Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 9344 volte

Benevento, 25-03-2015 19:26 ____
Il sindaco Fausto Pepe annuncia, in ragione della "tutela emotiva di una comunita'", la sospensione della mensa scolastica
Il provvedimento entra in vigore da domani e non ha un termine di scadenza. Il decreto invocato a gran voce dall'Associazione Altrabenevento, chiedeva la rescissione del contratto. La risposta della Ristroro': E' un progetto criminoso
Nostro servizio
  

La pressione è stata forte ed è cominciata stamane allorquando il Corriere.it ha diffuso un video molto lungo su tutte le negatività emerse sin qui sulla gestione, intesa in senso largo includendo in essa anche l'atteggiamento ed il comportamento dei titolari dell'azienda, della mensa scolastica da parte della Ristorò.
E' proseguita poi nel pomeriggio con una lunghissima conferenza stampa, ma di cui i giornalisti, tutti soddisfatti nelle richieste e nelle domande da porre, hanno occupato una parte ridottissima, quasi insignificante rispetto al contesto, conferenza voluta dall'Associazione Altrabenevento ed a cui hanno preso parte anche molte mamme (la Sala era piena) e papà preoccupati per la salute dei loro bimbi che tutti i giorni si cibano dei pasti preparati dalla Ristorò.
Ma qui, poi si vedrà nel corso della lunga riunione, nessun Ente preposto ai controlli (Asl, Arpac, Nas dei Carabinieri) ha certificato che quello che veniva dato da mangiare fosse o potesse essere in qualche modo pericoloso per la salute dei bimbi.
Tutti hanno usato parole forti, anche fuori le righe, per chiedere al sindaco Fausto Pepe, che non si è mosso dall'Aula nemmeno per un istante seguendo i lavori dall'inizio alla fine, di intervenire esautorando il suo dirigente Giuseppe Moschella che, secondo Altrabenevento e le mamme, ha la colpa di non aver rescisso il contratto con la Ristorò pur standocene tutti i motivi.
Pepe, alla fine delle oltre tre ore di discussione, ha ceduto a questa "pressione" ed in ragione di una "tutela emotiva di una comunità", così ha detto, ha annunciato che da domani il servizio mensa sarà sospeso.
Fino a quando non si sa.
Si è quindi ritirato nel suo studio a Palazzo Mosti per stendere, con l'ausilio dei suoi più stretti collaboratori (è stato convocato anche Moschella che non ha preso parte all'assemblea), il provvedimento che ha una data d'inizio ma non una di fine.
L'assemblea ha avuto inizio quasi puntuale, intorno alle 16.00 e si è conclusa dopo tre ore abbondanti di dibattito e di discussione.
I toni sono stati accettabili se non fosse stato per qualche punta di velenosa stupidità che spesso serve solo a far perdere il filo del discorso a chi parla.
E questa è stata la preoccupazione di Corona soprattutto quando ha parlato il sindaco perché lui, Corona, stasera voleva uscirsene con un risultato, ha pressato perché ciò avvenisse e lo ha ottenuto, quello minimo, ma lo ha ottenuto: La sospensione del servizio.
Sala piena, come dicevamo, e Corona che ha ripercorso tutte le tappe della vicenda che lui peraltro ritiene sia anche nata quasi per caso perché ci fosse stato un diverso atteggiamento della Ristorò sulla "pasta e ceci con gli insetti" e con un'ammissione di responsabilità dell'azienda anziché con la negazione del fatto, forse la cosa sarebbe finita lì.
Ed invece a far indispettire ed anche ad incuriosire è stato questo continuo dire:  "E' tutto a posto" che ha spinto ad andare avanti ed a riscontrare le sconcezze, dice Corona, che sono andate poi via via sempre più aumentando.
Neanche i bastoncini dati in misura minore (tre al posto di quattro) rispetto a quanto previsto, ci avevano sollecitato più di tanto: Non era nostra competenza quella vicenda.
In verità, abbiamo anche anche pensato che dopo il nostro primo dossier la cosa fosse rientrata magari con un miglioramento del servizio.
Ed invece, per Corona, le cose sono andate nel verso opposto.
Il presidente di Altrabenevento ha ripercorso, quindi, la vicenda dell'azienda a partire dall'incendio del 2013 che interessò un altro loro capannone che era stato già in precedenza utilizzato da altre imprese per la produzione di fitofarmaci, con zolfo e che fu anche teatro di una truffa basata sulla produzione di scarpe.
Il 7 gennaio del 2014 comincia poi il nuovo servizio reso dalla Ristorò ed in quella nuova struttura ha operato senza permesso di agibilità, ha detto Corona, un permesso che non c'era neanche quando venne firmato il contratto.
La richiesta è stata poi fatta, ma solo il 18 dicembre del 2014, due giorni dopo la presentazione del nostro primo dossier.
Questo fa il paio, ha ancora detto Corona, con la condizione dei locali dismessi dove abbiamo trovato disseminato di tutto, locali con l'ingresso della mensa a pochi passi e separato dalle cucine da due soli centimetri di cartongesso.
Lì era anche la zona (estranea ai locali dove vengono preparati i pasti ndr) dove era ammucchiato lo zolfo che è stato poi ripulito, ma solo lo scorso dicembre.
Eppure, da novembre 2013 nessun ha visto nulla.
Quindi il presidente di Altrabenevento ha riassunto quelle che per lui sono le violazioni contrattuali: tempi non rispettati tra il confezionamento dei pasti ed il loro arrivo nelle scuole (mamme di San Vito hanno più volte affermato che i pasti arrivano freddi); prodotti freschi, ma non così serviti, per tutto ciò che viene proposto nei piatti ad eccezione del pesce che può essere congelato.
A proposito sempre dei tempi di consegna dei pasti, non è una anomalia ed una esagerazione contrattuale parlare di venti minuti che aggiunti ai venti per il confezionamento fanno quaranta, al massimo, dal momento del confezionamento alla consegna alla scuola.
La verità è che occorre una seconda linea di preparazione dei cibi per modo che tra il primo ed il secondo piatto non vi siano tempi morti.
Qui a prendere la parola sono state alcune mamme che hanno parlato anche di frutta dalle piccole dimensioni, insomma di categoria non di prima scelta e che per una settimana essa è giunta in maniera non proprio commestibile.
Riguardo poi le etichette, Corona ha evidenziato la presenza di sostanze che, se non ci fossero, sarebbe meglio, come il 160B che è vietato per l'infanzia.
Queste indicazioni, che prima c'erano, ora sono scomparse dalle etichette.
Corona ha poi parlato della vicenda del filetto di pollo e della preparazione anche di parti estratte meccanicamente dalla carcassa dell'animale.
Chi si doveva accorgere di tutto ciò?
La Commissione mensa è stata adunata una sola volta e ad oggi non ha svolto ancora alcun controllo.
A questo punto Altrabenevento ha mandato in onda il filmato del Corriere della Sera.
Dopo il video Corona ha mostrato una nuova vaschetta.
E' una delle 400 buttate nella latrina della vecchia struttura delle Ristorò e porta ancora l'etichetta di quel famoso 3 dicembre 2014, il giorno da cui è partita tutta la vicenda.
Lì dentro, dice Corona,  era stata inserita la pasta e ceci con gli insetti.
C'è stato poi l'intervento di una mamma, Barbara Cancellieri, che ha riferito di ciò che le diceva il figlio: Mamma il cibo puzza ed il piatto è freddo e così non mangiava.
A febbraio scorso abbiamo inviato una lettera di protesta al Comune firmata da noi genitori con la quale ci lamentavamo del mancato appetito dei nostro figli.
Non abbiamo avuto risposta.
Di questo passo tre bambini sono stati portati via dai loro genitori ed iscritti ad una scuola privata. Così si rischia di far saltare il tempo pieno.
Qui c'è stato l'intervento anche del rappresentante dell'Associazione Consumatori Utenti, Eduardo De Nicolais, che ha parlato di situazione insostenibile e da denunciare alla Procura.
A prendere la parola è stato poi il sindacalista Marcelo Amendola il quale ha voluto sottolineare che i lavoratori hanno sempre lamentato le cose che non andavano, ma sono stati minacciati e, dunque, sono stati in pratica zittiti.
Gabriele Corona, nel riprendere la parola, ha detto di essersi recato alla Guardia di Finanza per raccontare della provenienza dei cibi, ma che non è stato ancora ascoltato.
Da quattro mesi nessuna autorità ci ha chiamati almeno per chiederci: Ma cosa state dicendo?
Toccante è stato poi l'intervento di Pietro Restelli, marito della signora sospesa dal lavoro e dallo stipendio per dieci giorni perché ha messo un "mi piace" su un articolo comparso su Facebook.
Sono indignato per quanto è successo a mia moglie anche perché lei era ammalata quel giorno e quel "mi piace " l'ho messo io dopo che mio figlio mi aveva fatto notare l'articolo che parlava dei tanti soldi dati ad un socio della Ristorò che peraltro risultava essere anche un cassintegrato.
A mia moglie hanno tolto dieci giorni di paga dallo stipendio di 200 euro al mese!
Per cercare di pagare la rata del mutuo di casa, ho venduto l'oro, anche le fedi, l'auto e quella sera ero proprio indignato...
A questo punto ha preso la parola il sindaco Fausto Pepe che è riuscito a mantenere la calma ed il sangie freddo nonostante fosse stato violentemente attaccato soprattutto da un genitore e da Rosaria Pisaniello, responsabile del Sindacato Imprese Appaltatrici per il Mezzogiorno e le Isole.
Pepe ha esordito dicendo che riteneva doveroso stigmatizzare alcuni comportamenti e tra questi, ha detto, non mi sarei comportato come il mio dirigente invece ha fatto nel servizio del Corriere.it.
Il nostro compito è capire, anche se ciò non sempre è semplice.
Pepe lungo il suo intervento è stato quasi sempre interrotto ora da una mamma, ora da un papà e non sempre in maniera urbana, ma la tensione era alta.
Il sindaco ha, tuttavia, sintetizzato in tre punti il suo esordire: solidarietà al giornalista del Corriere.it; atteggiamento di assoluta correttezza del Comune nei confronti dei propri dipendenti, qual è Corona, che non vengono zittiti; assoluta solidarietà ai dipendenti della Ristorò: Nessuno li può trattare così.
Non sono, però, un giudice e non mi chiedete dunque di emettere sentenze, ha chiesto il primo cittadino alla sala.
Quindi Pepe è stato avvertito da Moschella con un messaggino che i Nas erano nuovamente andati presso la Ristorò mentre era in corso la riunione e non avevano trovato ancora una volta nulla di anomalo.
Il sindaco è stato poi molto severo sul fatto che la Ristorò sapesse in anticipo dell'arrivo dei controlli (così si è affermato nel servizio del Corriere.it ndr): Questo porta a pensare che qualcuno nei Carabinieri o nell'Asl avvertiva la Ristorò del loro arrivo e tutto ciò, se accertato, è un fatto molto grave che va indagato.
Tornando a casa propria Pepe ha confermato di aver scritto delle questioni sul tappeto al dirigente Moschella sulle faccende contrattuali più rilevanti a partire dall'agibilità della struttura, alla cottura del cibo, al precotto, al surgelato.
Ed ho anche scritto che qualora egli riscontrasse delle inadempienze, dovesse predisporsi alla rescissione del contratto senza indugi.
Oggi il settore urbanistico del Comune (Servizi del Territorio) ci dice che non è stata perfezionata l'agibilità e che dunque essa è sospesa ma la ditta ha quella sanitaria e dunque può continuare il lavoro.
Gabriele Corona ha però insistito nel dire che non occorre chiedere ancora altro in giro e che bisogna solo leggere il Capitolato ed applicarlo e che siete in malafede se volete attendere ancora...
Lei è la massima autorità sanitaria, ha detto rivolgendosi al Sindaco, e può e deve sospendere stasera stessa il servizio mensa.
Quindi in successione una maestra della scuola dell'infanzia ha detto di sentirsi corresponsabile perché incita i ragazzi a mangiare quei pasti.
Una mamma, Barbara, ha chiesto di poter portare il cibo da casa come fanno nelle scuole private (l'Asl lo ha vietato però in quelle pubbliche dove è consentito solo portare panini).
In molti a questo punto hanno chiesto di rivedere la posizione del dirigente Moschella e qui Pepe ha detto: Il comandante Moschella non è lì per caso (si riferisce al delicato settore del Servizio al Cittadino che non riguarda solo la mensa scolastica ma anche il Cimitero ed i Servizi Sociali, settori altrettanto delicati e difficili da gestire...) ed invece lo state trattando come l'ultimo dei delinquenti.
Così non è.
Moschella è stato peraltro vice questore aggiunto nella nostra città per una vita.
Non è persona che si presta a fare giochetti.
Corona ha, quindi, insistito su Pepe alzando il tono della voce ed il sindaco di rimando: La risposta la dò al di là delle tue intimidazioni.
Quindi Pepe ha detto di essere del parere che vada sospeso, in via cautelativa, il servizio mensa anche se non ho nessun certificato che parli di riscontri negativi. Subito però dopo bisognerà capire chi ha sbagliato e chi no.
Ultimata la riunione il sindaco Pepe, come abbiamo detto innanzi, si è ritirato nel suo ufficio da dove ha chiamato anche il dirigente Moschella che lo ha raggiunto di lì a poco.
E' stato convenuto che in via d'urgenza, il sindaco firmasse stasera la sospensione del servizio mensa.
Domani mattina poi, in ragione della sospesa agibilità alla struttura della Ristorò, il provvedimento sarà avocato a sé dal dirigente Moschella che firmerà una nuova ordinanza di sospensione del servizio.
Sin qui la cronaca da Palazzo Mosti.
In tarda serata è, poi, giunta la replica della Ristorò, tramite l'amministratore Mariarosaria Favino.
In essa vengono lanciate dure accuse nei confronti dell'Associazione Altrabenevento e del Corriere della Sera.
"Oggi - si legge - è andato in scena l'ennesimo atto di un progetto criminoso costruito da chi (...) diffonde (...) notizie non per tutelare gli interessi dei bambini, ma quelli occulti di chi ha interesse a screditare la Ristorò per farla uscire dal mercato.
Tutto quanto è stato riportato da Corona e dal sito on-line del Corriere è frutto di un costrutto criminoso ben organizzato con la complicità di dipendenti (...) per distruggere l'azienda, presumibilmente a fronte di chissà quali chimere e promesse.
E' tutto molto singolare: l'appalto è in scadenza, l'azienda ha partecipato ad altre gare locali eppure in concomitanza a ciò ha avuto inizio la campagna denigratoria di Altrabenevento.
Parte la quotidiana persecuzione (...) per screditare l'azienda e diffondere un'ingiustificata psicosi colIettiva.
Vengono realizzati filmati violando il domicilio e gli accessi di un opificio abbandonato da circa due anni!
Le immagini non si riferiscono al plesso di produzione.
Le vaschette fotografate vi sono state artatamente poste.
La dipendente licenziata che parla nel video oltre ad aver dichiarato innumerevoli falsità, delle quali renderà conto insieme agli altri (...), ha sempre fatto mangiare i pasti della Ristorò a sua figlia, questo è un dato.
Gli altri signori che parlano con il volto coperto (...) dichiarano falsità.
E' falso quanto dichiarato in merito a dei presunti avvertimenti preventivi dei controlli da parte delle autorità.
E' tutto falso!
Visto che questi signori fanno inchieste, costruiscono set di riprese e addirittura violano domicili, ebbene mostrino le prove di questa presunta connivenza con le autorita!
Dicano come, con quale mezzo e chi avverte chi dei controlli. Ma non per sentito dire o abusando dell'onda emotiva, ma producendo le prove ed i riscontri oggettivi.
Ciò che è grave e sconcertante è che un'azienda che ha ricevuto innumerevoli controlli i quali non hanno mai riscontrato alcuna anomalia, venga sospesa dal servizio, non per concrete violazioni ma per un ingiustificato allarme sociale volutamente costruito!
E' circostanza alquanto singolare che quest'oggi esce il servizio sul sito on-line del Corriere, si tiene la già annunciata conferenza stampa e che stranamente da giorni sul sito di Altrabenevento si annunciava che proprio oggi ci sarebbe stata la chiusura della Ristorò e che sempre oggi il Sindaco disponga la sospensione proprio per l'allarme creato da Altrabenevento.
E' triste e allucinante che un'azienda venga perseguitata per ignoti scopi illeciti, come è triste e allucinante aver distrutto la vita di tante famiglie e tolto il lavoro ai dipendenti della Ristorò. 
Sempre oggi i Nas hanno nuovamente controllato la Ristorò non riscontrando alcuna anomalia.
Questo è un dato reale, è un fatto incontrovertibile, il resto sono illazioni.
La Ristorò si chiede a questo punto se si deve dar credito alle autorità competenti e valgano le relative risultanze oppure bisogna dar credito alle illazioni (...) e non provate di chi sta (...) per distruggere l'azienda?
Si può sospendere un servizio ritenuto idoneo da ogni autorità preposta ai controlli perché c'è qualcuno che (...) la denuncia?
Bisogna dar credito a professionisti e pubbliche autorità o ad un'associazione che persegue (...) tali scopi?
Chi merita più credito e considerazione?
E' uno stato di diritto?
La Ristorò può provare la totale estraneità ai fatti e parimenti può provare che è in atto ai suoi danni un progetto criminoso; così come è un dato che non sono mai state riscontrate anomalie, è parimenti un dato che l'azienda non si lascerà estorcere la sua sopravvivenza, poiché chi vuole accedere al mercato deve confrontarsi in una gara pubblica, rispettare le leggi e dotarsi delle necessarie autorizzazioni e non servirsi di strumenti (...) persecutori per far uscire un concorrente dal territorio.
La Ristorò si è già adoperata e continuerà a farlo per ottenere chiarezza e giustizia".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

           

comunicato n.79333




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 401029302 / Informativa Privacy