Portale multimediale d'informazione di Gazzetta di Benevento

 

stampa

letto 5526 volte

Benevento, 28-01-2015 20:29 ____
Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha parlato di come accomunare felicità, società e economia
Ha anche bacchettato l'iniziativa degli 80 euro elargiti dal Gioverno Renzi ponendola tra le politiche sbagliate adottate. L'arcivescovo Mugione si è chiesto se le religioni aiutino o ostacolino la ricerca della felicità pubblica e personale
di Ylenia Giorgione
  

"Scegliere la felicità. Percorsi per la felicità pubblica e personale". 
E' questo il tema su cui si basa l'ottava edizione di "Cives. Laboratorio di formazione al bene comune", promossa dall'Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento, in collaborazione con il Centro di Cultura "Raffaele Calabria" e l'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Oggi, il centro del dibattito è stato il tema: "I nuovi indicatori per misurare il benessere della società italiana", su cui, presso il Salone "Leone XIII" del Palazzo Arcivescovile di Benevento, ha relazionato Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, ordinario di Statistica Economica all'Università "Tor Vergata" e da poco nominato, dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, a guidare l'Advisory Board sulla Data Revolution per lo sviluppo sostenibile.
Con lui, a presiedere all'evento, anche Ettore Rossi, direttore per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento, Paquale Gallucci, presidente del Centro di Cultura "Raffaele Calabria", e monsignor Andrea Mugione, arcivescovo di Benevento.
Parole chiave di questo evento sono state felicità, società e economia e al centro una domanda fondamentale su come sia possibile accomunare queste parole.
"Provate a chiudere gli occhi e pensare a ciò che per voi significano felicità e benessere", ha detto Giovannini iniziando il suo discorso.
"Se avete pensato ai soldi e al successo avete sbagliato.
Bisogna andare oltre al Pil per poter cogliere il concetto di benessere".
Secondo l'ex ministro, la priorità per il benessere di una società è quella di ascoltare i suoi bisogni, specialmente in un momento di profonda crisi economica, dove regnano incertezza e paura.
"Se non cominciamo a capire i punti di forza e debolezza della nostra società, sarà impossibile cambiare", ha spiegato, ribadendo il suo impegno nel cercare modelli di sviluppo sostenibile sia a livello mondiale, sia soprattutto per il nostro Paese, vittima non solo di problemi strutturali per l'adozione di politiche sbagliate (e qui ha attaccato, per esempio, i famosi 80 euro del governo Renzi), ma anche di un problema culturale, un Paese il nostro, ha affermato, "che deve riprendere la capacità di studiare".
Puntando lo sguardo verso le politiche economiche e del lavoro di altri paesi del mondo, primo fra tutti il modello tedesco, che prevede sostenibilità ed uguaglianza all'interno della società grazie all'adozione di politiche che garantiscono adeguati sussidi di disoccupazione ed uffici di collocamento specializzati, Giovannini ha spiegato che l'Italia non può andare avanti nella ricerca del benessere se non cambierà il suo atteggiamento verso due concetti fondamentali: vulnerabilità e resiglienza.
La vulnerabilità riguarda la concezione dei rischi, "il concetto di rischio nella nostra cultura non ci piace, porta iella", facendo notare come, invece, in altri Paesi del mondo è necessario e prioritario avere delle assicurazioni sulla vita o sulle abitazioni.
"La resiglienza è quel concetto che in campo fisico, definisce un soggetto che subendo una torsione torna allo stato di partenza, come un elastico ad esempio", ed oggi il valore di questo concetto si è perso completamente, in quanto, ha sostenuto Giovannini, "siamo tutti vulnerabili,  ma altri hanno fatto politiche orientate alla resiglienza della società", mentre in Italia questo non avviene.
Infine, ha detto, "non sono pessimista, si può cambiare", se si troveranno le soluzioni adeguate.
A conclusione dell'evento, l'arcivescovo Mugione ha posto un ulteriore questione, riguardo all'aspetto della società che egli incarna, ovvero la religione, chiedendo e chiedendosi se le religioni aiutino oppure ostacolino la ricerca della felicità pubblica e personale.
Lasciando aperto il quesito, l'arcivescovo ha preso in prestito una citazione di Aristotele per concludere l'evento: "La felicità è qualcosa di divino, ed è possibile perché l'uomo è dotato di intelletto", e noi, ha spiegato monsignor Mugione, "abbiamo bisogno di sobrietà e di più sapienza".

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

  

 

comunicato n.77525




Società Editoriale "Maloeis" - Gazzetta di Benevento - via Erik Mutarelli, 28 - 82100 Benevento - tel. e fax 0824 40100
email info@gazzettabenevento.it - partita Iva 01051510624
Pagine visitate 399848618 / Informativa Privacy