Sono state accolte le eccezioni formulate nel processo di associazione a delinquere finalizzata ad eseguire numerosi episodi di turbativa d'asta che, il 26 marzo 2013, portò all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di undici persone, oltre che, successivamente, al sequestro di beni per vari milioni di euro.
Le gare in questione furono svolte nei Comuni di Castelpoto, Arpaise, Reino, Apollosa, Vitulano, San Salvatore Telesino, Foglianise, Pontelandolfo, Morcone, Tocco Caudio, Bonea e Montesarchio.
Il Tribunale collegiale di Benevento, presieduto dal giudice Fallarino, ha condiviso le eccezioni formulate dal legale Dario Vannetiello del Foro di Napoli, difensore di Giuseppe Ciotta, "baff 'e fierr", elemento centrale dell'inchiesta.
Il legale, alla scorsa udienza, aveva eccepito la nullità del decreto che ha disposto il giudizio in quanto la imputazione formulata è insufficiente, poco chiara ed incompleta.
All'udienza odierna il collegio ha invitato il Pubblico Ministero a precisare le accuse mosse a Ciotta.
Non solo.
I giudici, secondo quanto riferito da Vannetiello, hanno dimostrato di voler approfondire un altro delicato tema, chiedendo al pubblico ministero  di produrre i documenti necessari a verificare la fondatezza della eccezione d'inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali e telefoniche formulata sempre da Vannetiello, eseguite, secondo il legale, in violazione della procedura prevista dal codice.
Qualora l'assunto difensivo venga condiviso, l'accusa subirà una secca battuta di arresto, atteso che i risultati della attività d'intercettazione rappresenta un elemento significativo a carico non solo di Ciotta, ma di tutti gli imputati.
La prossima udienza è fissata per il prossimo 8 aprile, giorno in cui il Tribunale stabilirà se le intercettazioni sono utilizzabili o meno.
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