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Benevento, 27-03-2015 17:28 ____
La Ristoro' ha inviato una lettera di diffida al sindaco Fausto Pepe: Revochi il provvedimento di sospensione o ci rivolgeremo al magistrato
L'atto e' palesemente lesivo degli interessi patrimoniali dell'Azienda ed ha gia' avuto come immediata conseguenza la sospensione dal lavoro di tutto il personale dipendente
Nostro servizio
  

L'azienda Ristorò non ci sta ed ha chiesto, con una nota indirizzata al sindaco Fausto Pepe, al dirigente Giuseppe Moschella e per conoscenza al prefetto, di revocare l'atto con cui il primo cittadino ha sospeso il servizio della mensa scolastica in via precauzionale avvertendo che, in mancanza di tempestiva adozione dell'invocato provvedimento in autotutela, provvederà ad adire l'autorità giudiziaria.
La Ristorò, a firma dell'amministratore unico Mariarosaria Favino, dopo aver riproposto, nella nota, il provvedimento sindacale ed affermato che in concreto si tratta di una vera e propria revoca in quanto la sospensione è senza data di termine della sua efficacia, contesta innanzitutto il fatto che la sospensione medesima troverebbe la sua giustificazione nell'onda emotiva dei genitori "i quali hanno manifestato notevolissima tensione nei confronti della ditta affidataria del servizio", genitori presenti alla conferenza stampa organizzata da Gabriele Corona dal titolo profetico: "Close Day della Ristorò" e non sui rilievi oggettivi scaturenti dall'incarico conferito dallo stesso sindaco al dirigente Moschella.
La Ristorò, prosegue l'amministratore Favino, a seguito delle varie denunce di Altrabenevento, ha subito numerosi controlli, in alcune occasioni anche congiunti, da parte dell'Asl, dell'Arpac dei Carabinieri del Nas nonché della stessa Polizia Municipale dai quali mai è emersa alcuna delle "anomalie" denunciate da Corona.
Paradossalmente, prosegue la Ristorò, proprio la grande esposizione mediatica voluta da Corona e dai relativi controlli da parte degli organi preposti che sono seguiti, hanno aumentato ancora di più il livello di sicurezza e gli standard di produzione essendo la società perfettamente consapevole che anche la più insignificante delle irregolarità, in ipotesi riscontrata, sarebbe stata oggetto di amplificazioni mediatiche e di ulteriore ed ingiustificato allarme, sicché l'adozione del provvedimento di sospensione, in tale contesto temporale caratterizzato dai continui controlli degli organi ispettivi, risulta del tutto inutile e sfunzionalizzato rispetto all'esigenza di fronteggiare e/o evitare supposti "gravi comportamenti".
Proprio nella giornata del 25 marzo, nello stesso giorno in cui veniva pubblicato il servizio sul Corriere ed era in atto la conferenza stampa di Altrabenevento, i Nas dei Carabinieri di Salerno hanno portato a termine alla Ristorò l'ennesimo controllo presso la sede della ditta concludendosi anch'esso con esito negativo.
Ora, scrive Favino, appare oltremodo chiaro come il provvedimento di sospensione del servizio abbia assecondato, di fatto, gli interessi di Altrabenevento e dei suoi esponenti che su noti social network già si ergono a "Stazione appaltante", evidentemente esautorando le prerogative e competenze dell'Ente locale, indicendo una sorta di gara ad evidenza "diversamente pubblica" per la selezione della società che, nelle loro intenzioni, dovrebbe sostituire la Ristorò.
Quindi l'Azienda addebita al sindaco una violazione di legge e l'eccesso di potere nell'adozione della sospensione del servizio.
Peraltro dal verbale dei Nas dello scorso 25 marzo risulta, dice la Ristorò, che non sono stati rinvenuti alimenti in cattivo stato di conservazione; che le materie prime si presentato ben conservate ed etichettate e stoccate in ambienti salubri, tracciate attraverso i documenti di trasporto; che il pentolame rinvenuto come tutte le attrezzature si presenta in buono stato di pulizia e di manutenzione.
Dopo aver, dunque, riportato parte del verbale dei Nas, l'amministratore Favino conferma che chiederà il ristoro dei danni subiti dando altresì atto che la prima conseguenza di tale azione sindacale è stata la immediata sospensione di tutto il personale dipendente correlato all'espletamento del predetto servizio, con grave niocumento per le famiglie dei lavoratori.
Infine, viene scritto come non possa essere condivisibile la circostanza relativa all'asserita mancanza di agibilità relativa a porzione dell'opificio industriale giacché la legge regionale numero 16 dello scorso anno, espressamente consente all'interessato di presentare, in alternativa alla richiesta del certificato di agibilità, una dichiarazione a firma del direttore dei lavori che attesta la conformità dell'opera al progetto presentato e la sua agibilità.
La nota della Ristorò chiude, come detto, con la richiesta di immediata revoca del provvedimento di sospensione del servizio.

comunicato n.79408




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