Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 7261 volte

Benevento, 20-04-2015 21:11 ____
Nel passato qualche allenatore e' stato esonerato perche' non ci andava giu' come persona, ma Brini e' andato via perche' si doveva dare una scossa...
Non si possono cacciare tutti i calciatori ed allora a pagare e' il mister ha detto il presidente del Benevento Calcio Oreste Vigorito a commento dell'addio del tecnico. Presentati i nuovi responsabili della squadra Daniele Cinelli e Manuel Landaida
di Diego De Lucia
  

"L'esonero è stata una scelta esclusivamente tecnica e programmatica.
Questa non è una mia sfida e non è un gesto d'incoscienza e nemmeno un addio preannunciato".
Oreste Vigorito, presidente del Benevento Calcio nella Sala Stampa di Paduli, ha motivato così l'allontanamento dalla panchina dell'allenatore Fabio Brini e la nomina alla conduzione tecnica della prima squadra del duo Daniele Cinelli e Juan Manuel Landaida.
Il presidente ha optato per una scelta interna, dopo l'addio al tecnico marchigiano al quale è stata fatale la sconfitta di sabato scorso a Matera per 2-1.
Nessun ripiego e nessuna scelta di un mister esperto, dunque, ma grande fiducia nei due tecnici per così dire "fatti in casa".
Il primo, Cinelli, da due anni in società, nelle vesti di allenatore.
Lo scorso anno era alla guida della Berretti mentre in questa ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile ed allenatore degli Allievi Nazionali; il secondo, l'argentino Manuel Landaida, è stato alla guida quest'anno della Berretti disputando un campionato altalenante, ma alla prima esperienza ha portato i Giovanissimi Regionali fino alla finale contro il Napoli.
Entrambi, comunque, sono vecchie conoscenze del calcio giallorosso, avendo tra l'altro, in veste stavolta di giocatori, conquistato la promozione in Prima Divisione nel 2008.
Da un punto di vista tecnico, Cinelli, che ha ottenuto una deroga dalla Lega per allenare non avendo il patentino, sarà il responsabile, mentre Landaida sarà il suo vice.
Esonerato Brini, è stato sollevato dall'incarico anche il suo vice Gabriele Baldassarri.
Da valutare ancora la posizione, non è detto che vada via, del preparatore atletico Salvatore D'Andrea, che aveva preso il posto di Ciullini lo scorso 19 marzo, che è stato affiancato dal collega Manuel Addona che era nella Berretti.
Per quanto riguarda il settore giovanile, a Giampiero Clemente è stato affidato l'incarico di responsabile, domani, invece, dopo una riunione cui prenderà parte anche il vice presidente, Diego Palermo, verranno resi noti i nomi dei nuovi mister per la Berretti e gli Allievi Nazionali.
Sin qui le notizie, ma la giornata di oggi è stata caratterizzata, come detto, dalla lunga conferenza stampa del presidente dei giallorossi, Oreste Vigorito, e dalle presentazioni di Cinelli e Landaida.
Il patron ha voluto convocare la Stampa per chiarire alcuni aspetti della sua decisione: "L'esonero di Brini si spiega con il mancato intervento sul mercato di gennaio; con le prestazioni di alcuni singoli, ma soprattutto con il tentativo di ridare serenità e fiducia al gruppo ricompattando un ambiente con il morale sotto i tacchi. 
L'addio di Brini non è un alibi: la colpa è di tutti, da me fino ai giocatori".
Vigorito è partito da una valutazione del tecnico marchigiano: "Dopo Matera avevo avvisato Brini che ci saremmo dovuto risentire.
Dopo alcuni colloqui con il direttore Salvatore Di Somma ed il vice presidente Diego Palermo, siamo arrivati alla convinzione che, indipendentemente dai risultati, occorreva dare una svolta ad un campionato che resta ed è un torneo da record, ma che da due mesi era diventato da play-out".
Poi ha aggiunto: "Nelle ultime 9 gare abbiamo fatto 12 punti sui 27 disponibili.
Volevamo invertire questa tendenza.
Una situazione che, escluso qualche sprazzo di partita, denotava una difficoltà della squadra a mantenere un certo livello di gioco e di classifica rispetto al periodo gennaio-febbraio".
Ma nessun problema, ha chiarito, con l'allenatore marchigiano: "Brini ha il mio rispetto come uomo e la mia stima come professionista.
La sua presenza ci ha fatto crescere anche come società; però oggi abbiamo capito che in questo momento i suoi metodi non erano adatti alla situazione.
Un mese fa gli chiesi le ragioni dell'involuzione, lui rispose come ha risposto in conferenza.
Allora ho solo recepito, quando ho visto che quelle risposte erano sempre le stesse, ho pensato che la metodologia dell'uomo solo al comando non poteva più vedere come interprete il nostro allenatore.
A volte si è costretti ad assumere decisioni che assomigliano a scatti uterini di una donna in menopausa, ma noi proviamo a ragionarci su.
Vorremmo che si capisse che sono decisioni sofferte".
Una fiducia che è progressivamente venuta meno è esplosa dopo le ultime due trasferte di Lecce e Matera: "Il modo di comunicare di Brini mi ha fatto capire il suo disagio, ma in realtà, se riascoltate le dichiarazioni delle ultime 6-7 partite, era una forma di osservatorio sulle condizioni della squadra che si riassumeva in 3 punti: perdita di spirito di sacrificio; perdita del pragmatismo; scarsa personalità nei momenti topici del campionato".
Poi ha puntualizzato: "Nel passato qualche allenatore è stato esonerato perché non ci andava giù come persona e come uomo, ma Brini è andato via perché si doveva dare una scossa all'ambiente e poiché non si possono mandare via tutti i calciatori, si caccia l'allenatore".
Ha poi parlato dei singoli, in particolare di Doninelli: "Chiesi a Brini il motivo del suo non impiego dopo il suo recupero ma mi è stato risposto che non era pronto".
Poi su D'Agostino, annunciato come vero colpo di mercato, bene, l'ex atleta tra gli altri della Fiorentina, non ha confermato il suo valore: "Lui ha giocato anche in nazionale e non credo che non regga i ritmi della Lega Pro.
Sono passati alcuni mesi, avrebbe dovuto recuperare la miglior condizione e invece non è stato cosi.
Certamente lui non è il genio della lampada che avrebbe risolto tutti i problemi, ma insomma..."
Massima fiducia nel nuovo duo Cinelli-Landaida: "Ho chiesto se se la sentivano di trasmettere entusiasmo alla squadra ed in loro si è accesa una luce diversa negli occhi quando li ho convocati.
Sarà come togliere le tende da una stanza al buio e fare entrare la luce.
Loro dovranno essere gli attori di un film che noi vorremmo fare in otto puntate".
Una scelta che è stata motivata: "Conoscono già la squadra e non saranno morbidi con i calciatori.
Sono umili e trasparenti, lo sono stati prima da calciatori e ora da allenatori.
Hanno esperienza, penso che sapranno portarla sul campo.
Amano il Benevento e uomini così non li avremmo potuti trovare da nessuna altra parte, così come non avremmo potuto avere gente che conosceva così bene la squadra.
Non vedevo più la convinzione e la comunità di intenti e non credo che Brini abbia cambiato atteggiamento con la squadra".
Poi l'ammissione: "Certo una situazione del genere poteva meglio essere gestita da un allenatore esperto, ma ci siamo guardati intorno, abbiamo ascoltato il parere di qualche uomo esperto di calcio ed abbiamo visto che molte squadre optano per la soluzione interna come la Juve Stabia, il Lecce, lo stesso Milan e in alcuni casi i risultati si sono visti.
Anche il direttore Di Somma si è espresso positivamente e non certo per servilismo nei miei confronti".
E’ stato fatto notare a Vigorito come lui sia stato quasi il precursore delle scelte interne.
Come, infatti, si ricorderà il presidente affidò in un caso analogo al duo Imbriani-Martinez la prima squadra che proprio come Cinelli e Landaida erano nel vivaio giallorosso.
Vigorito ha risposto: "Non ho voluto citarli perché non volevo essere accusato di premere troppo sull'emotività.
Quella fu la mia scelta più illuminata da presidente".
Ora la palla passa ai calciatori.
Chiaro l'input del massimo dirigente giallorosso: "Ho parlato anche con loro.
Ho detto ai calciatori che se non sono convinti, se qualcuno non si ritiene concentrato al punto giusto, lo poteva dire e io gli avrei garantito lo stipendio pur non giocando.
Avrei fatto giocare anche la Beretti se si fossero tirati indietro tutti. Nessuno per il momento lo ha fatto".
Ultime precisazioni e Vigorito si è tolto i sassolini dalle scarpe: "Chi dice che io non voglia andare in B dice una sciocchezza.
E' il mio desiderio più grande, voglio la B più di chiunque altro".
Infine, ha aggiunto: "Non mi pento mai di quello che faccio o non faccio.
Se l'avessi esonerato prima o dopo Lecce non sarebbero cambiate le cose".
Prime dichiarazioni anche dei due nuovi allenatori Cinelli e Landaida.
Quest'ultimo ha assicurato massimo confronto con la squadra: "Essere qui da giocatore è una cosa, allenare ne è un'altra".
C'è voglia di rivalsa nelle parole dell'argentino: "Per me è una sfida.
La finale del 2009 con il Crotone la penso sempre.
Ho vissuto quel momento con Daniele e sappiamo cosa voglia dire.
Adesso abbiamo la possibilità di rimediare, daremo il cento per cento con sacrificio ed umiltà onorando questa maglia.
Sia io che Daniele da calciatori eravamo caratterialmente molto forti, l'obiettivo è di trasferire tutto questo alla squadra perchè se non si corre non si può giocare a calcio.
Il mio atteggiamento nel rapporto con i calciatori non muterà rispetto al settore giovanile.
Cercheró sempre il confronto con loro, le motivazioni sono fondamentali".
Cinelli non si è nascosto e ha ammesso: "Sono emozionato.
Da quando due anni fa Palermo mi propose di tornare a Benevento come allenatore ho sperato che un giorno potessi essere il mister della prima squadra".
Prematuro parlare di tattica e moduli: "Abbiamo preferito utilizzare prima di tutto parole di conforto.
In questo momento occorre serenità e noi siamo qui per aiutare i calciatori a superare un periodo così complesso.
Devono ritrovare la voglia di sudare, di darsi una mano, di pensare positivo".
Sui compiti da utilizzare, Cinelli ha dato invece un’anticipazione: "Landaida è una persona che osserva molto, bada ai dettagli, non trascura nulla.
Io sono quello più abituato a gestire. Con lui ho un rapporto speciale.
Io e Manuel abbiamo giocato insieme, siamo stati compagni ma soprattutto confidenti fin da subito".
Cinelli ha quindi aggiunto: "Non ho paura della sfida. Ho paura, casomai di come possano crescere i miei figli, ma non di allenare.
Sappiamo che c'è anche il rischio che qualcosa vada storto, non vogliamo neanche pensarci.
Lavoreremo per non avere rimpianti, ma il pensiero della sconfitta in questo momento non ci sfiora minimamente".
Poi ha sottolineato: "Contano la mentalità, l'atteggiamento, la filosofia, il sacrificio.
Ci sono cose più importanti del sistema di gioco".
E' tornato sul rapporto che avrà con i giocatori: "A noi non interessa se i calciatori ci chiameranno per nome o "mister", quello che conta è l'atteggiamento.
Dovranno e dovremo dimostrare tutti che siamo pronti a dare anche il 110% per questa maglia."
Per Cinelli la squadra ha ancora potenzialità inespresse: "Il Benevento per lunghi tratti di questo campionato ha rasentato la perfezione mostrando grandissimo carattere e qualità non comuni.
Nell'ultimo periodo l'aspetto caratteriale è venuto meno insieme al cinismo.
Credo che il carattere sia come la felicità citata da Roberto Benigni.
Noi possiamo dimenticarci della felicità ma lei non si dimenticherà mai di noi, quindi dobbiamo ricercarla.
Ecco, vogliamo tornare a sorridere"
Domani doppia seduta d'allenamento e mercoledì mattina partitella in famiglia sempre a Paduli e, novità del rinnovato corso tecnico, a porte aperte.
La squadra ha bisogno del pubblico e questo è già un'inversione di tendenza rispetto al recente passato.
Basterà?

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

                                   

comunicato n.80087




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 399932824 / Informativa Privacy