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Benevento, 22-03-2015 22:26 ____
La Direzione Provinciale del Pd sancisce la spaccatura e la fine dell'unita' interna al partito. Votati i nomi dei due candidati alle regionali
Si tratta di Erasmo Mortaruolo e di Giulia Abbate. Sabato sara' l'Assemblea provinciale a mettere la parola fine alla vicenda. Fausto Pepe amareggiato: Si e' voluto andare allo scontro e sancire lo strappo...
Nostro servizio
  

L'unità interna al Partito Democratico è finita.
Lo strappo è stato sancito stasera nella Direzione Provinciale del Pd che, incurante delle raccomandazioni della segreteria regionale che "consigliava" di attendere e di rinviare ogni decisione sulla scelta dei candidati (visto peraltro che il tempo di scadenza per la presentazione delle liste è ancora molto lontano), è andata avanti e contrariamente alle anticipazioni circolate, forse messe in giro anche ad arte, non è stata una riunione depotenziata, visto che non si sarebbe parlato di candidature, ma pienamente operativa esaurendo l'ordine del giorno dei lavori e votando anche, approvandolo, il lavoro svolto dal Comitato dei Saggi e, quindi, pure l'indicazione che da esso ne è scaturita relativamente ai nomi da proporre in rappresentanza del Sannio alle elezione regionali di giugno.
Diciamo subito che la cronaca dei lavori è frutto di qualche telefonata visto che siamo stati allontanati dalla Sala in cui si sono svolti i lavori: Fuori i giornalisti.
Nel momento in cui le Direzioni Nazionali del Pd si svolgono oramai in diretta streaming, quella locale ha ritenuto di dover chiudere le porte alla Stampa.
L'obiettivo era quello di tenere riservato ciò che stava per succedere all’interno della Sala, ma esso è stato ovviamente vanificato.
Si è agito da pivelli.
Se in una stanza sono in due a dibattere e si intendono sulla circostanza che nulla debba trapelare all’esterno, è oramai sancito che, invece, il giorno successivo la cronaca dei fatti "riservati" è sui giornali, figurarsi come si può pensare che ci possa essere il silenzio Stampa sugli esiti di una riunione partecipata da una cinquantina di persone più una decina e passa di non aventi diritto la cui presenza è stata, giustamente, tollerata visto che si trattava in massima parte di amministratori locali del partito...
Ma tant’è...
Detto della nostra cacciata, diciamo che la riunione ha avuto inizio con la relazione letta dal segretario provinciale Erasmo Mortaruolo.
Ad essa hanno fatto seguito quelle di Mena Laudato, Vito Fusco e Raffaele Simone.
Siamo stati in Sala fino al termine della relazione di Laudato (non si capisce perché non ci abbiano mandati via prima...) poi ci hanno chiesto di uscire.
Dunque, per rispetto agli altri due relatori, non diamo seguito alla sintesi nemmeno di quella di Laudato a cui, invece, ci è stato consentito di assistere.
Diciamo, invece, che il segretario provinciale ha esordito parlando della campagna mediatica che era stata intentata contro il partito per via dei continui rinvii delle primarie.
Quindi, è partito l’attacco alla politica gestionale della Regione Campania da parte di Stefano Caldoro.
Ancora, il segretario provinciale ha detto di aver sempre operato con spirito di servizio e di non essersi mai sottratto al confronto con lo scopo di migliorare la terra in cui vive.
Anche quando siamo stati processati sulle piazze come partito a seguito di fatti giudiziari (tutti hanno pensato a quelli occorsi a Pepe), ha detto Mortaruolo, io ci ho messo la faccia.
Il Comitato dei cosiddetti Saggi fa parte delle iniziative di un partito, non vietate dallo Statuto e con lo scopo di ascoltare.
Non mi sono mai autocandidato, ha concluso Mortaruolo, né ho mai promosso la mia persona.
Quindi ci sono state le relazioni programmatiche, come abbiamo detto innanzi, di Mena Laudato sulle politiche sociali; di Vito Fusco sull'utilizzo dei fondi comunitari e di Raffaele Simone sulla cultura.
Dopo i primi interventi di Fausto Pepe e Giovanni Zarro ed altri, a commento delle relazioni, c’è stata la votazione sulle medesime, relazioni sostenute dal voto della unanimità dei presenti.
Quindi, c'è stata la proposta di Luigi Parente, segretario del Circolo Pd di Montesarchio, il quale ha chiesto alla Direzione di rinviare il secondo punto posto all'ordine del giorno e cioè quello relativo alla valutazione e votazione dei candidati da mettere in lista, un rinvio motivato anche dal fatto che non è competente la Direzione a decidere, ma l’Assemblea provinciale.
A questo punto è stato dato l'esito del lavoro del Comitato dei Saggi e la conclusione è stata che la stragrande maggioranza dei voti delle persone ascoltate è andata ad Erasmo Mortaruolo ed a Giulia Abbate.
Questo, dunque, il binomio che si propone correrà per le regionali, secondo il Pd sannita.
Si è, quindi, votata la richiesta di rinvio avanzata da Parente.
La proposta è stata bocciata avendo ottenuto 6 voti a favore e tutti gli altri contrari, ma non si sa quanti siano stati i voti contrari perché la presidenza non li ha contati.
Poi è stata avviata la discussione sul secondo punto, proprio quello delle candidature, che ha registrato, a differenza che sulle relazioni programmatiche, numerosi interventi tra cui nuovamente quello di Giovanni Zarro e di Fausto Pepe.
Quest'ultimo ha parlato di un approccio non corretto dato alla vicenda in quanto bisognava  innanzitutto avviare un dibattito ampio e che invece qui si ha tutto il senso di averlo fatto solo per  una candidatura, quella del segretario provinciale, che peraltro non sancisce la unitarietà del partito ma una spaccatura e per cui andava rivalutata.
Il sindaco Fausto Pepe ha anche detto che è stato profondamente sbagliato, poi, cacciare la Stampa dalla Sala.
Noi, viceversa, dobbiamo saperla utilizzare per testimoniare anche il buon lavoro che svolgiamo, specialmente quando si parla di programmi.
Tornando alla vicenda delle candidature, su 19 sindaci del Pd interrogati solo due non sono intervenuti, è stato detto.
Qui Pepe ha sottolineato che quei due mancanti sono proprio i sindaci dei Comuni più grandi della provincia, Benevento e Montesarchio, che insieme rappresentano circa il 30% della popolazione sannita, si immagini, ha detto Pepe, su 19 piccoli Comuni sanniti quale può essere la percentuale di Benevento e Montesarchio.
Neanche i segretari di Circolo del capoluogo, di Montesarchio e di Morcone hanno voluto farsi ascoltare e, quindi, queste assenze di "peso" vanno rivalutate con l'obiettivo di ricercare la unità che può essere confermata anche non votando stasera e tentando invece di capire le posizioni in campo.
Nulla da fare: Sono comunque andati allo strappo, ci ha detto Pepe.
Ad intervenire nel corso dei lavori, sempre sul secondo punto all’ordine del giorno, anche il presidente della Provincia, Claudio Ricci, che ha sparato a zero sulla segreteria regionale i cui componenti sono stati definiti degli ectoplasma e che non hanno alcun diritto ad arrogarsi la scelta dei candidati sul piano locale.
A chiudere i lavori è stato Umberto Del Basso De Caro che ha invitato a trovare le ragioni dell'unità.
Che un personaggio che ha fatto il sindaco per tanto tempo deve avere le sue soddisfazioni, ma che i candidati sono due di cui uno è uscente e che sull’altra candidatura bisogna trovare la convergenza.
Quindi si è passati alla votazione finale.
Sono stati in quattro a contestare le risultanze dei Saggi, ma anche in questo caso, visto che ad ora tarda (i lavori della Direzione si sono conclusi verso le 21.45 e cominciati alle 16.30) erano rimasti in pochi nella Sala, forse una quindicina di persone, neanche si è capito il voto della maggioranza non essendo stato contato anche se non c’è dubbio alcuno che fosse maggiore di quello della minoranza.
Dunque la proposta dei due candidati è passata a maggioranza ed ora dovrà essere portata in Assemblea provinciale, forse già sabato prossimo, per la definitiva approvazione.
Cosa succederà da domani?
Al momento non si sa in quanto è da tempo che nel Pd non ci sono palesi e dichiarate fronde interne.
Da adesso bisognerà cominciare ad agire pensando che nel partito ora c'è una maggioranza ed una minoranza e non è detto che questo sia un fatto negativo.
Ed un primo elemento negativo di questa divisione interna si è già registrato a fine serata allorquando c'è stato un violento alterco tra rappresentanti della comunità di Montesarchio e di quella di Sant'Agata dei Goti.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.79228




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