'onere del risanamento; verifica dell'operato del management di Alto Calore Servizi, con specifico riferimento alla ingente mole debitoria accumulata; verifica in contraddittorio con le associazioni dei consumatori della regolarità degli aumenti tariffari applicati da Alto Calore a più riprese negli ultimi anni; sollecitazione istituzionale ad Alto Calore Servizi per l'assolvimento dell'obbligo di pubblicazione degli atti amministrativi e gestionali, oggi disatteso.
Il documento è stato dichiarato condivisibile in linea di principio da molti dei consiglieri e dallo stesso presidente dell'Ente Idrico Campano, Luca Mascolo, presente all'incontro.
Pertanto, è stato acquisito agli atti del Consiglio e ne resterà traccia nel verbale della riunione che sarà pubblicato nei prossimi giorni sul sito dell'Ato Calore Irpino (www.atocaloreirpino.it).
Ma chiaramente non è il risultato immediato che ci interessava.
Il nostro intento era far comprendere a chi siede nei luoghi decisionali che è finito il tempo dei caminetti, delle riunioni per pochi intimi e delle consorterie partitocratiche.
Finchè ci sarà il Movimento Cinque Stelle i cittadini possono esser certi di avere un occhio sempre vigile sulle decisioni che condizionano pesantemente le vite quotidiane di tutti noi.
Sulla gestione delle risorse idriche in particolare questa attenzione dovrà essere e sarà massima.
Il gruppo M5S di San Giorgio del Sannio, ha avviato da tempo un'azione forte in tal senso, dapprima consegnando un corposo dossier alle Procure di Benevento e Avellino per verificare la fondatezza di segnalazioni relative alla cattiva gestione di Alto Calore Servizi.
Nei giorni scorsi, poi, si è svolta un'assemblea pubblica che ha permesso, grazie al contributo di esperti, di dimostrare quanto male la risorsa idrica sia amministrata, e quanto sia vessatorio nei confronti dei cittadini il carico tariffario.
Porteremo avanti questa azione coinvolgendo i livelli regionali e nazionali del Movimento.
Sull'acqua, proprio in queste settimane, si sta giocando una partita di importanza capitale, ma pochi sembrano averlo compreso.
La partitocrazia che ha banchettato con i management politicamente addomesticati (basta leggere nomi e storia politica degli amministratori di Alto Calore degli ultimi trent'anni), riducendo le società a un cumulo di macerie e lasciando a secco il territorio più ricco d'acqua d'Europa, ora sta lavorando sotto traccia per lasciare campo libero a multinazionali e affaristi, togliendo completamente ogni potere reale ai territori.
Proprio la riunione del Consiglio di distretto ha, purtroppo, confermato che per i cittadini si prospetta all'orizzonte una colossale truffa.
L'acqua sarà sempre più una merce e non un bene comune.
Si è parlato solo di quantitativi da soddisfare, di litri al secondo da cedere ad altri territori, nuovi pozzi da realizzare, finanziamenti per rifare le reti, quando invece la vera priorità dovrebbe essere la tutela della risorsa e dunque la difesa dell'ecosistema locale che la produce.
Altrettanto sui costi, non c'è la reale volontà di fare chiarezza su chi, come Alto Calore, ha gestito finora in modo oscuro milioni e milioni di euro provocando inspiegabilmente un buco da oltre 110 milioni.
Si punta ad arrivare ad un nuovo soggetto gestore che operi un gigantesco colpo di spugna, con buona pace dei cittadini che troveranno in bolletta i risultati di decenni di scempi.
Lotteremo con tutte le nostre forze perchè questo non avvenga".

comunicato n.104301



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