Maggioranza nuovamente in ginocchio. Consiglio Comunale: Seduta sciolta e nessun punto dell'ordine del giorno approvato
Nuova giornata estremamente difficile per la coalizione di centrosinistra al Comune di Benevento. L'opposizione ha fatto la voce grossa e dettato la linea
di Diego De Lucia
Maggioranza in ginocchio: seduta sciolta e nessun punto dell'ordine del giorno approvato.
Nuova giornata estremamente difficile per la coalizione di centrosinistra al Comune di Benevento.
La seduta del Consiglio di quest'oggi è stato un vero e proprio flop per l'Amministrazione di Fausto Pepe.
Non è certamente questo un buon viatico in vista della seduta del prossimo marzo sui debiti fuori bilancio.
L'opposizione a Palazzo Mosti ha fatto la voce grossa e dettato la linea in Consiglio fino a quando non ha deciso di dire basta: forte della debolezza numerica della maggioranza, il centrodestra ha lasciato l'Aula facendo mancare il numero legale al momento opportuno rendendo così inutile l'intera seduta. Ottima la scelta di tempo per la manovra di scioglimento; ovvero pessima da parte della maggioranza che ha chiesto una sospensione su un argomento delicato e su questo errore tattico il Consesso è terminato.
Le assenze, talvolta sistematiche in Consiglio, hanno, questa mattina, pesato molto di più delle altre volte.
Nel centrosinistra mancavano in quattro: Mario Cangiano, Mario Orrei, Francesco Zoino e Massimo De Rienzo.
All'inizio, l'opposizione ha deciso di dare il suo supporto: il Consiglio è cominciato con la regolare ora di ritardo.
All'appello hanno risposto in 22.
Si doveva discutere su: l’Imposta Comunale Unica (Iuc) - componente Tari: determinazione, scadenze riscossione 2015; Comunicazioni della Giunta in merito all'applicazione del piano industriale approvato dall'Amts; Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute dall’Ente: discussione indirizzi.
Presenti, questa mattina, anche i vertici delle due società partecipate del Comune di Benevento: la Gesesa con il presidente Marcello Aversano e l’Amts con Mirko Francesca; ma lo scivolone, l’ennesimo, della maggioranza ha fatto slittare il tutto, probabilmente, al prossimo martedi (questo perché la legge di Stabilità 2015 prevede che gli Enti locali prendano una decisione formale sulle partecipate entro il 31 marzo).
Il Consiglio ha, dunque, approvato solo un emendamento sulla questione della componente Tari, peraltro all'unanimità, proposto da Giovanni Quarantiello sul pagamento dell'imposta nel 2016 con il quale i cittadini chi lo richiederanno potranno chiedere il pagamento in dodicesimi.
Sull'altro emendamento, sempre proposto da Quarantiello e con il parere favorevole del dirigente Emilio Porcaro, che proponeva che dal prossimo maggio i cittadini potessere pagare la Tasi in 8 rate e non in 4 come era stato proposto in delibera, il capogruppo del Pd Giovanni Zarro, fiutando probabilmente che la maggioranza si sarebbe ulteriormente lacerata o avrebbe palesato dei distinguo tali da alterare quasi del tutto la delibera, ha chiesto la sospensione della seduta al fine di consentire ai consiglieri di maggioranza "ritardatari" di presentarsi in Sala.
Se questa era l'intenzione, la manovra non è, però, riuscita.
Nel momento di votare sulla sospensione, infatti, l'opposizione ha abbandonato l'Aula facendo, dunque, mancare il numero legale.
A rispondere al nuovo appello sono stati in 16: in 14 si sono detti favorevoli alla richiesta mentre si sono astenuti Mario Zoino e Nazzareno Lanni.
Comunque, il numero dei Consiglieri non era sufficiente per la validità legale ed il presidente, Giovanni Izzo, non ha potuto fare altro che dichiarare deserta la seduta.
Ad introdurre i lavori, era stato l'assessore Francesco Saverio Coppola il quale ha rimarcato le scadenze previste dalla delibera per il pagamento del dovuto da parte dei cittadini: una prima il 20 maggio, poi il 3 luglio, il 3 agosto il 3 settembre ed il 4 novembre.
Per l'assessore, questo avrebbe comportato un miglioramento dei servizi ed una migliore gestione della tassa per la struttura comunale.
Quarntiello ha spiegato che l’azione era positiva, ma ha polemizzato: "Il 29 settembre scorso proponemmo proprio questo e cioé di scaglionare i pagamenti.
La Struttura tecnica disse che tale proposta avrebbe creato problemi di bilancio e ci fu dato parere negativo.
Oggi ci venite a dire il contrario".
Luigi De Nigris di Sil ha attaccato: "Proponete due pesi e due misure.
I tecnici devono essere imparziali".
Ma Zarro ha risposto: "Queste sono accuse pesanti e gravi.
Non abbiamo le fette di prosciutto sotto agli occhi".
Mario Zoino del gruppo misto ha rimarcato l'utilità di rateizzare i pagamenti per non far pesare sulla collettività cifre esorbitanti.
Nazzareno Orlando di Tèl ha detto che si trattava di un gesto sociale e concreto.
Si è passati, quindi, a discutere dell'emendamento proposto da Quarantiello per il pagamento della tari nel 2016 in dodicesimi per chi ne facesse richiesta:
Il sindaco Pepe ha spiegato: "Noi alle vostre proposte ci siamo rifiutati di accettarle in passato solo per dei principi economici finanziari.
Questo è uno spirito deliberativo condivisibile e serve a ripristinare un rapporto di equità con la comunità".
L'emendamento è quindi, come detto, passato all'unanimità.
Sul secondo emendamento, invece, si è consumata la rottura probabilmente all'interno della stessa maggioranza; e comunque è svanito di botto lo spirito unitario che si era registrato fino a pochi minuti prima con la piena condivisione di un'impostazione del pagamento a rate tra maggioranza e opposizione.
Con l'abbandono dell'Aula da parte dell'opposizione di tutto questo importante argomento se ne parlerà in altra occasione.
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