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Benevento, 26-06-2017 20:12 ____
Analisi impietosa dell'esperto di botanica Arturo Chariotti sullo stato di salute delle piante di alto fusto della Villa Comunale
Molte di esse vanno abbattute. Possono crollare di schianto anche senza eventi eccezionali. Problemi seri anche al laghetto che va svuotato per verificarne i danni. Molto preoccupato il presidente della Commissione Nanni Russo
Nostro servizio
  

L'esperto di botanica Arturo Chiariotti è stato ascoltato quest'oggi dalla Commissione Ambiente presieduta da Nanni Russo (nelle foto).
Chiariotti, dipendente comunale ma soprattutto innamorato del lavoro che fa, ha depositato agli atti una sua relazione dove, con puntigliosa meticolosità, ha esaminato la situazione sanitaria di molte piante, alcune definite anche monumentali, che abbelliscono la Villa Comunale.
Chiariotti ha compiuto un'analisi impietosa e per molte piante anche di grande fusto propone l'abbattimento controllato.
Sono alberi che negli anni hanno ricevuto gravi lesioni, attacchi da agenti patogeni ed anche potature sbagliate, ha detto l'esperto.
La forte nevicata del 2012 ha dato poi il colpo di grazia a molte di esse al punto che per quanto riguarda i lecci, Chariotti ha spiegato che ne devono essere abbattuti almeno la metà dei 18 sotto esame.
C'è poi un grande abete rosso, posto vicino alla Cassa Armonica che pure è potenzialmente pericoloso e di cui vanno potenziate le branche.
Le piante esaminate, ha detto Chiariotti, posso causare crolli improvvisi non sempre dovuti ad eventi eccezionali (forti temporali, vento, neve...).
L'attuale corredo arboreo della Villa Comunale di Benevento è il risultato di piantagioni effettuate in epoche diverse, anche forse con un disegno progettuale che ha portato le piante spesso a crescere troppo ravvicinate tra loro o eccessivamente a contatto, così determinando lo stato attuale del degrado degli alberi presenti in Villa, anche per mancanza di lavori e controlli periodici specialistici di fitopatologia.
Analisi impietosa anche per le aiuole e, quindi, prati dove non è stato mai praticato un intervento di arieggiatura e carotaggio né risemina o trasemina o livellamento del terreno mediante sabbiatura mista a terriccio.
Chiariotti ha, quindi, parlato del laghetto, un nome improprio, ha detto, visto che all'origine esso doveva essere uno stagno che doveva servire a favorire l'impianto e la screscita di piante acquatiche con funzione ornamentale.
Il fondo va indagato e così le pareti visto che ci sono perdite notevoli (questa notizia Gazzetta l'ha anticipata già diversi mesi fa).
Anche le vibrazioni del passaggio dei treni della tratta ferroviaria per Avellino, che passa proprio sotto il laghetto, potrebbero aver generato parte di queste problematiche.
Insomma, il laghetto ora va svuotato e si consiglia di farlo in autunno per proteggere gli avannotti presenti in gran numero.
Il presidente Nanni Russo, all'esito dell'audizione, è rimasto molto preoccupato dopo la esposizione di Chiariotti ed ha deciso azioni urgenti di approfondimento onde evitare situazioni molto serie aggravate, oggi, dalla conoscenza dei fatti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

comunicato n.103577



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