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Benevento, 05-03-2015 12:42 ____
Jean Pierre el Kozeh a proposito delle ciritiche di Gerardo De Gennaro a Pasquale Viespoli: Ingenerose ed ingiuste
Non è corretto, per azzoppare la sua ipotetica ambizione di tornare a fare il sindaco di Benevento, disconoscerne i meriti e le scelte di allora di cui la Città ancora beneficia a distanza di oltre quindici anni
Redazione
  

Alla lettera inviata al giornale dal nostro lettore Gerardo De Gennaro, che pone sotto la lente d'ingrandimento, come spesso fa, l'operato politico di Pasquale Viespoli, risponde Jean Pierre el Kozeh (foto) che parla a favore del senatore, mettendo in evidenza le cose positive che egli ha fatto soprattutto da sindaco della città.
Di seguito ecco quanto scrive.
"Caro direttore, evidentemente Gerardo De Gennaro ha motivi personali per avercela con Pasquale Viespoli altrimenti non si spiegano certe sue affermazioni.
Perché di Viespoli e dei suoi errori politici degli ultimi anni, possiamo scrivere pagine e parlare per ore, ma della sua attività come sindaco, se si vuole essere intellettualmente onesti, al di là delle legittime critiche, non si può dare una valutazione tanto distruttiva.
Innanzitutto, bisogna ricordare il contesto in cui si inserisce quella esperienza: il post tangentopoli e il conseguente dissesto.
Eppure la città non si fermò: con un'assunzione di responsabilità non scontata visto la disastrosa situazione economica (senza mai recriminare per questo) Viespoli immaginò una città a misura d'uomo, a forte vocazione culturale ed avviò la ricomposizione del tessuto urbano e sociale, tenendo conto anche dei quartieri periferici fino ad allora emarginati.
Grazie a questa visione, oggi abbiamo una Università solida (che Viespoli rafforzò con un consistentissimo potenziamento del patrimonio immobiliare), un centro storico interamente recuperato (prima di Viespoli il corso Garibaldi era transitato dalle automobili e il Trescene o l'Annunziata erano quartieri fantasma), un fermento culturale ineguagliato (le scuole di formazione di Technè, le decine di rassegne decennali eccetera) sia prima che dopo il suo sindacato, la ricomposizione delle periferie come parte integrante della Città e delle zone rurali ponte verso la provincia pensata come estensione del capoluogo.
Ma soprattutto Viespoli fu il sindaco del coinvolgimento, del merito e dell'opportunità.
Per esempio chi oggi (e anche ieri) affiderebbe la direzione di una municipalizzata ad una persona proveniente da una diversa estrazione politica (Davide Del Cogliano) solo perché bravo?
O la capacità di riconoscere a chi veniva prima di lui (Pietrantonio) la validità di alcune scelte e di proseguirle?
Certo, questo metodo ha scontentato molti suoi sodali e chi reputava che le scelte andavano praticate più per motivi "amicali" o di vicinanza politica piuttosto che di merito.
Io non so se Viespoli voglia ancora incrociare il suo destino con quello della nostra città e se possa, in tal caso, essere di nuovo un buon sindaco; d'altro lato non credo sia giusto, per azzoppare questa sua ipotetica ambizione, disconoscerne i meriti e le scelte di allora di cui la città ancora beneficia a distanza di oltre quindici anni".

comunicato n.78669




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