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Benevento, 05-03-2015 21:17 ____
Il popolo del Centrosinistra pronto a fumare il calumet della pace. Sotterrata l'ascia di guerra agitata alle Primarie si stringe intorno a De Luca
Il candidato a presidente della Regione entusiasma i suoi sostenitori ma poi delude quando fa strame di una legge dello Stato. La Severino: Ma chi se ne frega. Questa storia ci ha ammosciati...
Nostro servizio
  

Vincenzo De Luca è tornato a Benevento da vincitore delle primarie ed ha trovato stavolta il Partito Democratico ad accoglierlo, il sindaco della città a salutarlo e tanta gente a complimentarsi con lui.
Sala piena quella del President Hotel, una sala che non è grandissima, un paio di centinaia di posti a sedere, ma che è un po' il termometro della politica nostrana e, quindi, anche per questo aspetto, segno positivo.
Ma quello che ci ha impressionati ancora di più è stato il cambio di passo rispetto all'avvio ed alla durata dei lavori.
De Luca ha infranto, non è la prima volta che lo fa, il cattivo e deplorevole vezzo di cominciare un'ora dopo l'orario fissato e di far durare poi l'incontro almeno un paio d'ore.
Questo stasera non è successo nulla di tutto questo.
Inizio puntualissimo (siamo arrivati un minuto o due prima delle 19.30 ed abbiamo trovato già Francesco Nardone che stava parlando introducendo i lavori) e poi la durata: Un'oretta o poco meno.
Verso le 20.30 eravamo tutti fuori.
Bene, complimenti per il rispetto avuto nei confronti dei convenuti.
Detto questo, andiamo a raccontare la serata che è stata aperta da Francesco Nardone, uno dei giovani che ha puntato su De Luca fin da quando da "semiclandestino", contro tutto l'apparato del Pd, è venuto ad incontrare Nardone padre, Carmine, alla sua Futuridea.
Nardone figlio ha solo rivolto un saluto a De Luca ed un ringraziamento a quanti hanno contribuito alla sua vittoria.
Mino Mortaruolo, segretario provinciale del Pd ha invocato attenzione per i giovani, per quelli della sua generazione, i trentenni, che laureati e con buona conoscenza dell'inglese sono costretti a lasciare la loro terra per andare a trovare fortuna altrove. Questa è l'ultima chiamata, non bisogna perderla.
Il commento di Mario Zoino, consilgiere comunale di maggioranza, a due passi da noi e sostenitore di De Luca della prima ora: Ora stanno tutti qui, sul carro del vincitore, dopo aver sostenuto strenuamente Cozzolino...
Giulia Abbate, consigliere regionale del Pd, ha detto di De Luca: Sei un galantuomo anche per l'attenzione che stai dando al Sannio.
Ora però la vera sfida è quella di sconfiggere Caldoro e la sua giunta.
Noi siamo una regione scaduta ed in preda ai commissariamenti.
Si è in attesa delle nomine all'Asl non per scegliere il migliore, ha detto ancora Abbate, ma per gli incastri occorrenti e che ancora non vanno.
Avrai un risultato eccezionale, è stato il pronostico di Abbate, che ha poi donato a De Luca una serie di vignette fatte sulla sua persona.
Il saluto della città è stato portato da Fausto Pepe il quale, nel suo breve intervento, ha sottolineato il fatto che dopo le primarie ora c'è la voglia di stringersi attorno al candidato presidente del centrosinistra.
Ci sono tante aspettative da soddisfare rispetto ad una regione che è stata carente soprattutto con le aree interne.
Pepe ha affrontato anche il problema della sanità e della perdita dei fondi europei.
Non dobbiamo metterci anche la nostra insufficienza come carico alle problematiche della crisi.
Il sindaco ha poi denunciato lo squilibrio in atto sul territorio regionale.
Vi è una parte che soffoca ed un'altra che si spopola e su questo dovremo dibattere.
Sono argomenti questi che i sindaci conoscono bene in quanto protagonisti di questi difficili momenti.
Prima di passare la parola a De Luca è intervenuto Alfredo Nazzaro, anch'egli sostenitore della prima ora del candidato vincente le primarie, il quale ha sottolineato il fatto che stasera c'è stata la consegna ideale della nostra bandiera a tutto il partito, al centrosinistra.
Grazie ai candidati che con noi hanno creduto alle primarie nella certezza che esse dovessero essere celebrate. Insieme ora bisogna accompagnare De Luca alla vittoria.
La folta presenza di stasera è anche la risposta a chi, nel Centrosinistra, ha pensato e detto che le primarie non si dovessero fare, primarie che si sono tenute in un clima di compostezza, senza brogli e senza cinesi, solo con tantissima gente che è andata alle urne: Ne sono state 160mila.
Ora bisogna lavorare per una sintesi delle opinioni politiche differenti e questo è un compito che volentieri affidiamo a Vincenzo De Luca.
Ed è qui che è intervenuto il vincitore delle primarie che ha subito voluto ringraziare Benevento ed il Sannio per l'attenzione prestatagli.
Da ora scatta la fase dell'unità, ha detto De Luca e della responsabilità.
L'obiettivo è voltare pagina alla Regione Campania.
Lunedì prossimo a Napoli ci sarà già un incontro di quella che dovrà costituire la coalizione di centrosinistra: Grandi differenza tra noi non ne vedo.
Quindi, ha accennato alle liste che dovranno sostenere il candidato presidente oltre quelle con le insegne di partito.
Ci dovranno essere almeno due liste di programma composte da elementi della società civile.
Cercheremo di intercettare il voto moderato ma per queste le liste di programma ci dovrà essere il rispetto di tre elementi: l'adesione al programma; la linea di demarcazione netta nei confronti dei voti criminali ed infine nessun mercato politico ma solo adesione per ideali.
Solo rispettando questa tre condizioni ci apriremo agli altri.
Quindi De Luca ha parlato delle aree interne, lui che da queste aree proviene essendo un lucano e nemmeno campano.
Questo non esclude Napoli, ovviamente, che è una città che, invece, va aiutata e valorizzata perché serve all'Italia, ma occorre rispetto anche per tutto il resto della regione tutelando i giovani e l'occupazione.
Attenzione però, ha proseguito De Luca, ci lasceranno in eredità pozzi avvelenati.
Stanno riempiendo di finanziamenti i Comuni i quali faranno partire le gare, ma poi non le potranno giustificare queste spese e pagheranno gli impresari con i loro bilanci comunali.
Questo del Sannio è un territorio splendido, ha detto De Luca, ma che rischia una lenta agonia.
Non demordo: Dobbiamo essere tenaci nel creare le condizioni per i posti di lavoro.
Quindi, ha usato l'ironia per descrivere ciò che dovrebbe avvenire di qui a poco quando si faranno le nomine nella sanità: I pinguini, tutti allineati e coperti, li troverete in fila e vedrete che rinnovamento...
Aspettatevi da tutto ciò nuove operazioni corruttive.
Attenti, ancora, il governo della Regione, con Garanzia Giovani, vi darà 300 euro per tre mesi: Voi prendeteli, ci mancherebbe, ma poi votate per me...
Ma la Regione non può gestire anche i contributi  di 2mila euro, come se fosse una Pro loco.
Deve agire a livello più alto, quello della programmazione.
De Luca ha pure affrontato l'assurdità a Napoli dei Consorzi Asi di primo e secondo livello.
Sono dei pezzenti chi utilizza le Istituzioni per tentare di ricattare gli imprenditori. Se andiamo al gioverno della Regione in 24 ore toglieremo l'Asi regionale.
De Luca, avviandosi alla conclusione, ha quindi parlato dell'Obiettivo di Civiltà che ha l'ambizione di fare una rivoluzione.
Le donne e gli uomini campani debbono poter essere liberi e non obbligati a trovarsi un protettore politico.
Con noi nessuno si dovrà preoccupare dell'appartenenza, della bandiera, neanche di quella del Pd ma deve badare solo a lavorare badando a manifestare la capacità progettuale e non il padrone politico.
Ed infine, non scambiamo Renzi ed il suo successo elettorale alle europee con il voto in Campania.
Qui dovremo combattere uomo ad uomo e cominciando a farlo subito, prima possibile.
Una battuta, che non è però piaciuta a molti, De Luca l'ha fatta sulla legge Severino che per i condannati come lui prevede la impossibilità a ricoprire cariche istituzionali e se eletti vengono sospesi dall'incarico.
Ma chi se ne frega della Severino, ha detto De Luca, tranquilli tutti.
Chi vince governa.
Questa storia ci ha ammosciati. Andremo al Tar e continueremo ad andare avanti.
Sin qui De Luca.
Beh, sentir dire da un candidato a governatore della Regione che se ne frega delle leggi dello Stato, non è poi un'affermazione felice.
Ed è questo, e lo sarà anche per i mesi a venire, il vero punto debole di questo candidato che non avrebbe dovuto partecipare nemmeno alle primarie se il Pd fosse stato coerente con gli atteggiamenti assunti con i propri nemici politici, leggasi Berlusconi, cacciato dal Senato, dai parlamentari del Pd, in quindici giorni, grazie alla Severino...
A margine della manifestazione elettorale, il candidato De Luca rispondendo alle domande della Stampa sulle esternazioni di Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, che ha definito inutile votare il Pd e De Luca in quanto quest'ultimo sarebbe stato sospeso dopo l'elezione per via della condanna subita ha dato una risposta piccata: Voi ancora state a sentire Beppe Grillo.
Lui viaggia tra Marina di Bibbona dove ha la villa e Malindi in Kenia: Non ha grandi pensieri per la testa.
Ha detto un’altra fesseria. Chi vince, governa e se qualcuno mi ostacolerà se la vedrà con il Tar.
Poi ha aggiunto: Che ci sia la legge Severino a me non fa né caldo né freddo.
Il Parlamento deve intervenire per la sua dignità, questa legge anche se Grillo fa finta di non saperlo, è l'unica ad personam che c'è che vale per i sindaci e amministratori, ma non vale per i deputati, senatori, ministri e vice ministri.
La ritengo una porcheria.
Se hanno dignità la modificheranno, altrimenti per me non cambierà nulla. Io non chiederò nulla".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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