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Benevento, 20-04-2015 15:00 ____
Il processo del commissariamento della Sanita' in Campania doveva coinvolgere la spesa e non la programmazione
Cosi' il consigliere regionale Giulia Abbate apre la campagna elettorale su un tema che e' caro a tutti noi, quello della salute ed ha fatto strame della politica posta in essere al riguardo dal governatore Stefano Caldoro
di Raffaella Fragnito
  

Conferenza stampa, questa mattina, presso la sede provinciale del Pd, del consigliere regionale uscente Giulia Abbate.
L'appuntamento ha avuto per tema: "La sanità nel Sannio: mai più ultimi".
Numerosi i punti trattati e puntuali le risposte, le sue risposte, da parte del consigliere.
"Ho ritenuto importante, al termine di questi cinque anni, compiere - ha detto - un'analisi sulla gestione della sanità campana".
Abbate ha mosso le sue prime parole sul commissariamento del settore: "Si tratta di un processo che doveva coinvolgere la spesa, non la programmazione!
Una legislatura impostata secondo una logica economica che, in ambito sanitario, non può essere adottata.
Caldoro si è comportato da ragioniere, non da politico".
Concetto ripreso più volte insieme al tema dei "tetti di spesa", sottolineando i pochi risultati di una politica tecnicista e poco risolutrice: "Bambini e disabili sono stati ricondotti a casa, a causa di questa impostazione fallimentare.
I tetti di spesa non possono uscire ad agosto, ma ad inizio anno".
Argomento intervallato da numerose parentesi, tra cui quella sulla Commissione Trasparenza: "La Commissione si è legata quasi perennemente alla sanità a causa, ovviamente, delle numerose difficoltà incontrate".
Abbate ha commentato, quindi, il nuovo piano ospedaliero presentato da Caldoro, con una duplice premessa che trova i suoi cardini nel posizionamento della Regione a livello nazionale: "Siamo ultimi in Italia per i Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).
Lo ha messo nero su bianco il Ministero della Salute, non raggiungendo la quota di centoventi (punteggio minimo valutato in base a criteri di settore)".
Un riferimento, poi, anche all'apertura dell'Ospedale del Mare, di cui, ha affermato il consigliere, non esiste nemmeno il Codice Unico di Progetto (Cup).
Altro nodo centrale della comunicazione è l'integrazione territoriale: "Non nego che sia una buona cosa, nego che ci siano le condizioni affinché si concretizzi.
La legge deve essere modulata in base al fabbisogno!
Le ambulanze vanno delocalizzate in città, non in un territorio montuoso ed, inoltre, il nuovo piano territoriale prevede come unica zona operativa h24 l'Ospedale "Rummo", mentre altri centri non sono neanche citati.
Occorre, quindi, pianificare con maggiore lucidità ed evitare gli stessi errori, attraverso un'applicazione rigorosa ed un superamento graduale dei tetti di spesa".
Ha inserito, poi, il progetto della macroarea Benevento-Avellino nel "libro dei sogni" a causa della mancanza di una forte rete infrastrutturale.
Alla domanda sullo snellimento delle liste d'attesa, il consigliere del Partito Democratico ha risposto con un deciso "Puntando all'eccellenza”, facendo riferimento all’enorme divario che esiste tra la realtà sannita e quella irpina, già eccellenza nel settore cardochirurgico.
La conferenza si è conclusa con le proposte che andrebbero a rafforzare la linea politica sostenuta già più volte dal candidato a governatore della Campania, Vincenzo De Luca: "Lavorare sinergicamente con aziende ospedaliere ed aziende sanitarie, sarebbe auspicabile, dove è possibile.
Inoltre Irpef ed Irap devono essere ricondotte nei margini della sostenibilità".
Riferimento anche al mondo rosa: "Si è fatta macelleria delle donne.
I fondi destinati alla "Casa del parto" di Pozzuoli sono stati ingiustificatamente reindirizzati al rinforzamento ambulatoriale".
Così ha terminato Giulia Abbate: "Se vogliamo che la sanità non sia più ospedalocentrica occorre investire su un'assistenza territoriale.
Questo attraverso una programmazione ed una strategia: tutto quello che è mancato negli ultimi cinque anni".

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comunicato n.80073




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