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Benevento, 26-03-2015 18:49 ____
Sempre sulla Mensa scolastica si registrano ancora altri interventi. Il Movimento 5Stelle chiede le dimissioni di Pepe
Anche Sel e' per le dimissioni, ma di Moschella. Altrabenevento ne ha per entrambi
Redazione
  

La vicenda della mensa scolastica, che tanto scalpore sta suscitando nel Sannio, ha avuto, nella giornata di ieri, il suo momento di maggiore clamore.
Dapprima si è iniziato in mattinata con la pubblicazione del video del Corriere della Sera che ha fatto da prologo all'annunciata conferenza stampa del pomeriggio dell'Associazione Altrabenevento, dalla cui attività iniziata lo scorso 3 dicembre tutto è partito.
La stessa si è tenuta in una Sala consiliare di Palazzo Mosti piena di genitori preoccupati per quello che veniva dato da mangiare ai loro figli.
All'appuntamento ha partecipato anche il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, il quale, proprio in questa circostanza, ha annunciato da stamane la sospensione del servizio in via cautelativa.
Ora sulla questione ci sono stati nuovi interventi.
Dapprima, ancora una volta, Altrabenevento che ha confermato le dure accuse al sindaco Pepe ed al dirigente comunale del Settore Servizi sociali, Giuseppe Moschella, colpevoli, secondo il sodalizio, di non voler procedere alla rescissione del contratto d'appalto con la Ristorò, quindi del Movimento 5 Stelle di Benevento che, alla luce di quanto accaduto, ha chiesto le dimissioni sia di Fausto Pepe che di Giuseppe Moschella; infine della Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, con il suo coordinatore provinciale Lorenzo Cicatiello, che ha chiesto le sole dimissioni di Moschella.
De seguito ecco quanto scrivono.

Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento
"Ieri il sindaco, Fausto Pepe, al termine di un'affollata conferenza stampa, subissato di critiche da parte dei genitori dei bambini che utilizzano il servizio mensa gestito dalla Ristorò, è stato costretto ad annunciarne la sospensione.
Infatti il primo cittadino ha emesso il provvedimento con motivazioni ridicole, vale a dire contenere la "situazione emotiva" che si sarebbe determinata dopo la pubblicazione sul sito del Corriere.it di una video inchiesta.
Stamane alcuni dirigenti scolastici hanno incomprensibilmente fatto uscire i bambini da scuola alle 12.00, anche quelli che da tempo sono autorizzati a consumare un panino in sostituzione dei pasti della Ristorò.
Si è determinato così un ennesimo disagio per i genitori e ciò sarà sicuramente utilizzato per giustificare la ripresa del servizio della ditta dei Barretta quanto prima.
Eppure, dal video del giornalista Antonio Crispino, al quale esprimiamo piena solidarietà per gli ingiusti attacchi subiti dal comandante Moschella, emerge chiaramente che la Ristorò non ha detto il vero quando ha sostenuto di non aver prodotto la pasta e ceci piena di insetti, trovati nascosti nelle fogne di un capannone bruciato.
Il giornalista del Corriere documenta anche l’occultamento di quintali di zolfo che erano stipati proprio affianco alla mensa fino alla denuncia di Altrabenevento del dicembre scorso.
Nella video inchiesta, sindacalisti e dipendenti della azienda testimoniano che la ditta conosceva in anticipo la data dei controlli che, comunque, sono stati effettuati in gran parte proprio dopo la denuncia di Altrabenevento e cioè dopo oltre un anno dall’inizio del servizio.
La Ristorò ha annunciato, con ben due comunicati stampa, l'intenzione di querelare Altrabenevento ed il Corriere della Sera per avere organizzato una congiura ai suoi danni con immagini e dichiarazioni false.
La famiglia Barretta - Porcelli ha addirittura l’ardire di sostenere che le 500 vaschette con la pasta e ceci, sulle quali è ancora appiccicata l’etichetta prodotta dalla Ristorò il 3 dicembre 2014, sono state da me preparate e nascoste nella vasca della fogna del loro capannone bruciato.
Invece la realtà che emerge anche dal servizio del Corriere della Sera è assolutamente incontestabile e ha dimostrato, se ancora ve ne fosse bisogno, che la Ristorò è inattendibile e che i controlli sono stati parziali e carenti.
Solo il sindaco e il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella, continuano a ripetere che a loro risulta sia tutto a posto, perché nessuno degli enti di controllo ha segnalato anomalie.
Proprio ieri, però, l'Asl ha precisato alla Procura della Repubblica che i controlli sul rispetto del contratto firmato dal Comune non compete a loro.
Sostengono i vertici dell'Azienda che essi si limitano ad indicare il menù, ma il controllo sul rispetto della quantità e della qualità dei cibi spetta al Comune di Benevento.
E' esattamente ciò che noi ripetiamo da quattro mesi, indicando esattamente le ripetute violazioni al contratto (tempi di cottura e consegna dei pasti, somministrazione di prodotti surgelati e precotti, mancata indicazione delle grammature, qualità scadente del pasto).
Dunque, il comandante Moschella continua ad inviare a tutti gli enti le richieste di controllo che avrebbe dovuto effettuare egli stesso da tempo, mentre l'Asl si dichiara competente solo per i controlli igienici dei locali.
Ci spieghi allora l'Asl perché non si è mai accorta che i forni sono sporchi (non così nel testo originale ndr) come si vede chiaramente nel video del Corriere della Sera, anche in un giorno in cui non sono erano stati usati.
Il sindaco ieri ha ripetuto, come hanno già fatto il comandante della Polizia Municipale e la Ristorò, che io sono passibile di denuncia per procurato allarme.
Sono convinto e confermo tutte le denunce che ho fatto pubblicamente e, se proprio dobbiamo adombrare reati penali, ricordo che i mancati controlli sul servizio di mensa scolastica costituiscono evidentemente un concorso in truffa".

Movimento 5 Stelle
"A seguito delle denunzie di "Altrabenevento", culminate nella conferenza stampa del 25 marzo, della mobilitazione dei genitori, riunitisi in comitati, degli esposti e delle sollecitazioni del M5S, e del servizio apparso sul "Corriere della Sera", la questione "mensa" appare in tutta la sua deflagrante gravità.
E' stato scoperchiato, purtroppo non solo in senso metaforico, un vero e proprio verminaio.
Per anni ci sono stati evidentemente controlli superficiali sulla qualità dei prodotti erogati, quando la cosa è stata denunziata la si è sottovalutata e, con spirito italico, si è mirato a giungere senza danni alla scadenza naturale del contratto con la "Ristorò", prevista per il maggio di quest'anno.
E' inaudito che l'Amministrazione di questa città abbia prima non visto, poi tollerato che si giocasse sulla salute dei bambini, solo, alla fine, messa alle strette, prendendo blandi provvedimenti che dovevano, cautelativamente, essere presi già diversi mesi fa.
Anche tale decisione è stata presa con la superficialità ed il disprezzo verso il ruolo istituzionale rivestito e verso i cittadini che da sempre contraddistingue l'Amministrazione Pepe.
Il risultato è quello di aver lasciato senza copertura un servizio fondamentale con una nota a mezzo stampa redatta velocemente dopo una conferenza.
Per quanto tempo i bambini dovranno mangiare panini?
Per quanto tempo i genitori dovranno riorganizzare le proprie giornate per incapacità altrui?
Non basta, inoltre, dissociarsi dalle parole del dirigente della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella, che ha utilizzato toni intimidatori nei confronti del giornalista del "Corriere" che svolgeva il suo sacrosanto lavoro di informare senza essere teleguidato.
Non immune da responsabilità è la Commissione che avrebbe dovuto vigilare sul rispetto del capitolato d'appalto da parte della "Ristorò" in merito alla qualità dei cibi, all'igiene delle cucine et cetera.
Per tutti questi motivi, il M5S chiede le immediate dimissioni: del sindaco Pepe per un’evidente incapacità di controllare i controllori (da lui stesso nominati) e per l’enorme danno arrecato alle famiglie con la sospensione "sine die" del servizio mensa, costringendo i dirigenti scolastici a soluzioni d'emergenza che non potranno non ripercuotersi sulla salute e sul rendimento scolastico dei bambini; di Giuseppe Moschella, scelto dal sindaco, perché Benevento non debba vergognarsi di un ufficiale che non solo non è in grado di vigilare adeguatamente (forte con i deboli e debole con i forti) ma che non conosce neanche l'abc delle libertà civili, tra cui quella d'informare e di essere informati; dei membri politici della Commissione di controllo, per incapacità e conflitto d'interessi.
Sarà la Magistratura ad accertare rilievi penali della vicenda.
Politicamente Fausto Pepe esce ulteriormente screditato da questa vicenda.
Malgrado la sua parabola politica sia giunta alla fine, tra una candidatura alle Regionali saltata ed una pasta e ceci di pessima fattura.
Benevento non può tollerare oltre un sedicente "primo cittadino" che non si cura della salute dei più piccoli dei propri cittadini.
Sabato due dossier, relativi alla vicenda della mensa ed allo scandalo Malies, saranno consegnati al parlamentare Roberto Fico, presente in città per la presentazione dei candidati sanniti del M5S alle elezioni regionali".

Lorenzo Cicatiello, coordinatore provinciale di Sel
"Quanto emerso dalla inchiesta-dossier di Altrabenevento, rispetto allo stato dei fatti nella questione 'Ristorò', rappresenta senza dubbio uno spaccato inquietante della vita della nostra città.
Violazioni contrattuali, inefficienza dei sistemi di controllo, ipotesi di coinvolgimento di vari enti preposti alle certificazioni di agibilità sanitaria e commerciale, atteggiamento arrogante da parte del management aziendale, violazione dei diritti dei lavoratori (uomini e donne colpiti nella loro dignità), sono la scenografia nella quale si svolge, stando al contenuto dei dossier ed alle impeccabili testimonianze dei dipendenti, un vergognoso attacco alla sicurezza alimentare di migliaia di bambini ed alla vita democratica di un intera comunità.
Bene ha fatto il sindaco, nonostante la cifra del ritardo, a sospendere il servizio mensa in maniera immediata, ma riteniamo che tutto non possa essere relegato all'approfondimento delle preposte autorità giudiziarie,nelle quali riponiamo assoluta fiducia.
Il prezioso contributo di Gabriele Corona e di Altrabenevento ha acceso i riflettori su questioni profonde, che hanno a che fare con l'etica pubblica e le responsabilità amministrative.
La politica è agire, fondato sul dovere di avere dei doveri verso gli uomini e le donne della nostra città.
Sinistra Ecologia Libertà chiede, per queste ragioni, le dimissioni immediate del dirigente del Settore Moschella, per l'atteggiamento con il quale ha ritenuto di dover affrontare una questione di tale importanze sociale per la nostra comunità.
Su lavoro, diritti, trasparenza, democrazia, sicurezza sanitaria, noi non faremo passi indietro, proponendo sempre una soluzione politica partecipata alternativa alla arroganza ed alla presunta autosufficienza al governo".

comunicato n.79367




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