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Benevento, 27-03-2015 09:04 ____
Mario Cangiano, avvocato ed imprenditore, si e' dimesso dalla carica di consigliere comunale a Palazzo Mosti
Non e' piu' possibile contemperare le esigenze lavorative con quelle di pubblico amministratore. Gli subentra Amina Ingaldi
Nostro servizio
  

Mario Cangiano (nella foto è a sinistra mentre a destra è Marcello Palladino, segretario cittadino del Pd, nel momento in cui lo accoglie nel giorno della sua adesione dl Partito Democratico) si è dimesso, questa mattina, da consigliere comunale.
Lo ha fatto con un fax inviato al Comune dopo averne parlato con il sindaco Fausto Pepe.
Mario Cangiano, avvocato ed imprenditore, proviene dalle fila dell'Api di Gianvito Bello, formazione poi dissoltasi e transitata per buona parte nel Pd (come il presidente del Consiglio Comunale Giovanni Izzo, ad esempio e lo stesso Cangiano anche se in epoche diverse) ed un'altra parte nel Nuovo Centro Destra con Gianvito Bello, appunto.
Cangiano, da persona responsabile, si è reso conto di non farcela più (al Consiglio Comunale di martedì, ad esempio, non ci potrà essere), attesi anche i suoi nuovi impegni professionali, a seguire i sempre più gravosi impegni di amministratore pubblico e conscio che le assenze (peraltro, nei momenti importanti, non sempre a lui appartenute) possono procurare danno all'Amministrazione comunale e dunque alla città, ha deciso di passare la mano.
Un gesto, il suo, corretto, ci permettiamo di dire, e che forse dovrebbe essere seguito da quello di altri.
In realtà, non sempre, anzi quasi mai, si tratta di cattiva volontà quando si è assenti, ma è che soprattutto il professionista (molto meno il dipendente ed il pensionato che ha una gestione del suo tempo completamente diverso visto che a fine mese comunque c'è una entrata economica che consente di vivere), soprattutto il professionista, dicevamo, non è più nelle condizioni di spendere grandissima parte del suo tempo in attività amministrative dovendo badare al lavoro, allo studio, alle attività insomma a tutto ciò che gli consente di portare avanti la famiglia (il Comune non dà loro più di 600 euro al mese...).
Cangiano, ma come tanti altri professionisti che spesso hanno parlato con noi, lamentano proprio questo, dilatazione a dismisura dei tempi, anche delle discussioni in Consiglio comunale che non finiscono mai ed impegno in attività collaterali ma necessarie, a partire dalle presenze nelle Commissioni.
Dunque c'è bisogno di scegliere: O la professione o le funzioni di consigliere comunale stante la mancanza di cambiamenti radicali nella gestione della cosa pubblica.
L'esperienza, ci ha detto Mario Cangiano, mi ha dato modo di crescere e di osservare con occhi più comprensivi coloro che sono impegnati in questi ruoli istituzionali, spesso gravosi e portati avanti in momenti anche molto delicati per la vita della nostra comunità.
Ho avuto l'opportunità di stringere rapporti ancora più stretti e di profonda amicizia con i colleghi consiglieri. Affetto e stima mi legano a ciascuno di loro e sono questi valori che rimarranno sempre.
A Mario Cangiano subentra Amina Ingaldi (nella foto in basso).

                                                                    

comunicato n.79385




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