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Benevento, 05-03-2015 20:18 ____
La vicenda di Lap Asilo 31 arriva al Tavolo organizzato a Palazzo Mosti ma non c'è l'apertura sperata: Gli affitti arretrati vanno pagati
Al momento non è stata certificata l'attività svolta da questa cooperativa nell'ambito sociale e quindi il piatto della bilancia pende ancora a favore del Municipio. Ora si guarda ai Servizi Sociali...
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Si fa sempre più aspra la vertenza della gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Benevento. 
Dopo l'occupazione simbolica della sede del Pd del 3 marzo scorso, l'annunciato incontro tra gli esponenti del Lap Asilo 31 ed il Comune di Benevento c'è stato, ma non ha prodotto risultati concreti ed anzi è servito solo ad alimentare ulteriori polemiche e ad allargare lo strappo tra l'Associazione del Rione Libertà ed il Municipio.
Come si ricorderà, il Lap Asilo 31 rifiuta qualsiasi ipotesi di corrispondere al Comune un canone di fitto per l'utilizzo di una struttura del patrimonio pubblico al Rione Libertà, nella convinzione di esercitare una funzione pubblica in base ad una convenzione che peraltro non contempla alcuna voce di costo.
Il consigliere comunale Marcello Palladino, che l'altro giorno era nella sede del Pd all'atto dell'occupazione e quindi ha fatto da mediatore, è riuscito a riunire il vice sindaco, Raffaele Del Vecchio, l'assessore comunale al Patrimonio, Pietro Iadanza, il presidente della Commissione Patrimonio, Mario Zoino, e il dirigente Isidoro Fucci con il funzionario Lorena Lombardi.
Assente, invece, il sindaco di Benevento Fausto Pepe, così come pure non si è visto il Settore Servizi Sociali, in quanto non invitato, essenziale in questa vertenza
Infatti, era di sua stretta competenza, almeno così è stato detto, di accertare la funzione di natura sociale che il Lap Asilo 31 avrebbe esercitato in questi cinque anni, attestazione che al momento mancherebbe.
Del confronto tra le parti se ne riparlerà mercoledi prossimo: per quella data il segretario dell'Ente, Claudio Uccelletti, dovrebbe convocare il dirigente dei Servizi Sociali, Giuseppe Moschella ed il dirigente del Settore Patrimonio al fine di conoscere da loro i vari aspetti della vertenza.
Al centro dello scontro politico, la delibera che l'assessore comunale al Patrimonio, Pietro Iadanza, ha intenzione di portare all'attenzione del Consiglio in merito alla vendita degli immobili del patrimonio pubblico.
Con questa operazione, il Municipio conta d'incassare, per il 2015, circa 1.500.000 euro.
Il Lap Asilo 31 è interessato da una morosità di circa 60mila euro e già nel 2012 i responsabili dell'Associazione convocarono la Stampa per parlare di questa problematica.
La convenzione che consente l'utilizzo della struttura, un ex asilo comunale, peraltro scadrà nel prossimo mese di ottobre.
Il Comune, secondo i dirigenti del Patrimonio, ha l'onere di regolarizzare le questioni contrattuali per quanto attiene l'intero patrimonio comunale.
Per il Settore del Patrimonio, quindi, è stato riscontrato un'irregolarità in quanto la Cooperativa che fa capo all'Asilo 31 non ha mai sottoscritto un regolare contratto dal 2010 e non ha mai provveduto a pagare i canoni.
Mario Zoino, presidente della Commissione Patrimonio, ha rimarcato il fatto che il Comune è obbligato a richiedere questi affitti arretrati altrimenti si va diritti dinanzi alla Corte dei Conti.
I militanti dell'Associazione, con il portavoce Cosimo Maio, hanno portato al tavolo della trattativa le attività che svolgono per conto e per nome del Comune di Benevento: va detto, però, che il Settore Patrimonio, questo pomeriggio, ha dichiarato di non aver potuto accertare se e quando effettivamente siano state svolte queste attività di natura sociale nell'asilo che potrebbero essere messe sul piatto della bilancia per bilanciare la pretesa di affitto del Comune.
Furente Cosimo Maio che ha attaccato amministratori e dirigenti comunali: "Politicamente state uccidendo il Lap Asilo 31.
Noi adiremo le vie legali e faremo in modo che il Comune dovrà pagare per i servizi di questi cinque anni che abbiamo svolto".
Maio si è chiesto polemicamente il perché ci sarebbe questa morosità: "Noi abbiamo un protocollo d'intesa firmato dal Comune.
Non siamo degli abusivi".
Per Maio, c'è stata una sorta d'impossibilità a firmare un contratto in quanto il Comune sarebbe venuto meno alla compensazione così come era previsto: "Noi la documentazione l'abbiamo depositata su tutte le nostre attività.
Non c'è stato ufficializzato nulla da parte del Settore dei Servizi Sociali, ma sono state le stesse assistenti sociali a segnalarci i minori per le nostre attività".
Al termine della riunione è stato emesso un comunicato da parte del Lap Asilo 31.
"Oggi - si legge - è andata in scena la festa delle Pezze a Colori, il festival di amministratori alla ricerca dei pretesti più assurdi per giustificare le posizioni assurde.
Ancora una volta, il Comune di Benevento non sa che pesci prendere e si appiglia a qualsiasi tipo di pretesto pur di mettere a tacere un'esperienza scomoda come quella di Lap Asilo 31.
La settimana scorsa abbiamo inviato una comunicazione ufficiale alla Commissione Patrimonio la quale ancora non dà un risposta ufficiale alle nostre richieste.
La morosità che ci viene erroneamente attribuita non ha alcun tipo di fondamento legale dato che esistono due atti ufficiali che ci legittimano a gestire il primo piano dell'asilo di via Firenze.
La Commissione Patrimonio deve dare una risposta ufficiale alla nostra comunicazione e non arrampicarsi sugli specchi.
La nostra Cooperativa ha già relazionato, inoltre, abbondantemente con atti protocollati e ufficiali, che gli amministratori fanno finta di non conoscere (evidentemente renderemo pubblici anche quelli), le attività da noi sostenute e da chi sono sostenute, inviando tutte le informazioni possibili sui soci e sui suoi amministratori. Abbiamo svolto e continuiamo a svolgere attività per conto di bambini che ci vengono segnalati e mandati dal settore dei Servizi Sociali ai quali a questo punto sarà quantificata la somma dovuta per le nostre attività in quattro anni e anche in quel caso saranno le vie legali a stabilire chi delle parti ha ragione.
Quando i servizi sociali ci contattano telefonicamente per inviarci bambini o segnalarci situazioni o per le attività di campo solare sociale hanno mai chiesto il curriculum dei nostri operatori?
O ancora vogliamo rendere pubblici i profili professionali degli operatori di cooperative a cui i Servizi Sociali continuano ad affidare la gestione di servizi in diretta e senza gare di appalto?
Le questioni strumentali e prive di senso oggi sollevate dagli amministratori che addirittura cascano dal pero facendo finta di non conoscere le nostre attività, come ha fatto il vice sindaco il quale, invece, ci conosce bene dato che ci ha incontrato ufficialmente presso la sede dei Servizi Sociali il 9 fennaio, dimostrano la pretestuosità delle loro richieste.
Inoltre, prima dicono che non è possibile dare in comodato d'uso le strutture e poi spuntano fuori delibere di Giunta che regalano alla Curia o alle associazioni amiche le strutture comunali.
Il caso eclatante è rappresentato dalla delibera di giunta numero 217 del 30 ottobre 2008 che da in comodato d'uso per anni 29 il palazzo delle Orsoline alla Fondazione Martini sulle quali la commissione continua a tacere, oppure la delibera del 2011 che offre in comodato gratuito la sede di via Quasimodo alla Protezione Civile.
Devono dirci, inoltre, come hanno fatto a cancellare ad esempio la morosità della Cooperativa La Solidarietà che si trovava nella nostra identica situazione.
Devono darci risposte chiare altrimenti faremo denuncia noi di queste situazioni irrisolte.
Sono alla ricerca di pretesti, che cambiano di volta in volta, pur di nascondere che dietro di essi ci sono vere e proprie motivazioni politiche ovvero che il Lap Asilo 31 rappresenta una realtà scomoda.
Resta, inoltre, l'inconsistenza del Partito Democratico che in questo valzer di deliri e pezze a colori, di deresponsabiizzazioni da un ufficio all'altro non è ancora capace di dirci se gli spazi sociali sono una risorsa per la città da tutelare o un male da debellare o perseguitare come oggi stanno facendo con noi".
Al termine dell'incontro gli attivisti dell'Asilo di via Firenze si sono trattenuti per protestare contro l'Amministrazione e successivamente hanno occupato la sede cittadina del Pd, da cu poi sono andati via.

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

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