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Benevento, 23-03-2015 20:14 ____
Alessio Valente, docente dell'Unisannio, riapre la discussione sul crollo del muro a Lungosabato Matarazzo in un Convegno nella sede del Pd
A proposito dei lavori fatti dopo i nubrifragi di via Napoli: Gli interventi vanno fatti conoscendo le dinamiche fluviali. In quel posto c'era una barriera ed oggi il muretto e' crollato...
di Diego De Lucia
  

"Il Calore ed il Sabato: Passato e futuro della Città".
Questo il tema del convegno organizzato dal capogruppo del Pd, Giovani Zarro, in Consiglio comunale.
L'iniziativa, che si è svolta nella sede del partito al corso Garibaldi, è stata aperta da una relazione di Alessio Valente, docente dell'Unisannio.
I due fiumi che attraversano la città e attorno ai quali si è sviluppato il capoluogo sino ad ieri erano una risorsa, oggi sono un segno del degrado della città.
Benevento deve "riappropriarsi" dei suoi fiumi per riprendersi la sua vita, e la sua storia.
Ebbene su queste direttrici è stata costituita, da Zarro, una Commissione di lavoro che porterà proposte e progetti di massima, questa almeno è l'intenzione, in Consiglio comunale al fine di intercettare finanziamenti europei per rilanciare un rapporto nuovo con i due corsi d'acqua.
Presenti alla riunione di stasera le associazioni ambientaliste e culturali quali Lipu e Fai e i sindacati Cgil e Uil.
Non è passata, però, inosservata una dichiarazione del docente Valente in merito al crollo del muro sul Lungosabato Matarazzo, in occasione delle recenti abbondanti piogge.
Il docente non ha mancato di criticare i lavori che furono svolti dopo i tremendi nubifragi che si sono succeduti in città creando una vera emergenza in via Napoli.
Valente, che negli scorsi anni ha condotto una ricerca scientifica sul Calore e sulle potenzialità di sviluppo dell'aree che attraversa, ha precisato: “Gli interventi vanno fatti conoscendo le dinamiche fluviali.
In quel posto c'era una barriera ed oggi il muretto è crollato".
Ad introdurre la serata è stato Zarro che ha sottolineato: "I due fiumi scorrono attraverso numerosi Comuni ed aree industriali e questo non fa che contribuire sensibilmente al peggioramento delle condizioni ambientali.
Calore e Sabato si sono ridotti ad essere veicoli di trasmissione d'inquinamento".
Poi ha aggiunto: "In molti centri del Sannio non ci sono impianti di depurazione.
Una situazione che incide notevolmente sull'inquinamento.
Così come le attività estrattive ed agricole che hanno abbattuto la fauna acquatica negli ultimi anni".
Poi c'è stata la relazione di Valente che ha sottolineato come la provincia sannita rappresenti una rete idrografica molto fitta.
Ha poi ricordato come, nella confluenza tra il Sabato ed il Calore, fu costituito un primo insediamento antropico. 
I fiumi sono stati, per secoli, i mezzi di trasporto, ma anche fonti di vita: i corsi d'acqua erano navigabili, costituendo vie di comunicazioni importanti per la città.
Il dirottamento dalla sorgenti del fiume Calore di migliaia di litri d'acqua ha stravolto tutto.
Il docente ha, quindi, incentrato l'attenzione sui pericoli gravissimi delle variazioni imposte dall'uomo all’alveo fluviale: le piogge improvvise dopo giorni di siccità creano situazioni potenzialmente devastanti e, purtroppo, molto spesso è proprio quanto è accaduto.
Valente ha chiesto, dunque, una politica che sia capace di rivitalizzare i corsi d'acqua, anche promuovendo attività sportive di qualità.
Il segretario provinciale della Cgil, Rosita Galdiero, ha preso, quindi, la parola per spiegare l'idea dello sviluppo dei fiumi come strumento fondamentale per il rilancio stesso della città e della sua economia. Un intervento è, comunque, assolutamente necessario anche per l’immagine della città, per la sua economia e per le strutture commerciali.
Marcello Stefanucci della Lipu, intervenendo nel dibattito, ha parlato a lungo della necessità di una crescita eco-sostenibile, informando l'uditorio sull’impegno profuso dalla sua Associazione su questo tema con interventi sul campo a tutela e protezione della fauna.
All’incontro è stato, infine, presente anche l’assessore comunale all’Ambiente Enrico Castiello, il quale si è definito un "cittadino sconfitto" proprio per il grave stato di malessere in cui versano i due fiumi.
Castiello ha ricordato i terribili nubifragi del 2013 che hanno creato una situazione abnorme soprattutto nell’area di via Napoli ed ha, quindi, discusso dell’area archeologica di Cellarulo e della necessità di riaprire quel sito al pubblico, ma ha fatto osservare che l’attività posta in essere dalla magistratura per gli interventi effettuati nella zona, impedisce, al momento, la riapertura al pubblico dell'insediamento.   Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

comunicato n.79263




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