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Benevento, 26-03-2017 15:20 ____
A Torrecuso e' stata ricordata la traslazione delle spoglie mortali del suo illustre figlio, Antonio Mellusi, morto a Napoli
Fu Peppino De Lorenzo, all'epoca giovane cronista di "Messaggio d'oggi" a farsi promotore dell'iniziativa. Oggi, quarantadue anni dopo, e' tornato da nonno per raccontare le emozioni di quella giornata del 1975
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Molto riuscito è stato l'incontro, organizzato dall'Amministrazione comunale di Torrecuso in collaborazione con il Club Ruote Storiche di Benevento e dedicato alla figura dell'illustre concittadino, Antonio Mellusi, che la nostra città ricorda con il bel viale ubicato nella parte alta della città, la biblioteca provinciale ed un busto posizionato nella villa comunale intitolati, appunto, al Mellusi.
L'evento è da ritenersi meritevole d'interesse poiché è servito a far conoscere a tanti giovani la figura umana, politica, professionale e letteraria dell'illustre figlio del Sannio in quanto sono in pochi a conoscere chi sia stato.
Tutte le vetture storiche sono state esposte nella piazza di Torrecuso ove si è tenuto l'aperitivo di benvenuto.
Poi, la visita guidata alla mostra Antonio Mellusi ove è stato invitato alla presentazione Peppino De Lorenzo.
E c'era, in proposito, un giusto motivo: Fu, infatti, proprio De Lorenzo a rendersi promotore, nel lontano 1975 (le foto storiche che pubblichiamo sono dell'Archivio di famiglia di Peppinio De Lorenzo), del comitato che permise il trasferimento delle spoglie del Mellusi, da Napoli, ove morì poverissimo, a Torrecuso, suo paesello natale, nel cinquantenario della morte.
Quindi, c'è stato il saluto del sindaco, Erasmo Cutillo, con la consegna di una targa ricordo al proprietario dell'auto più antica, cui ha fatto seguito l'intervento del presidente del Club Ruote Storiche, Michele Benvenuto, che ha offerto al sindaco un attestato di ringraziamento per l'interessante incontro.
A seguire la relazione di Antonio Gisondi, docente di Storia della Filosofia presso l'Università di Salerno, che ha ricordato la figura di Antonio Mellusi, nato a Torrecuso il 25 novembre 1847,  insigne avvocato ed apprezzato uomo politico. Divenne, inoltre, il primo archivista presso l'archivio Storico Provinciale di Benevento fondando la "Rivista storica del Sannio" che, per ristrettezze economiche e difficoltà d'ogni tipo, chiuse le pubblicazioni nel 1926, con la stampa di un numero postumo ad un anno dalla scomparsa del fondatore.
Gisondi, inoltre, non ha mancato di ricordare Mellusi quale uomo politico, eletto due volte deputato per il partito Repubblicano, che, concludendo la sua attività parlamentare, dedicò il resto della sua vita all'attività forense e letteraria.
Infatti, sono molte le sue pubblicazioni poetiche e storiche tra cui si ricorda l'importante lavoro "L'origine della Provincia di Benevento", dato alle stampe nel 1911.
Nè bisogna dimenticare che Mellusi, quale avvocato, non mancava di difendere gratuitamente gli indigenti e quanti non potevano permettersi di sostenere le spese legali.
Gisondi è stato molto apprezzato per aver saputo inquadrare egregiamente Mellusi nel contesto storico e politico in cui lui operò.
La parola è, quindi, passata a Peppino De Lorenzo il quale ha così esordito: "E' con grande commozione che, oggi, dopo un lungo periodo sono ritornato a Torrecuso.
Negli anni, ormai lontani, ero giovane ventenne, curavo una rubrica, "Uomini illustri del Sannio", sull'unico settimanale dell'epoca, "Messaggio d'Oggi" e il 13 febbraio 1975, rivolsi un appello all'allora sindaco di Torrecuso, Angelo Rillo, per promuovere una raccolta di fondi tra i concittadini per affrontare le spese, nel cinquantenario della morte, onde permettere la traslazione delle spoglie di Antonio Mellusi da Napoli, dove era morto poverissimo, cinquant'anni prima, nel 1925, a Torrecuso.
Il sindaco accolse l'invito ed il 19 giugno di quell'anno costituì un comitato in proposito.
Oltre a me, vi erano Roberto Costanzo, Gennaro Ricolo, Salvatore Basile e Vincenzo Fasani. Fecero, inoltre, pervenire la propria adesione Mario Rotili, Elio Galasso e Ludovico Viglione.
Dopo un lungo iter e per la difficoltà di reperire le spoglie del Mellusi nel cimitero di Napoli, finalmente, il 19 ottobre 1975, i resti di Mellusi fecero ritorno a casa (nella foto di apertura).
Ricordo quel giorno, malgrado siano trascorsi quarantadue anni, come se fosse oggi. Torrecuso accolse le spoglie dell'illustre conterraneo in una tiepida domenica autunnale con grande partecipazione popolare".
Poi, De Lorenzo si è soffermato su due figure importanti. Quella di Vincenzo Fasani, spentosi due anni dopo, nel 1977, che lottò con abnegazione senza pari al fine che Mellusi non fosse dimenticato ed Alfredo Zazo, scomparso quasi centenario nel 1987, il più prolifico storico beneventano del Novecento, che, nel 1975, tenne l'elogio funebre.
Nel concludere, Peppino De Lorenzo, non ha mancato di soffermarsi su di un aspetto umano.
"Io - ha detto - ero poco più che ventenne.
Quel giorno, con me vi era mio padre che, proprio qui, in questa piazza, avvertì le prime avvisaglie del male che, di lì ad un mese, lo portò alla tomba.
Oggi, sono ritornato a Torrecuso da nonno. Quindi, è ben intuibile il mio stato d'animo".
La cerimonia, cui sono sati presenti anche Mino Mortaruolo, consigliere regionale e Giovanni De Lorenzo, segretario cittadino del Pd, si è conclusa con la visita alla "Cantina Iannella 1920".

Da sinistra: Peppino De Lorenzo, Alfredo Zazo, Vincenzo Fasani e sullo sfondo il sindaco di Torrecuso dell'epoca, Libero Iannella

 

Da sinistra nella prima foto in basso: Mimmo Grasso, Pasquale Columbro, sindaco di Benevento, Libero Iannella, sindaco di Torrecuso,
Peppino De Lorenzo, Costantino De Maria, assessore Comune di Torrecuso


 

 

 

 

 

 

comunicato n.100770



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