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Benevento, 27-01-2015 19:21 ____
Nella "Giornata della Memoria" l'arcivescovo Mugione ha sollecitato tutti a visitare il campo di concentramento di Auschwitz
L'assessore regionale Vittorio Fucci: Anche mio zio, che era di origini ebraiche, fu deportato nei campi di concentramento. Sopravvisse grazie ad un suo conterraneo napoletano che lo salvò
di Diego De Lucia
  

"Bisogna andare in pellegrinaggio in quei luoghi per pregare e venerare i martiri, non solo gli ebrei, e consegnare ai ragazzi un ricordo degli anni più tragici della storia moderna e tenere accesa quella fiaccola di speranza nei nostri cuori".
E' stata celebrata anche nel Sannio, al Palazzo del Governo, la "Giornata della Memoria".
L'arcivescovo, monsignor Andrea Mugione, in onore delle vittime delle atrocità nazi-fasciste ai danni del popolo ebraico, ha sollecitato le istituzioni e tutti presenti ad andare a visitare il campo di concentramento di Auschwitz per un arricchimento interiore culturale, ma anche per un dovere civile.
E' un imperativo per ogni cittadino, secondo il massimo rappresentante della Chiesa beneventana.
Il prefetto, Paola Galeone, ha ospitato al Palazzo del Governo una celebrazione di questa Giornata che cade quest'anno nel 70° anniversario della liberazione del Campo da parte dell'Armata Rossa.
Dapprima si è tenuto un concerto del Conservatorio "Nicola Sala" con "Le Note della Memoria" curato da Rossella Vendemia che si è esibita al pianoforte, insieme ad Aniello Del Monaco al flauto, Alessandro Verrillo al clarinetto, Emanuele Procaccini al violino, Emilio Mottola al violoncello e voce recitante Angela Ilario.
Il prefetto, quindi,  ha consegnato Onorificenze e Medaglie d'Onore, concesse dal presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra nell'ultimo conflitto mondiale.
Presenti, oltre all'arcivescovo Mugione, il questore di Benevento, Antonio Borrelli, il comandante provinciale dell'Arma dei Carabinieri, colonnello Pasquale Vasaturo, il comanante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello  Luigi Migliozzi, il comandante della Polizia Stradale, Renato Alfani, il rettore dell'Università del Sannio, Filippo de Rossi, l'assessore regionale della Giunta Caldoro, Vittorio Fucci, il presidente provinciale dell'Unicef, Carmen Maffeo, il consigliere regionale, Luca Colasanto, il presidente del Conservatorio "Nicola Sala", Caterina Meglio, con il direttore, Giuseppe Ilario.
Galeone ha voluto ricordare ad inizio celebrazioni la giovane Carla Bizzarro, tragicamente scomparsa alcuni giorni or sono ed assoluta protagonista dell'istituzione musicale sannita.
Mugione ha voluto complimentarsi con il maestro Ilario per l'esibizione dei suoi ragazzi: "Una musica struggente, ti strappa davvero il cuore".
L'arcivescovo ha rimarcato come visitare Auschwitz, nei primi anni del sacerdozio, abbia segnato in maniera incredibile la sua vita: "In quei luoghi non ci si stanca mai di pensare all'orrore di quella tragedia".
Mugione ha richiamato l'attenzione sulla necessità che i giovani sviluppino anticorpi per respingere ogni forma di razzismo e di annientamento della ragione e dell'umana coscienza: "Non dovrà succedere mai più quest’atrocità allucinante.
Occorre respingere ogni abominio di leggi ingiuste.
Bisogna fermare ogni rigurgito antisemita e, piuttosto, puntare sul dialogo e sull'integrazione".
L'arcivescovo, infine, non ha mancato di sottolineare come anche il mondo scolastico possa essere in pericolo: "Bisogna educare all'amore per il prossimo".
L'assessore Fucci ha definito il genocidio vergognoso ed ha ricordato il suo passato: "Ha toccato anche la mia famiglia.
Mio zio era di origini ebraiche e fu deportato anche lui nei campi di concentramento.
Sopravvisse perché un suo conterraneo napoletano lo salvò.
Quando riuscì a tornare a casa raccontò cose tremende che non bisogna mai dimenticare".
Per il rettore de Rossi è necessario trasmettere i sentimenti di tolleranza e di pace: "La memoria seppur sfocata  è necessario trasformarla in un messaggio per le giovani generazioni".
Infine il prefetto ha evidenziato l'importanza di questo giorno, per la nostra storia, ma soprattutto per i giovani, perché la memoria possa tracciare un percorso nella coscienza collettiva, che insegni il ripudio dell'indifferenza e di ogni forma di estremismo, per costruire una società basata sul rispetto della dignità umana.
Paola Galeone, insieme ai sindaci di Benevento, Apice, Pago Veiano e San Giorgio del Sannio, Comuni di residenza dei familiari degli insigniti, ha consegnato agli eredi di Salvatore De Angelis, Giuseppe De Ieso, Michele De Ieso, Donato Di Palma, Giorgio Maffei, Giovanni Russo e Giuseppe Sifo, deceduti, le medaglie d'onore concesse dal presidente della Repubblica ai cittadini deportati oppure internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, nell'ultimo conflitto mondiale.
Al termine della cerimonia è stato eseguito il ben noto brano musicale "La vita è bella" di Nicola Piovani in ricordo di ciò che è stato e che, come ha sostenuto Primo Levi, "può accadere di nuovo e dappertutto..."

Le foto sono di "Gazzetta di Benevento". Riproduzione vietata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

comunicato n.77497




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